Elogio del cesso
(Sul valore filosofico del defecare)
Tra i tanti svaghi dell’uman esistere
senz’alcun dubbio pongo al primo posto
quello per cui è inutile resistere
rendendo il suo prodotto ancor più tosto.
Del defecar, amici, parlerovvi
non dei particolari già per molti ovvi
ma del suo influsso sul pensiero umano
di come il pensator sia fatto d’ano.
Lo scranno bianco e lucido del sommo
somiglia al trono di un imperatore
l’ispirazione al complicato commo
raggiunge il dotto e assiso relatore.
Purificate menti ed interiora
porgete il culo al cesso quand’è ora.
Le idee migliori vengono cagando
non quando eretto vai filosofando!
Perché non confessiamo quant’è bello:
il defecar è un nobile momento.
Ci liberiam dell’ostico fardello
a noi l’idee e al mare l’escremento.
———–
versione pdf: Elogio del cesso
24 Maggio 2011 a 20:58
ottimo blog e belle poesie… cia marco
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28 febbraio 2011 a 11:45
Eh già! Hai ragione!
Un bel post davvero oltre che un buon blog ben fatto!
Ti invito se vuoi/puoi a ricambiare la visita sul nostro blog Vongole & Merluzzi dove per l’appunto, nell’ultimo post, uniamo la politica al servizio di igiene…il cesso!
http://vongolemerluzzi.wordpress.com/2011/02/28/igiene-elettorale/
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7 giugno 2010 a 22:37
Buonasera,giovane Nigro parla con un Nigro (: Mi scusi l’impertinenza e mi scusi anche un po’ il non avermi presentato,ma la sua famiglia è di Campagna o di Salerno? Mi scusi ancora ma sa,le sue poesie sono a dir poco magnifiche e mi farebbe alquanto piacere avere un parente come lei (:
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7 giugno 2010 a 22:49
Salve giovane Nigro!
Sì, più o meno la zona è quella… 🙂
Ciao e grazie.
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7 giugno 2010 a 14:28
Quasi per sbaglio, mi sono soffermato sul suo blog, Michele, io non sono nessuno, nient’altro che un esile diciassettenne, con il desiderio di diventar scrittore e una grande passione per Battiato. Sono arrivato sul suo blog, tramite il link nella firma del suo profilo, sul forum del sito Battiato Virtual Tribute! Con questo commento volevo solo dirLe che la sua poesia appare geniale presso i miei occhi, diciamo che scrissi un po’ di tempo fa una poesia ad argomento simile, ma purtroppo non la trovo più, e purtroppo, non la ricordo. Ciò mi fa pensare ad una parabola, l’avrà sicuramente già sentita, riguardo ad un professore di filosofia a Baghdad, il quale essendo stato derubato dai dei banditi, fu costretto a richiedere udienza presso il capo della banda, poichè rivoleva il suo importante manoscritto. Il capo della banda allora, gli disse: “Come non ricordi quello che tu stesso hai scritto?”. Ed egli andò a meditare nel deserto e diventò un mistico! Le auguro una buona giornata, spero che il mio commento le abbia fatto piacere.
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7 giugno 2010 a 14:47
Grazie mille Giandante!
Non vorrai mica andartene nel deserto, ora? Vedrai che ritroverai la tua poesia.
Per quanto riguarda il mio “Elogio” non si tratta di genialità ma è solo un semplice divertissement in forma rimata! Niente di più…
p.s.: la “parabola” che citi è contenuta nel libro “Battiato, io chi sono?”
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7 giugno 2010 a 15:23
Si potrebbe essere, poichè ho letto quel libro un paio di volte (adesso mi sto intrattenendo con “Franco Battiato: soprattutto il silenzio”). Ma sinceramente, non ricordo, credo che la cosa importante sia la perduranza di questo insegnamento nella mia mente.
Ritornando al tuo “Elogio” (Ti do del tu, dato che tu hai fatto lo stesso, ci tengo a queste cose!), l’avrò letto almeno una decina di volte e lo reputo davvero fantastico, non sai quanto mi diverte!
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2 giugno 2010 a 16:36
Grazie per il bel commento… Dalla “pronuncia” deduco che Rosa Velarde sia il “Rosario” del forum di Battiato su cui già dialoghiamo… Benvenuta anche qui! 🙂
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2 giugno 2010 a 16:14
e’ giusto e sapientissimo arrivar a capire
il bello e sano scopo
della neccessita’
non c’e umana funzione
che non meritera’ cura e sollievo
come quel bel mestiere del cagone
in cui cosi anzi i re, papa ed imperatori
come i piu’ sfuortunati della specie
acquistano la stessa condizione
diarrea, stitichezza e poi soddisfazione
cagare e’ democratico piu’ di tutte le urne
piu’dei voti e partiti che mangiano denaro
e mai deffecano
quindi cosi’ agonizzano dalla costipazione
un diritto assoluto senza il quale
il pianetta sarebbe camposanto
e senza gabinetti ne’ rumori, ano-iato
dove riposerebbe il saggio allora?
e dove troverebbe l’artista il volo della musa?
dove il ricercartore, inspirazione?
dove acquistare il senso primigenio
che sostiene la vita ed il mistero?
dove trovare ahime gioia e salute
senza quel posticino domestico e perfetto
in cui l’uomo e la donna svuotano
sostanze oramai esaurite
e riposano anche quelle leggi scandite
che reggono talmente l’universo?
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