E il mio maestro mi insegnò…
“… E il mio maestro mi insegnò che non è poi tanto difficile
trovare l’alba dentro l’imbrunire…”
Basta volerlo!
Recentemente il mio insegnante delle scuole elementari, il “mitico” maestro Carmine Senatore, originario di Altavilla Silentina (Sa), dottore in Geologia, docente di scuola primaria e in seguito professore di scienze naturali, chimica e geografia presso il Liceo Scientifico “E. Medi” di Battipaglia, mi ha fatto un regalo inaspettato…
Tornando da un viaggio ho trovato nella mia casella di posta elettronica una sua e-mail in cui diceva:
<<Trovato per caso in un vecchio quaderno.
Lo devi leggere, perché l’ho trascritto così com’era.
Se vuoi anche la pagina originale scritta a mano, te la mando.
Evidentemente lo space clearing non era stato effettuato bene.>>
Carmine
Alunno: MICHELE NIGRO
“Originale e personale risalta per originalità costruttiva. Riesce a mettere a punto i testi liberi in forme coerenti, partendo dagli aspetti globali, per giungere a quelli particolari: ciò dimostra che possiede una notevole coerenza sia sul piano logico sia su quello linguistico-espressivo. Nelle attività di tipo pittorico-espressivo si esprime in forme creative, soprattutto nell’uso originale del colore e con evidenti note artistiche.
Amico di tutti, si distingue per cortesia e gentilezza. Sente la disciplina e l’accetta sempre di buon grado. Il livello di maturazione raggiunto da Michele è senz’altro notevole. La sua produzione linguistica è abbastanza corretta e chiara. Legge in modo scorrevole, con buona espressività, intendendo bene ciò che legge se non incontra termini nuovi e per lui sconosciuti. Ha una notevole capacità espressiva; a livello grafico-pittorico sa rappresentare il mondo con ricchezza di particolari, con tratti sicuri e facendo buon uso del colore.
Ha chiari i concetti relativi alle operazioni aritmetiche compresa la divisione sia di continenza che di ripartizione. Nel calcolo è sicuro e abbastanza svelto. Esegue i compiti con prontezza e padronanza.”
Naturale e spontanea la mia risposta a Carmine:
<<Grazie caro maestro!
Ma lo sai che lo ricordo questo tuo giudizio? Nel senso che rileggendolo mi sono ricordato di averlo già letto: era solo un dato in quiescenza, abbandonato in un deposito oscuro e polveroso della mia memoria, ma non cancellato. […] p.s.: a volte lo space clearing non serve solo a ‘gettare’ nella pattumiera cose vecchie e inutili, ma anche a ricollocare certi elementi rimossi in una nuova e giusta dimensione…>>
Questo recente aneddoto ha stimolato in me una serie di domande e di pensieri: “cosa è rimasto del bambino descritto in quel giudizio?”; “hanno prevalso, a lungo andare, i limiti o le acerbe potenzialità?”; “cosa si aspettavano i cosiddetti ‘adulti’ da me?”; “la vita è stata inclemente con quel bambino o è il bambino che è stato inclemente con la propria esistenza?”; “quel giudizio rispecchiava la visione ottimistica di un maestro che amava i suoi alunni oppure era l’analisi equilibrata e veritiera di uno scienziato prestato all’insegnamento?”…
Tante, troppe domande: forse anche inutili. Risposte che è meglio non cercare…
Ma è ancora possibile ricavare un insegnamento positivo da tutto ciò: le potenzialità non scompaiono quasi mai del tutto, non possono scomparire ‘per definizione’ perché potenziali e in un certo qual modo reali come le idee immateriali ma vere, anche se inespresse o parzialmente realizzate. A volte queste potenzialità emergono e si affinano grazie a un lavoro esterno (una pletora di padri, madri, maestri, istruttori, assistenti spirituali, guardiani e mentori) o grazie alla volontà e al grado di auto-consapevolezza raggiunto dal soggetto; altre volte ancora sembrano perse del tutto anche se sono semplicemente nascoste da un consistente strato di detriti storici, pseudoculturali ed esistenziali.
Riscoprire il meglio di sé nell’imbrunire, quando sembra che tutto sia stato già deciso dal pregiudizio, dal fato, dal sistema, dalla storia e dalla noia, dalla pesantezza di persone sconfitte che vivono al nostro fianco, dall’idea che abbiamo di noi stessi (idea a volte imposta dagli altri e lentamente, nel tempo, accettata per debolezza o per pigrizia) o celato ai nostri occhi a causa della nebbia del tempo che offusca lo sguardo.
Svincolarsi dalla storia e inseguirsi nel passato. Per ricominciare…
“E il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire…”. Difficile sì, ma non impossibile.
Classe del M.tro Carmine Senatore – Scuole Elementari “E. De Amicis”, Battipaglia (Sa)
5 dicembre 2014 a 10:02
… ❤
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5 dicembre 2014 a 10:07
🙂
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4 dicembre 2014 a 23:20
[…] avuto il piacere di scrivere la prefazione all’ultima fatica dell’amico Carmine Senatore, disponibile […]
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8 dicembre 2012 a 18:09
[…] a Battipaglia, studio nel quale (Carmine Senatore prima di essere scrittore e insegnante – e mio maestro alle elementari! – è stato geologo), quand’ero bambino, mi affacciavo per un saluto o per chiedere […]
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10 agosto 2011 a 14:36
Mi sono, a dir poco commosso.,. e non aggiungo altro!
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10 agosto 2011 a 15:04
Sono contento che il mio post ti sia piaciuto! 🙂
Il tuo alunno Michele.
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