L’occhio del ciclone


<<Insieme al grande amore (ipocrita?) nei confronti dei libri, però, coesiste una coltre di sospetto che investe il mondo dei lettori: come in una sorta di “occhio del ciclone” soleggiato e sereno, ci adagiamo con il nostro libro preferito tra le mani in attesa che la tempesta si sposti, investendoci. Intorno al libro c’è una calma apparente che può essere interrotta da un momento all’altro. Sì, perché il lettore, pur essendo apprezzato e in un certo qual modo rispettato da chi intravede nella lettura una pratica nobile, deve contemporaneamente combattere contro una serie di pregiudizi legati alla nevrosi produttivistica che caratterizza la società moderna: leggere, in poche parole, è una perdita di tempo. Ma tempo per fare cosa? Per soddisfare i ritmi ossessivi ed efficienti delle catene industriali? Per consumare i prodotti del divertimentificio organizzato dai padroni dell’economia? Per essere presenti durante le manifestazioni tradizionali della massa belante? Per lasciarsi inebriare dal consenso della tribù d’appartenenza?>>

(da “La bistecca di Matrix”, pag. 30-31)

3 Risposte to “L’occhio del ciclone”

  1. Destino Says:

    Per quanto mi riguarda, meglio “perder tempo” in questo modo, cioé leggendo.. se proprio ho tempo “da perdere”, per tutto il resto.. c’è sempre tempo.
    Spesso è una questione di saper gestire bene i propri spazi. C’è un tempo per le inutilità e uno per le cose più concrete.
    Ma chissà come mai, tante persone perdono un sacco di tempo a dire “di non aver tempo”!

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    • Siamo noi a decidere la qualità del nostro tempo… Nessuno ci costringe a “non leggere”, questo è l’aspetto grave: ci distraggono e ci fanno credere che le cose importanti siano altre. Ribellarsi a tale schema mentale richiede grossi sforzi.

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  2. Un video super entretenido !
    Maria-jose ballota.

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