Passi notturni
Vento di frecce gelate
finestre chiuse per paura
lento come trecce legate
ginestre muse di calura.
Di giorno schivo traffico
gironi di bollette e calunnie
ritorno privo e mastico
bocconi di saette e paturnie.
Ma la notte, di notte
pregiudizi dormienti
mele cotte e ricotte
per più vizi e tormenti.
Ritrovo prospettiche perse
colonna sonora di passi
un rovo d’isteriche gerse
di donna che dimora tra sassi.
L’odio diventa pace.
(1° coro:“Materialismo hegeliano!”)
Podio di lenta brace.
(2° coro:“Onanismo freudiano!”)
Libero da sguardi, guardo
deserti angoli di libertà
suoni di fontana in lontananza
tuoni di lontana somiglianza.
Incerti trampoli di verità
albero di dardi. Io, bardo…!
26 Maggio 2020 a 18:18
L’ha ripubblicato su Pomeriggi perdutie ha commentato:
(tratta da “Nessuno nasce pulito”, ed. nugae 2.0 – 2016)
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30 gennaio 2015 a 15:15
[…] “Passi notturni” […]
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2 Maggio 2013 a 10:02
Che bella cosa che hai scritto. lì dove “cosa” vuol essere un complimento ché non si riesce a distinguere dove finisca la prosa e nasca la poesia
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2 Maggio 2013 a 09:57
La libertà del “vuoto”, il parlare del silenzio, il ticchettio del passar delle ore… riprendersi il tempo e con esso la vita. Quella solo nostra.
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30 aprile 2013 a 15:05
E’ veramente moto bella. Complimenti!
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