“Pensieri minimi e massime” di Emanuele Marcuccio

Quale funzione potrebbero svolgere gli aforismi nella cultura del ventunesimo secolo? Noi, abitanti di quella grande rete, veloce e impaziente, chiamata Internet, eterni elemosinanti di tempo per fare migliaia di cose inutili travestite da necessità, alla ricerca di un’informazione liofilizzata e lampante, abbiamo perso l’istinto all’ozio creativo e alla riflessione edificante. In tale contesto l’aforisma, dal greco aphorismós, ‘definizione’, svolge una preziosa funzione di conservazione del patrimonio interiore dell’uomo pensante sotto forma di brevi sequenze testuali indipendenti e al tempo stesso di inseminazione dell’inner space del lettore: come una microscopica vita germinale, catturata e letta dall’occhio di un uomo nevrotico ma assetato di piccole verità, l’aforisma innesca nell’animo di chi lo riceve un’inattesa reazione filosofica che prende forza dal potere della brevità. Tra una fermata della metropolitana e la successiva, il tempo necessario per leggere, rileggere e assaporare intimamente un aforisma, è riposto il segreto per la salvezza del nostro pensiero anestetizzato.

Un segreto che Emanuele Marcuccio, autore della raccolta aforismatica intitolata Pensieri minimi e massime, dimostra di aver appreso perfettamente, sperimentando gli effetti di questa antica tecnica scritturale in prima persona, nella propria esistenza di poeta e di pensatore. Anche se ci troviamo dinnanzi a un pensatore non impegnato in sterili filosofismi accademici, i semplici aforismi di Marcuccio inducono il lettore, proprio facendo leva sulla loro struttura apparentemente innocua, alla riflessione, al voler ritornare più volte su frasi brevi, scarne, dirette, raramente articolate, non bisognose di esegesi acuminate, ma al tempo stesso “banalmente disarmanti” grazie a un meccanismo assiomatico che diviene catarsi.

L’Autore sembra quasi indicare ai suoi lettori un metodo di purificazione del pensiero, attingendo a piene mani da un immaginario collettivo, anche se di origine privata, in cui non è difficile riconoscersi: un’operazione che diventa possibile perché Marcuccio adopera gli aforismi come se fossero simboli arcaici di una mappa interiore appartenente al genere umano. Aforismi che sottolineano necessità apparentemente scontate; aforismi da ripercorrere, per non lasciarsi ingannare dalla loro semplicità e dalla nostra distrazione di cittadini già saturi di segni sintetici provenienti dall’informosfera. Aforismi da vocalizzare interiormente, per farli propri, per assorbirli, come preghiere laiche che si distinguono dal flusso compatto della narrazione di grandi storie e c’invitano ad approdare su piccole isole di riflessione.

La ricercata “ingenuità” degli aforismi di Marcuccio conduce il lettore alla scoperta archeologica e al conseguente disseppellimento di un nucleo esistenziale incrostato dalla complessità di una vita tecnologicamente avanzata ma deprivata di senso.

Solo chi ha avuto il piacere, nel corso della propria vita, di assistere allo stillicidio diaristico e silenzioso dei propri pensieri sulla carta può comprendere profondamente l’operazione effettuata da Marcuccio: il bisogno di condensare l’esperienza esistenziale in leggi personali; per ricordare a noi stessi le regole che ci hanno aiutato ad andare nel mondo, interpretandolo; per definire ciò che appare indefinibile, fissandolo. Anche se non tutti i pensieri hanno la vocazione a diventare aforismi. Come scrive l’Autore nell’aforisma numero ottantotto, l’ultimo della raccolta: <<Un fotografo coglie un attimo di realtà imprimendolo nella pellicola; bisogna saper scegliere quell’attimo tra mille, da qui si percepisce la sua arte.>>

Stralci privati e quotidiani scelti con oculatezza, senza cedere a una sorta di solipsistico protagonismo; sprazzi di esigenze spirituali salvate dall’evaporazione mnemonica e dall’inutile corsa verso falsi impegni che umiliano il pensiero: solo le attività umane degne di questa definizione rientrano nella ricerca di Marcuccio. L’amore, il dolore, la gioia, l’importanza esistenziale della poesia e della scrittura, i rapporti sociali, la saggezza scoperta lungo il cammino, la vita…

I pensieri minimi riecheggiano in maniera autonoma nell’animo di ogni singolo lettore e, a seconda dell’importanza che assumono nel contesto dell’interiorità ricevente, diventano miracolosamente massime.

(rece by m.n.)

EMANUELE MARCUCCIO è nato a Palermo nel 1974. Scrive poesie dal 1990, nell’agosto del 2000 sono state pubblicate sue poesie, presso l’Editrice Nuovi Autori di Milano, nel volume antologico di poesie e brevi racconti Spiragli ‘47. Partecipa a concorsi letterari di poesia ottenendo buone attestazioni e la segnalazione delle sue opere in varie antologie.

Nel marzo 2009 è uscita la sua raccolta di poesie Per una strada, SBC Edizioni, recensita da vari studiosi e critici tra cui Luciano Domenighini, Alessandro D’Angelo, Lorenzo Spurio e Nazario Pardini.

Una sua poesia edita è stata pubblicata nell’agenda 2010 Le pagine del poeta. Mario Luzi, da Editrice Pagine di Roma.

Nel 2010 ha accettato la proposta di collaborare con una casa editrice per la scoperta di nuovi talenti poetici, tra giugno 2010 e luglio 2011 ha presentato tre autori, riuscendo così a far pubblicare tre libri di poesie e, dal 2011 è consigliere onorario del sito “poesiaevita.com”, che promuove anche una sezione editoriale ospitante le collane di opere da lui curate.

Dal 1990 sta scrivendo un dramma epico ambientato al tempo della colonizzazione dell’Islanda, di argomento storico-fantastico.

Ha inoltre scritto vari aforismi, ottantotto dei quali sono stati raccolti nella silloge Pensieri minimi e massime, Photocity Edizioni, edita nel giugno 2012.

Ha curato prefazioni a sillogi poetiche e varie interviste ad autori esordienti ed emergenti su blog letterari. È collaboratore della rivista on-line di letteratura Euterpe. È stato membro di giuria nella prima edizione del concorso nazionale di poesia “L’arte in versi” e ha in programma la pubblicazione di una seconda silloge di poesie.

Opere

Marcuccio, Emanuele, Pensieri Minimi e massime, Photocity Edizioni, Pozzuoli, (Na), 2012, pp. 47.

Marcuccio, Emanuele, Per una strada, SBC Edizioni, Ravenna, 2009, pp. 100.

Antologie

AA. VV., Dieci anni di PensieriParole, PensieriParole Edizioni, Bassano del Grappa (Vi), 2012.

AA. VV., Frammenti ossei, Limina Mentis Editore, Villasanta (MB), 2011, pp. 20, 114, 177.

AA. VV.,  La Biblioteca d’oro. Poesie in siciliano, Unibook, 2011, p. 25.

AA. VV., Le pagine del poeta. Giovanni Pascoli (Agenda 2011), Editrice Pagine, Roma, 2010.

AA. VV., Antologia del premio internazionale per l’aforisma Torino in Sintesi. II Edizione, 2010, Joker Edizioni, Novi Ligure (AL), 2010, p. 85.

AA. VV., Demokratika, Limina Mentis Editore, Villasanta (MB), 2010, pp. 247-250.

AA. VV., Le pagine del poeta. Mario Luzi (Agenda 2010), Editrice Pagine, Roma, 2009.

AA. VV., Poesia e Vita, Rupe Mutevole Edizioni, Bedonia (PR), 2009, pp. 73-74.

AA. VV., Le pagine del poeta. Pablo Neruda (Agenda 2009), Editrice Pagine, Roma, 2008.

VV. AA., Collected Whispers, Howard Ely Editor, Owings Mills, MD, USA, 2008, p. 1.

AA. VV., Poeti e Poesia (rivista internazionale), n. 12, Dicembre, Editrice Pagine, Roma, 2007, p. 130.

AA. VV., Spiragli 47, Editrice Nuovi Autori, Milano, 2000, pp. 168-180.

Prefazioni curate per opere di terzi

Calzari, Donatella, Petali d’acciaio, Rupe Mutevole Edizioni, Bedonia (PR), 2011, pp. 11-14.

Nuzzo, Marco, Non ti piacerei, vestito dell’inverno appena trascorso, Rupe Mutevole Edizioni, Bedonia (PR), 2011, p. 7, (commento di apertura).

Angeli, Maristella, Il mondo sottosopra, Rupe Mutevole Edizioni, Bedonia (PR), 2010, pp. 11-12.

Studi sull’Autore

Domenighini, Luciano (a cura di), Per una strada, recensione critica alla raccolta, in L’arrivista. Quaderni democratici (anno I, Nr. 3), Limina Mentis, Villasanta (MB), 2011, pp. 126-127.

7 Risposte to ““Pensieri minimi e massime” di Emanuele Marcuccio”

  1. […] al libro “Pensieri minimi e massime” del poeta palermitano Emanuele Marcuccio, già apparsa su questo blog in lingua […]

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  2. è dа 1 settimana che navigo e questo ɑrtiсolo è lа prima cosa attraente chе leggo.
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  3. […] al libro “Pensieri minimi e massime” del poeta palermitano Emanuele Marcuccio, già apparsa su questo blog in lingua […]

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  4. […] a cura di Michele Nigro Quale funzione potrebbero svolgere gli aforismi nella cultura del ventunesimo secolo? Noi, […]

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  5. icittadiniprimaditutto Says:

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

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