Se temi il mattino
e senti il peso del sole che sorge
attendilo con fiducia e sii pronto
restando sveglio fino all’alba.
Non addormentarti mai più
anticipa i richiami del mondo
passeggiando insonne
su strade di brina.
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This entry was posted on 11 giugno 2013 at 22:59 and is filed under nigrologia with tags attesa, luce, mondo, notte, poesia, poeta, saggezza, sole, viaggio, vita. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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3 luglio 2013 a 16:07
e pensavo leggendo la tua poesia che ci sono persone che temono il giorno con la stessa intensità di un vampiro.
Sono coloro che sono animate da un feroce senso autocritico e, proprio a causa della loro capacità di mettersi continuamente in discussione, preferiscono scontrarsi con se stesse che col mondo in movimento
E mi chiedevo appunto se anche tu facessi parte di questa categoria di “esseri pensanti” e “cattivissimi” verso se stessi da temere che la loro ferocia personale nei confronti del proprio sé possa contagiare anche gli altri. Così pieni di autocritica da temere un contatto “reale ” ( non parlo di cordiali rapporti di buon vicinato et similia… ) con chi li circonda da sentire il continuo bisogno di scavare sino ad arrivare al fondo, al centro del dolore, e continuare a consumarsi le unghie in una ricerca spasmodica dell’ Es.
Lo temo il mattino, lo temo eccome, ed ancora di più temo di raccontarne la paura che emotivamente ne accompagna il suo sorgere perché è una paura comunque non compresa, non giustificata e obbligatoriamente celata da sorrisi frizzanti e strette di mano cordiali.
Il buio, quella parte che la notte, di contro, risulta amica e ininfluente, quel buio vero e intrinseco lo si tiene per sé e lo si aspetta appunto: […] “passeggiando insonne su strade di brina” ma quanto lo si riesca a sopportare non lo si racconta a nessuno.
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3 luglio 2013 a 18:20
No, non appartengo alla categoria e non temo il contatto reale, anzi… a volte sono poco autocritico e mi lancio facendo guai… 😉 Anche se credo sia legittimo ricercare spazi di buio tutti per se, momenti di silenzio e di solitudine… I miei versi esprimono il peso della ciclicità, del ricominciare: a volte è più comodo vivere intensamente senza riposo, senza staccare… come in una esperienza continua che non lascia spazi per i ripensamenti… senza bisogno di riposare… da qui l’immagine di una strada che sembra infinita!
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12 giugno 2013 a 13:05
…
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12 giugno 2013 a 12:12
che belli questi versi…..non vorrei mai dormire perchè ho paura di affrontare un nuovo giorno…..hai interpretato perfettamente la mia sensazione 🙂
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12 giugno 2013 a 10:31
Temo il mattino..
Grazie è splendida!
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12 giugno 2013 a 11:14
perché lo temi?
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