
Soluzioni casuali
rinforzano l’ego fallace
tra i metri quadri di un’invisibile prigionia.
Il desiderio creativo naufraga
su scogli sorridenti di gioie primitive.
Assuefatti a verità controllate
viviamo di riflessi profetizzati
dalle statistiche di sistema.
Topi anarchici e difettosi
interrompono l’esperimento
con cambi repentini di gusto,
l’immaginazione suggerisce ai reclusi
di osservarsi dall’alto.
Nuove speranze evolutive nascono
dalla non partecipazione al gioco.
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This entry was posted on 1 marzo 2014 at 18:17 and is filed under nigrologia with tags anarchia, appartenenza, caso, consapevolezza, consumismo, controcorrente, controcultura, controllo, decostruzione, esperimento, eversivo, evoluzione, gioco, liberazione, libertà, omologazione, poesia, porte della percezione, potere, psicologia, rivoluzione, schema, sistema, società, verità, web poetry. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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28 novembre 2020 a 14:40
L’ha ripubblicato su Pomeriggi perdutie ha commentato:
(tratta dalla raccolta “Nessuno nasce pulito”, ed. nugae 2.0 – 2016)
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6 Maggio 2014 a 15:52
[…] effimero, ma ecco che all’improvviso una lampadina si accende nella nostra personale scatola di Skinner. Non si tratta stavolta di un segnale convenzionale che dà il via al riflesso automatico a cui il […]
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