Cultura non richiesta
Gentili messaggi sottocutanei
da elettrodomestici parlanti
informano la massa umana
su trame indesiderate.
Portatori sani di metadati
ricompongono sorridenti e ignoranti
l’impercettibile puzzle del sistema.
Anche il frammento è potente.
La molecola linguistica
agisce sull’azione di un uomo
nato schiavo.
Spegnere tutto sarà inutile.
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This entry was posted on 22 marzo 2014 at 12:21 and is filed under nigrologia with tags armi di distrazione di massa, assimilazione, associazione, comunicazione, consumatore, consumismo, controcultura, controllo, critica televisiva, cultura, educazione, informazione, kipple sociale, libertà, linguaggio, mass-media, messaggio, mezzi di comunicazione, omologazione, pensiero, poesia, potere, programma televisivo, radio, reti sociali, sistema, società, società dello spettacolo, strumentalizzazione, subliminale, tecnologia, telespettatore, televisione, web poet, web poetry. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
Una Risposta to “Cultura non richiesta”
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15 settembre 2014 a 16:49
[…] Il linguaggio che utilizziamo oggi non può non rispecchiare le nostre abitudini in qualità di esseri viventi nel XXI secolo, ma nonostante questo la sperimentazione poetica sembrerebbe girare su se stessa senza grandi scostamenti dalla tradizione. Sembra che si stia assistendo a un appiattimento programmatico dovuto a una pigrizia nella ricerca: corresponsabile è l’omologazione derivante da un uso acritico di quella stessa tecnologia precedentemente menzionata e che se usata in maniera intelligente può diventare strumento evolutivo privilegiato. Ma chi decide qual è il linguaggio giusto da adottare per cominciare la sperimentazione? E in base a quali parametri emettiamo tale giudizio? Il progresso informatico non va mitizzato bensì sfruttato, collocandolo in una nuova filosofia dei dati a cui non possiamo sfuggire se non rinunciando radicalmente alla tecnologia che la realizza. E pur compiendo questa rinuncia la contaminazione avverrebbe ugualmente in quanto, volenti o nolenti, siamo il prodotto quasi sempre inconsapevole dell’epoca in cui viviamo (si legga, a tal proposito, la poesia “Cultura non richiesta”). […]
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