Oktoberfest
Omaggio a una ciclica caducità, come morti in battaglia
senza speranza cadono foglie stanche
di vite brevi soleggiate e gloriose,
segni ingialliti di una lenta resa stagionale.
Si lasciano andare
ebbre di ricordi estivi al sapor di clorofilla
lungo linee di gravità trasversale
al ritmo di espirazioni ventose.
Piccoli uomini fatti di rami nodosi
legati con spaghi di tempo,
sacerdoti inconsapevoli in templi viventi
pulsanti di linfa sotto tetti di cielo
con gesti magici ereditati
compiono riti arcaici
graditi a un dio agricolo dimenticato.
In anticipo sul Generale
spinti dal cambio d’umore di una terra
in mutazione cromatica
conservano spicchi di natura
energia colorata dietro preziosi vetri rozzi
per le tavole di domani.
Nuovi silenzi nei boschi e nuovi frutti
nutrono le quiete scelte radicali.
Un suono di campana
annuncia la fine della guerra
e l’inizio di dolci esili.
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1 ottobre 2019 a 14:46
L’ha ripubblicato su Pomeriggi perdutie ha commentato:
Buon Ottobre a tutti-e!
(la versione editata di questa poesia è contenuta nella raccolta “Nessuno nasce pulito”, ed. nugae 2.0 – 2016)
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1 ottobre 2015 a 19:53
Parole “spalmate”.. come i colori autunnali che magistralmente Van Gogh spalma sulla sua di tela, (quella da te scelta per queste parole).
Se c’è una sensazione cromatica anche nelle parole, di sicuro nelle tue, la sensazione è “autunnale”.
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1 ottobre 2015 a 22:32
che bello l’autunno! 🙂 p.s.: anche stare sotto la pioggia con un ombrello e sentire il suono tamburellante delle gocce… e sentirsi parte del tutto…
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2 ottobre 2015 a 11:12
Lo immagino..
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17 ottobre 2014 a 21:41
L’ha ribloggato su The Connective World.
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