A world of words
Le parole pronunciate oggi
e quelle scritte con fierezza
risiedono nelle viscere fetide
del mondo
da prima che tu nascessi
da prima dell’uomo.
Non crei nulla,
…………………
rilassati!
♦
Le parole pronunciate oggi
e quelle scritte con fierezza
risiedono nelle viscere fetide
del mondo
da prima che tu nascessi
da prima dell’uomo.
Non crei nulla,
…………………
rilassati!
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4 novembre 2014 a 09:47
Posso dire?
Qualche volta..”Meno male!” 😉
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4 novembre 2014 a 07:25
L’ha ribloggato su The Connective World.
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3 novembre 2014 a 21:31
E perché un senso dovrebbe esserci solo nel “creare” e non anche nel “trasformare”, nell’adattare, nell’usare.. nel consumare fino allo sfinimento.. le parole stesse?
La parola “nuda” è per noi che diventa “creazione”. Come se noi ci creassimo “nuovi” per lei. Ogni mio “sfiorarla” mi fa nuovo, crea un altro me.. sempre diverso..
Poi.. posso anche “rilassarmi”!..
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3 novembre 2014 a 23:40
Ed è in nome di ciò che giustamente sostieni che si continua a scrivere e a parlare… Per tutto questo e per molto altro si combatte. Ma c’è una “fonte primaria” che comanda tutto, anche il moderno adattamento delle parole alle nuove esigenze.
Come canta Battiato:
“L’impero delle parole
la distinzione tra bene e male
la ripida discesa dal cielo alla terra
disperata verso l’incarcerazione
fu quello che fu
la circumnavigazione
i nomi che si diedero alle cose
la gioia e il dolore dell’esistere
l’enigma del consenso
le emozionali imprese della specie
fu quello che fu, tutto fu quello che fu.”
Ci ricordiamo di quello che fu? Non sempre, anzi quasi mai… da qui l’illusione del creare…
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26 Maggio 2015 a 21:46
Rileggo i versi e tutti i commenti..
Mi vengono in mente altri pensieri, forse non “inventeremo” niente di nuovo, ma ogni creazione è nuova, non la vedo come illusione, bensì come “possibilità”, ma anche come capacità perché se l’invenzione è spesso dovuta al caso.. la creazione è pensata, scelta, ragionata, contemplata.. Partire da una base che già “è” per modellarsi nuovamente, creando nuova vita, nuovi pensieri, nuove atmosfere.
Non ti capita mai di rimanere a bocca aperta di fronte alla capacità che hanno alcuni di usare la parola per descrivere un qualcosa anche di semplice? E in quel momento non è come se assistessi ad un qualcosa di “nuovo”? Ad un qualcosa di sconosciuto che suscita in te sensazioni nuove?
Rilassarsi dunque? ^_^ No no.. cercare, provare e sperimentare.. per creare nuovamente.. sempre! 😉
Che poi alla fine è quello che fai anche tu..
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26 Maggio 2015 a 23:02
sì… è così, sperimentare sempre e quindi creare ma il mio rilassarmi inevitabile avviene dinanzi agli archetipi che esistono da quando esiste il concetto di tempo… grazie per essere ritornata sul “luogo del delitto” 😉
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27 Maggio 2015 a 10:25
È sempre un piacere! 😉
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27 Maggio 2015 a 11:11
Torni pure quando vuole! 🙂
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