
Non luoghi festivi e caldi
accolgono le eleganti insicurezze del sabato,
giochi di luci rievocano
riti tribali pagani
seppelliti
sotto strati di pubblicità cristiana.
Salmoni di città
risalgono il fiume del marketing,
moriranno puntuali
dopo natale
tornando alle origini del buio.
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This entry was posted on 8 novembre 2014 at 23:51 and is filed under nigrologia with tags antropologia, appartenenza, città, città lineare, commerciale, commercio, consumatore, consumismo, consumo, controcorrente, controcultura, controllo, cristianesimo, decostruzione, festeggiamento, haiku, illusione, Ko Un, libertà, luogo, marchio, morte, Natale, natura, natura umana, oscurità, poesia, popolo, psicologia, pubblicità, religione, società, solitudine, usi e costumi, web poetry. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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10 novembre 2014 a 12:25
Non prima di aver “trasmesso” i loro GENI alle generazioni future.. Futuri salmoni.. di città!
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10 novembre 2014 a 13:18
sfotti… sfotti!!! stai andando bene… -_-
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10 novembre 2014 a 18:39
-_- Tu non è che stai andando molto bene.. 😛
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10 novembre 2014 a 18:44
😛
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10 novembre 2014 a 10:42
L’ha ribloggato su The Connective World.
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