Hüzün
Un’insperata luce lunare
irrompe da uno squarcio tra le nuvole
illuminando
lembi familiari di solitudine.
Il cielo libero, stellato
ebbro d’aria ventosa
graziato da tempeste in fuga ad est,
celesti luminarie
giungono in ritardo
sulla rassegnata soglia dell’uomo televisivo
ambasciatrici di folli speranze notturne.
Gli occhi d’istinto
abbandonano la terra cara e meschina
gli atavici affanni
seguendo quel tenue richiamo dal cosmo
silenziosa traccia di padri non umani
divini antenati viaggiatori dell’universo.
Senti di non appartenere a questo mondo
inconsapevole tortura è il vivere
di chi vuole tornare a casa.
Nostalgici senza memoria
cercano nell’oscurità del tempo
l’origine di una mancanza.
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Hüzün: “… Nel Corano questa parola sta ad indicare lo stato d’animo determinato da una grave perdita spirituale e dal distacco irreversibile da una persona amata. Il concetto è stato ripreso nella filosofia sufi per indicare l’emozione generata dalla consapevolezza dell’incolmabile distanza tra l’uomo e Dio. Tale sentimento è tuttavia estremamente positivo, poiché è visto come una condizione esistenziale necessaria per intraprendere il cammino mistico di riavvicinamento alla divinità…” (fonte)
1 ottobre 2019 a 09:10
[…] Internazionale “La Luna e il Drago” ha assegnato una MENZIONE SPECIALE alla lirica Hüzün (pubblicata in versione rieditata nella raccolta “Nessuno nasce pulito”, ed. nugae 2.0 […]
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20 luglio 2019 a 07:28
L’ha ripubblicato su Pomeriggi perdutie ha commentato:
… per leggere la versione editata e pubblicata di “Hüzün”: vedi raccolta “Nessuno nasce pulito” (edizioni nugae 2.0)…
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1 febbraio 2015 a 15:16
Bellissima..
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1 febbraio 2015 a 15:20
Sai qual è l’immagine che mi è venuta in mente? Quella di un libro mosso e spaginato dal vento.. Mi chiedo perché, ma al momento non so rispondermi..
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