
Non lasci in pace nemmeno
le croste sulle ferite,
pretendi rapide guarigioni
vittima di inutili progressi.
Seppellitemi con la barba
non radete il mio viso
in preda a un’estetica della morte,
affinché persino i vermi
si stupiscano
dinanzi alla pazienza dei miei tempi.
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This entry was posted on 10 Maggio 2015 at 14:58 and is filed under nigrologia with tags attesa, cambiamento, cimitero, diversità, esistenza, estetica, eversione, eversivo, evoluzione, immagine, libertà, morte, nevrosi, passaggio, poesia, progresso, ribellione, tempo, viaggio, vita, web poetry. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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26 ottobre 2021 a 11:48
L’ha ripubblicato su Pomeriggi perdutie ha commentato:
Da “Nessuno nasce pulito” (ed. nugae 2.0 – 2016)
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