A Martha Medeiros
Ti giudicheranno male
in eterno
se capovolgerai il tavolo di Martha,
ma preferisci raccogliere pezzi di vetro
e incollarli con gocce di parola
su pavimenti di fortuna. Ora sei tu che t’adagi
lungo comodi e luccicanti giacigli
di false certezze,
tra indolori ferite di schegge
con la coda
di occhi maliziosi e stanchi
cerchi altri tavoli illesi.
in eterno
se capovolgerai il tavolo di Martha,
ma preferisci raccogliere pezzi di vetro
e incollarli con gocce di parola
su pavimenti di fortuna. Ora sei tu che t’adagi
lungo comodi e luccicanti giacigli
di false certezze,
tra indolori ferite di schegge
con la coda
di occhi maliziosi e stanchi
cerchi altri tavoli illesi.
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(nella foto: Martha Medeiros)
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This entry was posted on 2 dicembre 2016 at 10:57 and is filed under nigrologia with tags abitudine, assertività, autostima, cambiamento, comportamento, consapevolezza, disobbedienza, distanza, esistenza, evoluzione, immobilismo, libertà, lotta, metamorfosi, natura umana, parole, poesia, poeta, poetica, pregiudizio, psicologia, ricerca, ricordi, rivolta, rivoluzione, scrittore, scrittura, sistema, società, tempo, vita, web poetry. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
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