“Call Center – reloaded”, un racconto social fantasy
Seconda edizione (ebook e cartaceo) dedicata, tra gli altri, ai lavoratori Amazon di Piacenza, “Call Center – reloaded” è un racconto social fantasy pubblicato in prima edizione nel 2013: alcune scomode verità socio-economiche e culturali riguardanti i nostri tempi, evolvono in una specie di realismo magico lovecraftiano crudele e inesorabile. Partendo da temi caldi quali il lavoro, la precarietà, la mancanza di sicurezza economica in un futuro nebbioso, l’Autore cerca di descrivere la condizione ambigua dell’uomo moderno e ne approfitta per toccare il cuore dell’inganno consumistico: il lavoro è diventato un prodotto e i lavoratori-consumatori sono dei complici più o meno consapevoli. La “liquidità baumaniana” ha preso il sopravvento in ogni settore. L’informazione carpita dai “profili”, la conoscenza dei desideri, diventano risorse preziose per un Sistema che non lascia scampo. La libertà è un’utopia luminosa ma per conoscere la verità (e quindi riscattarsi dalle regole del Sistema) bisogna avere il coraggio di scendere in zone oscure, di sé stessi e del mondo lavorativo disumanizzato. E incontrare il “mostro”…
Una ‘non storia’ scritta utilizzando un tempo presente invadente e caratterizzata da una struttura testuale eterogenea (stralci poetici, con funzione di flashforwards, frammisti a “corsivi mentali” e brevi dialoghi) che segue una precisa logica di decostruzione della narrazione classicamente intesa. Howard Phillips Lovecraft, William S. Burroughs, Marc Augé, Karin Boye, Noam Chomsky, Marshall McLuhan, Jorge Luis Borges, Dylan Dog: questi, e molti altri, gli ispiratori del racconto.
Scrive lo scrittore neofuturista ferrarese Roberto Guerra, nella sua nota introduttiva: “… Nigro è acuto nel far parlare il non detto della letteratura distopico-dispotica, non solo sintomo di certo spirito del tempo apparentemente senza vie d’uscita, ma necessario artificio di discesa nell’inconscio oggi techno…”. A impreziosire questa seconda edizione, come postfazione, un’intervista di Roberto Guerra all’Autore: un’occasione per sviscerare, approfondire, intavolare idee, intenti narrativi, timori sociali e speranze.
Per acquistare, leggere, recensire “Call Center – reloaded”, clicca QUI!
(questo racconto – ebook e cartaceo – è stato inizialmente distribuito solo tramite StreetLib Stores, ma in seguito sarà disponibile in automatico anche presso altri noti bookstore: cercalo nella tua libreria online di fiducia!)
♦
In copertina: foto di Nigricante©2018; titolo: “Firestarter 2.0”
♦
Correlati
This entry was posted on 10 marzo 2018 at 10:06 and is filed under nigrologia with tags book marketing, bookstores, Burroughs, cambiamento, capitalismo, consapevolezza, consumatore, consumismo, consumo, controllo, cultura, decostruzione, disobbedienza, disoccupazione, distopia, e-book, ebook, economia, edizione, esistenza, evoluzione, fantascienza sociologica, fantascienza umanistica, fantastico, fantasy, futurologia, generi letterari, influencer, informazione, inner space, interiorità, intervista, kipple sociale, lavoro, letteratura, liberazione, liberismo, libertà, libro, lotta, lotta di classe, marxismo, mostro, narrativa, narrativa breve, neoliberismo, new economy, oscurità, politica, popolo, postfazione, potere, psicologia, pubblicazione, pubblicità, racconto, realismo, ricerca, rivoluzione, rivoluzione industriale, scrittura, sistema, social fantasy, social networking, società, speranza, sperimentalismo, spot, utopia, verità, viral marketing. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
4 Risposte to ““Call Center – reloaded”, un racconto social fantasy”
Lascia un commento Cancella risposta
Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.
1 Maggio 2019 a 09:16
L’ha ribloggato su Pomeriggi perdutie ha commentato:
“… Partendo da temi caldi quali il lavoro, la precarietà, la mancanza di sicurezza economica in un futuro nebbioso, l’Autore cerca di descrivere la condizione ambigua dell’uomo moderno e ne approfitta per toccare il cuore dell’inganno consumistico: il lavoro è diventato un prodotto e i lavoratori-consumatori sono dei complici più o meno consapevoli…”
"Mi piace"Piace a 1 persona
10 marzo 2018 a 11:58
Non vedo l’ora di rileggerlo con rinnovata attenzione.
"Mi piace"Piace a 1 persona
10 marzo 2018 a 12:55
Grazie Destino, il tuo parere attento – come già accaduto con la prima edizione del 2013 – è per me molto importante… 🙂
"Mi piace""Mi piace"
10 marzo 2018 a 13:10
Grazie!
"Mi piace"Piace a 1 persona