
La casa del custode
con la sua luce tenue
da una vita privata
veglia ancora oggi
su quello che fummo,
in epoche che sembravano
clementi come un ultimo giorno
di scuola e di speranze.
Hai avuto la tua occasione
esanime dalle zampe verdi
che giaci sulla banchina
della mia partenza a tratti,
in attesa dell’aruspice passante
per leggere in te
ardui futuri da sovvertire.
Tentenni ancora
nei pressi della stazione,
non hai dimenticato
quella possibilità di andare.
♦
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This entry was posted on 24 aprile 2018 at 19:18 and is filed under nigrologia with tags cambiamento, consapevolezza, disincanto, esistenza, esperienza, evoluzione, forza, futuro, infanzia, libertà, lotta, morte, movimento, partenza, passaggio, passato, Pink Floyd, poesia, psicologia, realismo, realtà, resistenza, ricerca, ricordi, scuola, sovvertire, speranza, storia, tempo, viaggiatore, viaggio, vita, web poet, web poetry. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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