Fuga di mezzanotte
Adoro arrivare
in città sconosciute
di notte o svegliando albe.
Istanbul a mezzanotte
meravigliandomi per
muezzin insonni da
minareti illuminati
come razzi a Cape Canaveral,
Palermo dal mare
incantato dalle luci di Mondello
dimenticarsi del porto.
Padova alle 5:30, passi solitari
riecheggiano sotto i portici consunti
turbando il sonno a Sant’Antonio.
Ma fuggire, allontanarsi da qui
come un ladro non inseguito
se non da se stesso
che interrompe schemi marci,
passeggiate senza senso
la domenica sera.
Con l’ausilio delle tenebre
finalmente andare, dimenticare
il ghigno del bigotto
mentre passo accanto
a processioni di provincia
credendomi devoto.
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