C’è un asino che vola
A differenza del Pinocchio collodiano, l’Asino di Mario Chiariello non aspira a divenire qualcos’altro o qualcun altro, ma semplicemente desidera volare? Che cosa significa per te volare?
Siamo giunti alla definizione cruciale del mio lavoro. Per me volare significa “liberarsi”, “rompere le catene”, “diventare creatura divina”. Se Dio è l’essere capace di creare dal niente, l’uomo riesce a volare nel momento in cui dal nulla, con la sua sola mente, è in grado di creare realtà inesistenti. Pensiamo, per un momento, proprio a Pinocchio. È un burattino generato dalla mente umana che continua a essere il personaggio più amato da tutti i bambini del mondo. Chi oserebbe negare la realtà oggettiva di Pinocchio?
Nel momento in cui mi sono accorto di essere capace di creare, in quel momento mi sono definito “un asino che vola”. Questo è per me volare; questa è la scrittura creativa che permette di portare fuori il divino che esiste in ogni creatura di Dio. Questo dovrebbe essere il nobile ruolo della Scuola nel mondo.
(tratto da Intervista a Mario Chiariello
autore del libro “C’è un asino che vola”– “Nugae” n.13/2007)
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