Perché amo scrivere

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Amo scrivere perché prima di ogni altra cosa amo leggere.

La scrittura rappresenta l’umile tentativo di personalizzare quella sensazione di bellezza e di perfezione avvertita durante le letture che mi hanno cambiato la vita.

Amo scrivere perché dopo che sarò passato a miglior vita non ci sarà più nessuno capace di difendermi; perché nessuno, nemmeno i cosiddetti “parenti stretti”, saprà ricostruire fedelmente e con onestà la mappa della mia esistenza: vorrei che fossero i personaggi inventati da me, con i loro pensieri e i loro sentimenti, a rappresentarmi in pubblico e a raccontare i miei viaggi interiori, i miei sogni e le mie esperienze.

Amo scrivere perché sono incapace di parlare con un microfono in mano davanti a tante persone e non sono in grado di dire cose sensate a comando proprio mentre tutti si aspettano che io dica cose sensate. La pausa che la scrittura richiede, invece, non m’imbarazza mai e non mi opprime.

Amo scrivere perché, pur essendo consapevole della solitudine che congenitamente impregna la vita dell’essere umano, non voglio smettere di credere nella possibilità di comunicare ai miei simili i simboli, le passioni, le idee che caratterizzano il mio cammino. Dentro e fuori di me.

All’inizio scrivevo ‘di pancia’ e i miei acerbi tentativi non erano nient’altro che sfoghi diaristici con un travestimento epico che oggi non ho alcuna difficoltà a definire patetici. Ma gli esperimenti fanno parte del gioco.

La lettura è un’ottima scuola di scrittura, ma da sola non basta. La scrittura esige rispetto e l’atteggiamento rispettoso che io scelgo di avere nei confronti del segno scritto è fatto di regole.

L’amore per la scrittura da qualcuno è stato frainteso. Si sente spesso dire che viviamo in un paese in cui tutti scrivono, dove si pubblica molto e si legge poco: le statistiche e la produttività contro l’amore creativo. Ho scelto di reagire a questa spietata fotografia globalizzante cercando di coltivare la mia scrittura e il mio immaginario privato; cercando di contrapporre ai quindici minuti di popolarità il mio bisogno personale di essere “autore immergente”.

Non mi interessa cosa pensano gli altri; non mi interessano i calcoli del mondo: amo scrivere perché è l’unico modo che conosco per vivere mille vite in una.

(scritto presentato per le selezioni del Laboratorio di scrittura RAI ERI – Gennaio 2012)

Una Risposta a “Perché amo scrivere”

  1. Amo scrivere perché scrivere significa avere l’eccezionale possibilità di raccontare non solo le immagini e le sensazioni ma anche lo spazio tra esse.
    Quella sinapsi esistente tra un gesto e uno sguardo, quella giunzione di materia instabile che viene raccontata in punta di dita.
    Amo scrivere perché scrivere significa poter raccontare tutto ciò che può essere colto con occhi che brillano di riflessi rapidi.
    Amo scrivere perché scrivere mi regala sempre la possibilità di trovare una via di fuga, un’ uscita secondaria, un’ isola pedonale
    Amo scrivere perché scrivere fa sì che la mia capacità di comunicazione non si dissolva nel nulla pur conservando la profondità di quando si è soli.
    Mi ricordo una frase molto bella che lessi nel romanzo di Baricco ” Oceano mare” parlava dello scrivere dandone anche la motivazione: Ancora oggi la rileggo e ancora oggi smuove tutto…

    “Scrivere a qualcuno è l’unico modo di aspettarlo
    senza farsi del male”

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