Rock di sera… buon tempo si spera!
Tramonta il sole triste
d’inizio settembre
sui grigi parcheggi periferici
vuoti d’umanità vagante
tra lucenti vetri di bottiglia
e calme schegge di gioventù.
Sottofondo autostradale
per elettriche note di prova.
Le gru nel cielo rossazzurro
come plettri dolorosi
su anime solitarie
attendono il rock notturno.
Mi lascio alle spalle
inganni e mezze verità
mentre spingo
sull’acceleratore malinconico
di sangue e spazzatura.
Angolo squallido di gioia nera
e vuoti cartelloni bianchi
in attesa di colori e occhi.
Quando anche l’ultima
freccia dolente di sole
scomparirà dietro nuove terre,
daremo fuoco al palcoscenico.
Tramonta sole, tramonta!
Oggi anche tu fai male
… se mi guardi.
Spontanei agglomerati umani
in cerca di energia sonora
mi ricordano solitudini
e viaggi per un solo passeggero.
Ti prego, ho detto… Tramonta!
E porta con te il disincanto
di chi ha sofferto
e per questo sceglie di far soffrire.
Ci illudiamo di essere centro
ma siamo sempre alla periferia
di noi stessi
e dei nostri sogni.
Iniezioni di rock e birra
per dimenticare questo giorno.
Dopodiché
striscerò
apparentemente soddisfatto
verso casa
nel freddo metallo
di un vettore solitario
rimuovendo
progetti e speranze.
Rock di sera… buon tempo si spera!
(parte seconda)
“DOPO IL TRAMONTO”
Lucciole rock
prigioniere della mente
che crea falsi conflitti
cercano angolazioni perfette
per captare miasmi sonori.
“Attento a non abituarti
alla solitudine!” – mi dice lei.
E intanto
sono proprio le sue labbra
che per prime
mi negano speranza e baci.
Vibra, elettrica corda
nel buio marginale
della normalità psichica.
Lavami l’anima ferita
che pretende e non dona
tra i lampi ritmici
delle acerbe band.
Il difficile non è
ritrovare la via di casa,
arduo sarà capire se quella
è ancora la mia dimora
abusata e sfruttata
illudendomi di essere libero.
Un medico punk mi diagnostica:
“Metallo pesante nel sangue!”
Ho poche speranze
di sopravvivenza suburbana.
Avete mai scritto poesie
durante un concerto rock?
Che paura può farmi
dunque
la semplice morte?
Sbraitano rabbie antigovernative
nel buio di questa discarica
dimenticata.
Ti piacciono i cani
e vai cercando
chi scodinzoli per te
anche tra gli uomini.
Io invece adoro i gatti
perché come me
se ne strafottono!
Soffrendo.
Resto basito
come un pezzo di basalto
che gettato in alto
si frantuma
sui marciapiedi della vita
sporchi di amori nati morti.
E tu, dolce troia!
Che cerchi tipi vagamente maschili
con faraonici conti bancari
e castelli d’oro.
Disperata farfalla sbattuta
tra soldi e deludenti amori bugiardi.
Mediterranea casalinga provetta
di ragù al colesterolo e mobili antichi
quadri da spolverare e divorzi via sms
il colore da scegliere per la stanza
e i cazzi su misura ordinati per posta…
Racconti a tutti la stessa storia
offrendo caffè e pasticcini stantii?
Ho imparato a non vomitare rabbia
mentre le parole e i corpi
sono ancora caldi. Quanta saggezza!
Ma la carta che uso per scrivere
non conosce segreti.
Litri di birra
come lacrime gialle
sul volto della notte.
E sfreccio impavido
su lingue d’asfalto
avvolto da
un’invincibile spuma sobria.
♦
25 Maggio 2014 a 22:14
Talmente bella.. che l’unica parola che mi viene in mente è “perfetta”!
Grazie..
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25 Maggio 2014 a 23:15
la perfezione non è di questo mondo… 😉 grazie… un abbraccio
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31 Maggio 2014 a 16:24
Però ci può essere una “perfezione” che è quella di un momento, quella inerente ad un pensiero piccolo e limitato, quella racchiusa in un contesto, quella di un attimo, in cui ciò che vedi ti appare “perfetto”, ma perfetto per TE! Nessuna presunzione che sia perfetto per tutti..
Posso godere di questo piccolo momento, almeno una volta tanto? Io si, io me lo concedo quando capita.. 😉
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31 Maggio 2014 a 18:46
Bentornata!!! 🙂 ❤
…
-_-
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