Archivio per agricoltura
Teomondo Scrofalo
Posted in nigrologia with tags agricoltura, bene, conforto, contadino, dimenticanza, dio, divino, dolore, energia, esistenza, fede, interiorità, lotta, medicina, morte, natura umana, pace, piacere, poesia, preghiera, psicologia, religione, resilienza, resistenza, risorgere, sensazione, spirito, storia, tramonto, tristezza, vino, vita, web poetry on 21 dicembre 2018 by Michele NigroPoesia triviale di amore e morte
Posted in nigrologia with tags agricoltura, amore, bellezza, bucolico, campagna, ciclo, contadino, dimenticanza, donna, eleganza, esistenza, lavoro, lotta, Lucania, matrimonio, morte, natura, natura umana, paese, piacere, poesia, poeta, poetica, poetry, popolo, povertà, pregiudizio, ricordi, sesso, società, solitudine, storia, tempo, Terra, tramonto, uomo, violenza, vita, web poetry on 5 agosto 2017 by Michele Nigro
Mi condusse nel bosco della fiducia
e abusò della mia benevolenza,
per ore
senza dire una parola
raccontò tutto del suo ego
e me lo mostrò,
con colpi ritmati di piacere
strofinando la mia schiena nuda
sulla corteccia del nostro
talamo fogliato.
A mò di anello
con la fascetta rossa
dell’ultimo Partagás
intorno al dito raggrinzito
da umidi connubi solitari
le chiesi di unirsi a me
sul baratro di un bucolico caos.
Bifolco vuol dire
due volte folk
ed eravate coppia impopolare
di verderame e stanchezza.
C’è gente che
è vestita bene
solo da morta,
e allora lei morì
per vedersi bella
dal cielo.
L’eleganza nella bara
di castagno voyeur
testimone legnoso del loro
giovanile amplesso
fece dimenticare
l’indegno barcollio da birra
tornando di sera, ormai vecchi
da terre lavorate bestemmiando
irrigate con lacrime di pelle
e le risate in vita
dell’intero paese.
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(immagine: Vincent van Gogh –
Contadino e contadina che seminano patate, 1885)
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Battiphaglian
Posted in nigrologia with tags abitazione, abitudine, agricoltura, autoironia, Battipaglia, calcio, Campania, città, comunità, consapevolezza, controcultura, critica, cultura, decostruzione, destra, esistenza, fascismo, festeggiamento, immagine, invettiva, luogo, Mussolini, paese, politica, popolo, populismo, potere, provincialismo, religione, satira, sistema, società, storia, sviluppo, tradizione, umorismo, usi e costumi, visione, vita on 16 aprile 2017 by Michele Nigrolibero remake del monologo iniziale di Woody Allen nel film “Manhattan”
Capitolo primo. “Schifava Battipaglia. La schifava smisuratamente…” No, è meglio “la sottovalutava smisuratamente”, ecco. “Per lui, in qualunque stagione, questa era ancora una città che esisteva nei colori sgargianti dei palazzinari e pulsava dei grandi motivi di Mario Merola suonati dal pianino napoletano in cerca di monetine lanciate dai balconi…” No, fammi cominciare da capo… capitolo primo. “Era troppo critico riguardo a Battipaglia, come lo era riguardo a tutto il resto: trovava sconforto nel deprimente andirivieni della folla inscatolata durante la festa patronale della Speranza e del solito traffico alla rotatoria tra la Strada Statale 19 e il cimitero. Per lui Battipaglia significava belle donne fatte della stessa materia casearia della “Zizzona” ma abbronzate già a febbraio, tipi cafoni in gamba ma di destra cresciuti a pane e Piazza Madonnina che apparivano rotti a qualsiasi discussione riguardante la Riforma Agraria di Mussolini negli anni ’20 o le vicissitudini caserecce della squadra battipagliese di calcio…” Eh no, stantio, roba stantia, di gusto… insomma, dai, impegnati un po’ di più… da capo.
Antropico
Posted in nigrologia with tags agricoltura, ancestrale, antico, anticonformismo, antropologia, arcaico, archeopsiche, archetipo, atarassia, Basilicata, cambiamento, campagna, città, civiltà, distanza, equilibrio, esistenza, fuga, ibridazione, industria, inner space, interiorità, libertà, lontananza, Lucania, meditazione, mente, metropoli, misantropia, natura, pace, pensiero, poesia, primordiale, psicologia, ricerca, riflessione, scienza, semiologia, semiosfera, silenzio, società, solitudine, spiritualità, tecnologia, tempo, umanità, usi e costumi, viaggio, visione, vita, web poetry on 26 settembre 2016 by Michele NigroIl grado antropico
di sperdute contrade
non distrae la ricerca
del segno arcaico.
Un motore a scoppio
s’alterna alla pietra
muta testimone
o miliare muschiata,
al ronzio d’insetti
e al tonfo di frutti maturi
come questioni lasciate cadere.
Sincronia tra passi e cuore
su asfalti di campagna,
i pensieri metropolitani
diluiti da elementi naturali
attendono le piogge d’autunno.
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(foto M. Nigro)
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