Archivio per Carlo Bordoni

Insolito e Fantastico n. 19 dedicato al Gotico

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , on 9 Maggio 2016 by Michele Nigro

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GOTICO
Insolito e Fantastico n. 19

Sommario

Gotico e neogotico, eredi del passato, di Carlo Bordoni
L’orrore ben temprato del fantastico irlandese (Romolo Runcini)
Introduzione al “gothic novel” (Carlo Bordoni)
Trasformazioni e sopravvivenze (Giorgio Rimondi)
Thomas Tryon e il gotico americano (Riccardo Gramantieri)
Impronte gotiche in Shining (Barbara Sanguineti)
Vathek: quando l’occidente sapeva guardare ( Riccardo Rosati)
L’inferno che stiamo attraversando (Giuseppe Panella)
Mondi e visioni della notte (Walter Catalano)
Poe oltre Poe (Vito Tripi)
Il Faust di Goethe, parodia del gotico (Chiara Nejrotti)
Le suggestioni gotiche del cinema di Burton (Max Gobbo)
Solo un Dio ci può salvare (Claudio Asciuti)
Conte Dracula: vittima o carnefice (Jole Ottazzi)
Intervista (Piero Prosperi)
Un vecchio diario (Piero Prosperi)
Lo scricchiolio del gelo (S. Gaut vel Hartman)
Il portale (Alex Barcaro)
Incontro (Andrea Ferrari)
Il simulacro (Andrea Franzoni)
L’ombra dei migratori (Massimo Prandini)
Le meraviglie del Duemila (Emilio Salgari)
Ancora sulle biblioteche (Donato Altomare)
Nel labirinto di Cronenberg (Walter Catalano)
Il futuro di Urania (Walter Catalano)
Dalle ucronie di Sarban a Sawyer in giallo (Claudio Asciuti)
Distopie italiane (Giuseppe Panella)
Una dittatura medica (Nunziante Albano)
Linus e il regressio ad uterum (Claudio Asciuti)

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GUIDA ALLA LETTERATURA DI FANTASCIENZA

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , on 2 ottobre 2013 by Michele Nigro

Copertina Guida SF Odoya

GUIDA ALLA LETTERATURA
DI FANTASCIENZA
A cura di Carlo Bordoni
VOLUME ILLUSTRATO
Edizioni Odoya 2013, pp. 672, euro 26.00 

Una summa ragionata che non ha precedenti in Italia
Un’enciclopedia tematica per lemmi dall’Ottocento a oggi
Una raccolta degli autori più significativi di sempre
Una guida agli autori italiani
Curiosità, approfondimenti, incursioni nel cinema e altri media

La fantascienza ha cambiato il mondo. A partire dalla fine dell’Ottocento, quando i primi scrittori hanno cominciato a immaginare un futuro dominato dalla macchina, dalle scoperte scientifiche, da vettori capaci di vincere la gravità e viaggiare nello spazio, questa narrativa ha contribuito a costruire il futuro dell’uomo nell’era della tecnica, anticipando invenzioni, scoperte, e mettendo in guardia contro i rischi della meccanizzazione.
Ma anche la fantascienza è cambiata. Si è fatta adulta: dai “pulp magazine” da pochi centesimi, attraverso la narrativa d’intrattenimento è approdata alla “Letteratura ufficiale”, quella con la “L” maiuscola, entrando a pieno titolo nelle scuole, nelle università, nelle biblioteche e nelle cineteche; rappresentando, al pari di altre opere della creatività, l’intuizione e la complessità del pensiero umano. Oggi la fantascienza non è solo divertimento, ma anche occasione di conoscenza, critica sociale, riflessione sul futuro dell’uomo.
Per avvicinarci a questa innovativa opportunità di “vedere” la realtà con occhi nuovi, consapevoli della sua rilevanza, è necessario andare alle sue radici, non tanto scrivendone la storia, quanto presentandone i temi fondamentali e i luoghi topici sui quali si sono esercitati gli scrittori di fantascienza fino a oggi.
Ogni “voce” è autoconclusiva e si legge come un racconto a se stante, aprendo, nel collegamento con altri lemmi, una rete del sapere e dell’immaginario, con un effetto di rimandi e citazioni che incuriosisce e sorprende. A questo volume si è dedicato un gruppo di critici e studiosi, tra i maggiori esperti del settore, raccolti attorno alla rivista IF (Insolito e Fantastico) e coordinati da Carlo Bordoni.

Testi di: Claudio Asciuti, Carlo Bordoni, Domenico Gallo, Riccardo Gramantieri, Giuseppe Panella, Gian Filippo Pizzo.

Ottocento Fantastico

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , on 16 Maggio 2013 by Michele Nigro

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E’ in preparazione il n. 13 di IF (Giugno 2013), dedicato all’OTTOCENTO FANTASTICO. 
La rivista ha 128 pagine, costa solo € 8 ed è acquistabile presso l’editore Solfanelli (Chieti) o in abbonamento postale (€ 30 per quattro numeri).

In questo numero un omaggio a E.T.A. Hoffmann e i seguenti interventi:

Maria Teresa ChialantIl ritratto e la cornice
Riccardo VallaIl viaggio spaziale nella prima fantascienza
Marco Lauri“Io avrò fatto l’uomo”: Nievo tra i precursori della SF
Giuseppe PanellaMaupassant. La fascinazione dell’altrove
Romolo RunciniL’irrazionalismo fantastico nel dottor Jekyll di Stevenson
Michele MartinelliFantastico e avventuroso in Emilio Salgari
Gianfranco de TurrisTradizione o tentazione fantastica italiana?
Morena CorradiIl fantastico nelle riviste milanesi dell’Italia post-unitaria
Errico PassaroTre collane storiche specializzate nell’Ottocento fantastico
Walter Catalano“Bitter” Bierce. Da solo in cattiva compagnia
Max MilnerIl vampiro di Nodier dal romazo al melodramma
Carlo MenzingerL’evoluzione del vampiro ottocentesco
Carlo BordoniDonne vampiro. Le sorelline di Carmilla

Le rassegne:   
Claudio AsciutiPikadon. Emergenze nucleari in Giappone
Arielle SaiberI dischi volanti non sbarcano a Lucca. Storia della SF italiana
Valerio EvangelistiSinistre presenze. Nuove mappe dell’orrore
e le consuete recensioni…

IF Rivista dell’Insolito del Fantastico, diretta da Carlo Bordoni:

direzioneif@hotmail.com

LA SF SOCIOLOGICA E LE PAURE SOCIALI DEL FANTASTICO

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , on 11 marzo 2013 by Michele Nigro

IMG IF12 Copertina sociologica

E’ in preparazione il n. 12 di IF dedicato alla “SF Sociologica”. La rivista ha 128 pagine, costa solo € 8 ed è acquistabile presso l’editore Solfanelli o in abbonamento postale.

L’Editoriale di questo numero:
LA SF SOCIOLOGICA E LE PAURE SOCIALI DEL FANTASTICO
C’era una volta la SF sociologica. Attorno agli anni Sessanta, prima della svolta politica del ’68 e della conseguente “pausa di riflessione”, alcuni scrittori presero a misurarsi con temi più immediatamente vicini alla società del tempo. Segno di disagio o di una rinnovata coscienza civile, ma anche di un’improvvisa stanchezza per la narrativa tradizionale, con i suoi razzi, i viaggi interplanetari, le invasioni aliene e le colonizzazioni galattiche. Finito il tempo della guerra fredda, che aveva contrassegnato gli anni ’50 con la paura dell’invasione comunista, metaforizzata nelle Starship Troopers (1959) di Heinlein e nei baccelli dei Body Snatchers (1954) di Jack Finney, la SF torna ad occuparsi del futuro imminente.
La definiscono SF sociologica per sfumare la sua componente scientifica e mettere in risalto la sua vocazione critica nei confronti di una società postbellica che sta cambiando rapidamente, affrettandosi verso un futuro che non sembra poi così lontano. A differenza dei romanzi distopici di Wells, Orwell e Huxley, la SF sociologica è più leggera, pervasa di una trasparente ironia. Critica il presente con occhio divertito, mettendo in guardia contro la diversità possibile senza eccessivo pessimismo. La sua componente ottimistica, tipica del modello americano, non le impedisce di trattare con mano ferrea problemi sociali di grande rilevanza, certe volte anticipandone il verificarsi: si veda il caso di Pohl e Kornbluth (The Space Merchants, 1952) e dell’invadenza della pubblicità. Ma il timore sociale più avvertito in quel periodo di crescita economica, di benessere generalizzato e di fiducia nel progresso, che Bauman ha definito “i gloriosi trenta”, è la sovrappopolazione.
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E’ USCITO “MAINSTREAM”, N. 11 di IF

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , on 18 novembre 2012 by Michele Nigro

(dal sito di IF)
Perché un numero speciale di IF dedicato al “Mainstream”? Perché il “Mainstream”, termine tecnico usato dagli addetti ai lavori, è la “corrente principale” della letteratura, quella produzione alta o colta, dalla quale, per un antico pregiudizio, la fantascienza è generalmente esclusa. Eppure esistono legami, influenze, riferimenti, quasi contaminazioni, verrebbe voglia di dire, che dimostrano come tra la letteratura colta e la letteratura di consumo ci sia una stretta parentela. Anzi, che in  fin dei conti si tratti di un grande oceano, dove la differenza la fa la qualità della scrittura. Non il soggetto e, tantomeno, il supporto cartaceo utilizzato.
Mainstream” è nato quasi da una scommessa. Pochi e rari sembravano essere i possibili accostamenti; tanto lontani da ogni influenza di genere apparivano i nostri scrittori più importanti. Invece, contrariamente alle previsioni, il materiale rinvenuto è stato talmente imponente che non è stato possibile raccogliere tutti i suggerimenti e ci siamo dovuti limitare a quelli meno scontati e più interessanti. Perché c’è molto di “genere” nella narrativa italiana, con insolite e sorprendenti presenze, da quelle di Fenoglio a Bassani, da Soldati a Alvaro, da Bacchelli a Malaparte.

Ma l’occasione di questo numero speciale interamente dedicato alla critica è anche adatto a realizzare un piccolo riassetto della nostra rivista, che ha superato il quarto anno di vita e sta raccogliendo sempre maggiori consensi, anche all’estero, oltre che ad aumentare il numero di collaboratori qualificati. Il nuovo assetto prevede l’eliminazione della sezione narrativa, che sarà dirottata su iniziative specifiche all’interno della casa editrice Solfanelli. L’intera paginazione sarà così riservata alla saggistica, agli interventi critici, alle rassegne e alle recensioni. Nella speranza che questo riassetto incontri il gradimento dei lettori, che in IF cercano soprattutto un riferimento critico di qualità, ci prepariamo a confezionare il prossimo numero 12, che vedrà in primo piano la SFSociologica, in cui interverranno collaboratori d’eccezione, ma sarà anche un modo per ricordare Harry Harrison (1925-2012), lo scrittore che in Make Room! Make Room! (1966) ci ha regalato uno straordinario esempio di SF sociologica sui rischi della sovrappopolazione. Un numero, come sempre, da non perdere.

L’Apocalisse secondo “IF”

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , on 2 Maggio 2012 by Michele Nigro

(dal sito di “IF”)

IF non poteva lasciar passare il 2012 senza dedicare un numero monogra­fico al tema dell’Apocalisse: annunciata con grande battage mediatico, sulla scorta delle previsioni del calendario Maya, la profezia funesta si è gradualmente affievolita a mano a mano che la data fatidica si è andata avvicinando. Tanto che adesso non se ne parla quasi più. I preparativi sono sospesi; le trombe del giudizio tacciono e i profeti di sventura rimu­ginano in silenzio su questo ennesimo rinvio sine die della fine del mondo. Il tutto secondo una prassi ormai abituale di precarietà e incer­tezza del futuro. Apocalisse auspicata, temuta, immaginata? Indubbia­mente entrata nell’immaginario sociale da quando, in quel lontano ap­prossimarsi dell’anno Mille, il mondo fu travolto da un terrore irrazio­nale. La paura ci ha sempre accompagnato lungo il nostro cammino, e anche adesso, a oltre mille anni di distanza da quell’evento, ne siamo af­fascinati. Eppure è evidente che le catastrofi, che con sempre maggiore frequenza colpiscono la Terra, sono per lo più dovute all’uomo e dalla sua incapacità di rispettare la Natura. In questo numero 10 l’immaginario apocalittico è stato coniugato in tutte le dimensioni, for­nendo un panorama  quasi completo delle paure umane.

IF intanto pre­para ai suoi lettori una sorpresa per il prossimo numero. Un numero spe­ciale dedicato al “Mainstream”, il termine col quale viene indicata dagli addetti ai lavori la grande Letteratura. Accoglierà una nutrita serie di in­terventi qualificati sulle contaminazioni tra la narrativa di genere – fan­tastico, poliziesco e fantascienza – e la letteratura italiana ufficiale. Due mondi che di solito non dialogano fra loro, che hanno solo rari e casuali punti di contatto. Diversi e sfaccettati gli interventi di questa occasione che non ha precedenti: dalle letture di testi di scrittori paludati alle analisi puntuali del fantastico di docenti universitari. Non solo Calvino, Bontempelli, Buzzati, Landolfi, Morselli, ma anche Alvaro, Bacchelli, Bassani, Palazzeschi, Fenoglio, Levi, Malaparte, Ortese, Soldati, Volponi e altri. Insomma, una straordinaria occasione di confronto e di riflessione critica che consentirà di rispondere alla domanda che ci sta più a cuore: il futuro della letteratura ufficiale sta nella narrativa di genere?

IF è distribuita principalmente in abbonamento postale. Ogni copia di 128 pagine illustrate al prezzo di 8,00 euro. Abbonamento 30,00 euro per quattro numeri. Per informazioni, abbonamenti e richieste rivolgersi a: rivistaif@yahoo.it

IF n.9 in distribuzione…

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , on 23 marzo 2012 by Michele Nigro

(copertina di Romolo Di Michele)

riprendo dal sito di IF:

Fuera del mundo è il titolo di un convegno sulla letteratura d’anticipazione e la proto-fantascienza, che si terrà a Venezia il 10 Aprile presso l’Università Ca’ Foscari. Organizzato dall’infaticabile professor Alessandro Scarsella, vedrà la partecipazione di autori e studiosi di lingua spagnola, portoghese e italiana a confronto. Data l’importanza dell’evento, la direzione di IF ha ritenuto doveroso offrire il proprio patrocinio e pubblicare gli atti del convegno in uno dei prossimi numeri. E veniamo a questo numero di IF, dedicato agli Alieni, uno dei temi più affascinanti della fantascienza, fin dai primi lavori di H. G. Wells. Apriamo con un’originale definizione di “Alieno”, dettata da Romolo Runcini, il decano del fantastico italiano. Di seguito ne parlano alcuni tra i più assidui collaboratori di IF: Giuseppe Panella, Domenico Gallo, Gian Filippo Pizzo, Gianfranco de Turris. Annamaria Fassio e Riccardo Gramantieri dialogano su John Wyndham, mentre Piero Giorgi presenta la prima parte del suo esaustivo saggio su Jack Williamson. A questi si aggiunge una firma d’eccezione, Jean-Pierre Laigle. Lo pseudonimo dietro il quale si nasconde uno dei più validi studiosi francesi del fantastico, ben noto per aver collaborato con la storica fanzine francese “Mercury” di Jean-Pierre Fontana, molto attiva negli anni Sessanta. Laigle inizia la collaborazione a IF con un duplice intervento: un saggio affascinante sul misterioso pianeta Vulcano e un racconto fantastico ispirato allo stesso argomento. Come sempre, la densità e l’originalità dei temi trattati fanno di questo numero di IF un volume monografico di grande interesse anche per i non appassionati di letteratura di genere. Un fascicolo da consultare e conservare. Nella sezione narrativa, oltre a Laigle, Domenico Gallo si cimenta assieme a Pietro Pancamo, a un fulminante Walter Catalano e a Krzysztof T. Dabrowsky, promettente scrittore polacco che debutta su IF. E poi l’intervista a Franco Forte, a proposito del suo ultimo romanzo, “Il segno dell’untore”, una rassegna di Claudio Asciuti sul cinema fantastico e le consuete recensioni. Intanto si prepara il decimo numero di IF sull’Apocalisse: sarà un’occasione per fare il bilancio della nostra rivista giunta al suo terzo anno di vita.
Buona lettura!

L’e-mail della direzione di IF è cambiata: il nuovo indirizzo, a cui inviare comunicazioni, proposte di collaborazione e testi è: direzioneif@hotmail.com

Habemus “IF” n.7

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , on 29 settembre 2011 by Michele Nigro

Ne avevo già parlato qui e qui, e non vi nascondo che attendevo la distribuzione di questo numero 7 di IF (Insolito & Fantastico) dedicato alle DISTOPIE con una certa impazienza. Non ho avuto ancora modo di “azzannarlo” in qualità di lettore, ma da una prima scorsa panoramica e valutando superficialmente i contenuti posso affermare che si tratta di uno dei più interessanti numeri di IF. E non lo dico certamente perché è presente nella sezione narrativa anche il mio racconto “L’ultimo tramonto”, ma per la possente componente saggistica che come sempre accade su IF approfondisce in maniera enciclopedica i temi trattati. Un esempio è fornito dal saggio di Romolo Runcini intitolato “Aldous Huxley. Lo spirito della contraddizione”. Non poteva mancare il “mio” Huxley, a cui Franco Battiato nel 1972 dedicò il suo primo album intitolato “Fetus”. Così come non potevano mancare Orwell, Atwood, Burgess, Zamjàtin e altri…

Si chiede e ci chiede Carlo Bordoni nel suo editoriale: <<Esistono ancora i romanzi distopici? Qualcuno dice di sì, ed è pronto a fare nomi e cognomi. Eppure l’età d’oro delle distopie […] è finita da un pezzo. Il suo tempo ha coinciso con i grandi totalitarismi  che hanno afflitto l’Europa e il mondo intero per oltre mezzo secolo, dal comunismo al nazifascismo, e che ancora resistono in certe sacche marginali di anacronismo politico.>>

E aggiungerei: non solo “pescando” in queste sacche possiamo trovare nuova linfa in vista di future escursioni letterarie nel territorio della distopia, ma soprattutto superandole, guardando oltre quelle forme evidenti di dittatura a cui siamo stati abituati dagli Autori sopra menzionati. Perché come ho avuto modo di scrivere nel mio articolo “Manca l’analisi e poi non c’ho l’elmetto”: <<Non si tratta, per dirla in parole povere, di inventarsi nuove strane società da dare in pasto ai lettori di sci-fi vogliosi di evasione o di coniare nuovi termini futuristici per stupire chi è già saturo di una terminologia tecnologica di uso quotidiano; occorre un’analisi particolareggiata e al tempo stesso grandangolare della società moderna e il coraggio (l’elmetto) di raccontarla in una distopia che è quasi realtà, senza scomodare improbabili secoli futuri.>>

Buona lettura.

Per ordinare IF n.7: tabulafatiordini@yahoo.it

“Future Shock” n.58 e il ‘terrore’ della contaminazione

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 1 settembre 2011 by Michele Nigro

E’ uscito ed è in distribuzione il n.58 di “Future Shock”, pubblicazione di saggistica e narrativa di fantascienza curata da Antonio Scacco.

Tra i vari scritti presenti in questo numero, ho trovato particolarmente interessante l’articolo di Elisabetta Modena intitolato “Come è cambiata oggi la narrativa di fantascienza per giovani adulti”. Interessante non solo per l’excursus – su cui anche ci sarebbe da discutere –  attraverso le varie “forme ibride” che caratterizzano l’attuale panorama della narrativa sci-fi (dalla tecno-novel alla fantascienza filosofico-esistenziale, dalla fantascienza psicologico-sentimentale ai rapporti tra fantascienza e favola, e fantascienza e fantasy), ma soprattutto per alcuni passaggi dell’articolo che, ne sono sicuro, non mancheranno di suscitare qualche polemica in seno al variegato mondo dei lettori e degli scrittori di fantascienza.

Nel paragrafo intitolato Parola d’ordine: contaminazione, Elisabetta Modena scrive: “Al giorno d’oggi […] La fantascienza si diluisce in ambientazioni semplicistiche che, a volte, di fantascienza hanno ben poco, o si mescola al fantasy tanto che i ragazzi non distinguono più tra fantastico, fantasy e science-fiction, mentre la fantascienza “dura e pura” è relegata a nicchie come, attualmente, il movimento del connettivismo italiano…” Premesso che sono d’accordo con la parte iniziale dello stralcio sopra riportato, nel senso che prima di cucinare dei “minestroni” bisognerebbe a mio avviso conoscere innanzitutto il sapore, il colore e la forma dei singoli ortaggi che andranno a comporre il minestrone, non sono invece per niente d’accordo con il resto: se c’è attualmente un movimento nell’ambito della cultura fantascientifica italiana che non aspira in alcun modo a essere “duro e puro”, né tanto meno a rimanere relegato in una nicchia, quello è il connettivismo. La contaminazione consapevole, la sperimentazione avanguardista, la multimedialità e la multidisciplinarietà, l’inquietudine spazio-temporale, la ricerca contenutistica che travalica il genere, il suo carattere open source, rendono il movimento connettivista non relegabile. E il motivo di questo mancato ‘arroccamento’ da parte dei connettivisti (e non solo dei connettivisti) ci viene fornito paradossalmente dalla stessa autrice dell’articolo quando all’inizio afferma: “… Oggi, la realtà è più complessa ed ecco che la fantascienza si adegua, diventa più sfaccettata e polimorfa…” Una sfaccettatura e un polimorfismo che non devono aspirare alla confusione (o al “minestrone” a cui accennavo) ma a un superamento consapevole, se vogliamo sperimentale, di barriere strutturali che non hanno più ragione di esistere. E poi ancora: “… osservo che la fantascienza, oggi, è usata in forme ibride, come se il concetto di fantascienza stesse cambiando.” La fantascienza è già cambiata! Si tende, secondo me erroneamente, a far coincidere la contaminatio con il tramonto della “fantascienza classica” e non si vuole sfruttare la grande occasione di rigenerazione offerta dai tempi. E’ vero che una volta il commesso di una libreria romana mi disse con tono infastidito che avrei potuto trovare “Bay City” di Richard K. Morgan nel reparto “Gialli”, ma questo non significa che a causa della confusione di pochi si debba rinunciare a un intero processo di rinnovamento.

Ma Elisabetta Modena non demorde e nella Conclusione del suo articolo, dopo aver sminuito persino l’importanza della narrativa distopica (“Trame spesso distopiche, in cui accadono avvenimenti terribili che lasciano il lettore a bocca aperta, a contemplare le macerie di quel che resta. […] E così la fantascienza si avvita su se stessa, implode, rimane terrorismo e basta, scientismo fine a se stesso…”) che a mio avviso costituisce uno dei pilastri fondamentali della letteratura sci-fi e per mezzo della quale poter seriamente riflettere sul presente, rincara la dose scrivendo: “… la questione dell’ibridazione dei generi: è un’operazione scorretta e rischia solo di creare la biblica torre di Babele…” 

Nell’editoriale del n.4/2010 di IF (Rivista dell’Insolito e del Fantastico) intitolato “Il fascino discreto della contaminazione”, Carlo Bordoni afferma invece: “… A differenza della biologia e della medicina, la contaminazione in campo letterario è l’unica a non essere nociva, anzi, a produrre effetti benefici. Sulla creatività, soprattutto, incubando storie originali e stili innovativi che contribuiscono a svecchiare il settore. Perché i generi, di anni ne hanno, e tanti […] e a quella bell’età è naturale che si comincino ad avvertire gli acciacchi. Qualche scricchiolio dolorante, la ripetitività, la mancanza di memoria, la stanchezza sono sintomi inevitabili… […] A pensarci bene, da allora, […] Solo variazioni sul tema, qualche evoluzione, […] facendo attenzione a tenere ben distinti i confini tra un genere e l’altro. Una preoccupazione che si è rispecchiata persino nelle collane più popolari, contrassegnate da “colori” diversi, come le maglie di una squadra di calcio.”

Da questo articolo di Elisabetta Modena si evince che il dibattito all’interno della community c’è ed è vivo, fortunatamente. E il bello è che nessuno dovrà cercare di convincere l’altro: saranno i naturali tempi evolutivi della società da cui scaturisce il naturale bisogno di contaminazione, saranno le nuove esigenze dei lettori e non i dettami ideologici, le definizioni letterarie schematiche o i dogmi religiosi, a determinare la vittoria o la sconfitta di una linea rispetto a un’altra. Nel frattempo: rispetto, dialogo acceso, democrazia, convivenza.

E soprattutto, buona lettura!

In arrivo LE DISTOPIE DI IF7!

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 4 agosto 2011 by Michele Nigro

Lo avevo preannunciato – pregustando l’evento – in un mio post di qualche tempo fa, ma ora è realtà. E’ finalmente uscito il n. 7 di IF contenente, tra gli altri, anche un mio racconto distopico… Quello della ‘distopia’ è un tema a me molto caro e la sezione saggistica sull’argomento si presenta particolarmente succulenta, come si evince dall’annuncio di seguito riportato. Insomma: un numero interessante, da leggere e collezionare.

Doppia soddisfazione per me: nel numero agostano di WIF (Worlds of IF), il supplemento on line della rivista IF, la pubblicazione di un mio (vecchio) ‘cavallo di battaglia’: LA CASA DEL GRANDE FRATELLO. Anche se WIF esce in concomitanza del ‘numero distopico’ della rivista Insolito e Fantastico, non credo ci sia una relazione tra la scelta di questo mio racconto horror (un horror massmediologico?), in cui viene tirato in ballo il ‘Grande Fratello’ orwelliano, e la Distopia analizzata nel n.7 cartaceo di IF. In occasione de “La casa del Grande Fratello”, in realtà, ho sfruttato la componente horror in generale e il cannibalismo in particolare, la presenza ossessiva di un Grande Fratello televisivo (anche se a circuito chiuso), per denunciare il ‘cannibalismo mediatico’ di questa nostra società dell’immagine, per mettere in evidenza (qualora servisse) l’ossessione televisivo-giornalistica del particolare morboso che invade il quotidiano rapporto con l’informazione ‘normale’. Quindi non c’è nulla di distopico, purtroppo: tutto è terribilmente attuale e reale.

Dal blog IF – Insolito e Fantastico

Rivista di fantascienza diretta da Carlo Bordoni:

È in distribuzione il n. 7 di IF Insolito e Fantastico dedicato alle DISTOPIE, le visioni d’incubo di un futuro possibile. In questo numero Romolo Runcini offre una sua definizione inedita del termine “Distopia”, seguita da un saggio su Aldous Huxley, un’anticipazione tratta dal terzo volume de La paura e l’immaginario sociale nella letteratura. Il romanzo industriale, di prossima pubblicazione presso l’editore Liguori di Napoli. Carlo Bordoni propone una lettura sociologica de L’Ultimo degli uomini di Margaret Atwood, mentre Domenico Gallo analizza l’Anthony Burgess dell’Arancia meccanica.
Completano la densa sezione saggistica Giuseppe Panella, Gianfranco de Turris e Riccardo Gramantieri, coprendo un percorso che va da George Orwell a Philip Dick, da H. G. Wells a Doris Lessing, da Evgenj Zamjatin a Ira Levin, passando per il Panopticon di Jeremy Bentham.

E poi i racconti di Errico Passaro, Renato Pestriniero, Gianfilippo Pizzo, Mario Farneti, Michele Nigro.

Completano questo numero un’intervista a Douglas Preston, rassegne e recensioni di Antonio Daniele, Claudio Asciuti, Vito Tripi, Walter Catalano, Carlo Menzinger e altri.

La copertina è illustrata, come sempre favolosamente, da Franco Brambilla con una tavola per “Next”. Un altro numero da non perdere!

Intanto è on line WIF, ovvero Worlds of If (http://wif2.blogspot.com), il supplemento digitale che propone anticipazioni e tanta narrativa da leggere in questa estate fantastica assieme alla rivista.

IF è distribuita principalmente in abbonamento postale. Ogni copia 128 pagine illustrate al prezzo di 8,00 euro. La campagna abbonamenti è ancora in corso: solo 30,00 euro per quattro numeri. Ai nuovi abbonati (e a quanti rinnovano) è riservata una copia omaggio del romanzo di Carlo Bordoni, “In nome del padre” (Baroni editore, 2001).

E’ nato WIF, Worlds of IF

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , on 9 luglio 2011 by Michele Nigro

WIF, Worlds of IF, il supplemento elettronico della rivista diretta da Carlo Bordoni, è on line e lo trovi all’indirizzo: http://wif2.blogspot.com/
Perché WIF? Per dare più spazio alla narrativa e all’informazione sul fantastico. Si affianca a IF, la rivista trimestrale cartacea edita da Tabula Fati e giunta al suo terzo anno di vita. Non rappresentandone un’alternativa, ma un’anticipazione e un’integrazione. Con i racconti e le traduzioni, le informazioni, gli annunci, i reprint, le novità editoriali e le lettere, che non trovano spazio nell’edizione a stampa. Uno spazio aggiornato con regolarità che può essere richiesto anche in formato PDF, per archivio, documentazione, collezione. Stampabile in proprio o leggibile come e-book. L’edizione in PDF è arricchita dagli originali dei racconti tradotti, con testo a fronte, ed è disponibile al prezzo simbolico di un euro: versamenti con PayPal all’indirizzo direzioneif@tiscali.it.

… in preparazione le “Distopie” di IF

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 23 Maggio 2011 by Michele Nigro

E’ sempre un piacere vedere il proprio cognome ‘adagiato’ su una delle meravigliose copertine del grande artista ‘uraniano’, l’illustratore Franco Brambilla. Ed è sempre un grande onore comparire in un numero della rivista IF diretta da Carlo Bordoni. E’ successo già un’altra volta con il numero “Giallo&Noir”, ma sinceramente sento il tema della distopia molto più vicino al mio campo d’interesse e quindi… doppia soddisfazione! Stay tuned!

Dal sito di IF: “L’editore […] annuncia il n. 7, dedicato alle DISTOPIE, già in preparazione. Un numero arricchito dalla presenza di un saggio di Romolo Runcini su Aldous Huxley, un inedito di Carlo Bordoni su Margaret Atwood e un’intervista a Douglas Preston. E poi saggi di Claudio Asciuti, Gianfranco de Turris, Domenico Gallo, Riccardo Gramantieri, Giuseppe Panella. Copertina di Franco Brambilla.
IF sarà presentata nel corso dell’Italcon di Milano/DelosDay 2011/Domenica 5 giugno, alle ore 12 (Sala Beta). Saranno presenti l’editore Marco Solfanelli, Carlo Bordoni, Riccardo Gramantieri e Gian Filippo Pizzo. Quest’anno l’Italcon è ospitata presso la “Casa dei Giochi” in via Sant’Uguzzone 8, Milano, e può essere facilmente raggiunta con la Metro Rossa (linea 1), fermata Villa San Giovanni, o con l’Autobus 81 e 51.”


Emma Saponaro

"Cancella spesso, se vuoi scrivere cose che siano degne d'essere lette." (Orazio)

il giardino dei poeti

la poesia è la fioritura del pensiero - il miosotide non fa ombra alla rosa, ciascuno la sua bellezza

Pomeriggi perduti

quasi un litblog di Michele Nigro

Mille Splendidi Libri e non solo

"Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi"

Poetarum Silva

- Nie wieder Zensur in der Kunst -

Leggo e cammino

Amo leggere, amo camminare e amo fare le due cose insieme (non è così difficile come sembra)

Maria Pina Ciancio

Quaderno di poesia on-line

LucaniArt Magazine

Riflessioni. Incontri. Contaminazioni.

Fantascritture - blog di fantascienza, fantasy, horror e weird di gian filippo pizzo

fantascienza e fantastico nei libri e nei film (ma anche altro)

Le parole e le cose²

Letteratura e realtà

L'Ombra delle Parole Rivista Letteraria Internazionale

L'uomo abita l'ombra delle parole, la giostra dell'ombra delle parole. Un "animale metafisico" lo ha definito Albert Caraco: un ente che dà luce al mondo attraverso le parole. Tra la parola e la luce cade l'ombra che le permette di splendere. Il Logos, infatti, è la struttura fondamentale, la lente di ingrandimento con la quale l'uomo legge l'universo.

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Il blog di Interno Poesia

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