Archivio per risorgere
Teomondo Scrofalo
Posted in nigrologia with tags agricoltura, bene, conforto, contadino, dimenticanza, dio, divino, dolore, energia, esistenza, fede, interiorità, lotta, medicina, morte, natura umana, pace, piacere, poesia, preghiera, psicologia, religione, resilienza, resistenza, risorgere, sensazione, spirito, storia, tramonto, tristezza, vino, vita, web poetry on 21 dicembre 2018 by Michele NigroGabbiano pensante
Posted in nigrologia with tags assertività, avventura, cambiamento, comunità, consapevolezza, coraggio, disincanto, diversità, educazione, emarginazione, esistenza, esperienza, evoluzione, fantasia, fede, filastrocca, fortezza, forza, Gianni Rodari, illusione, imparare, interiore, libertà, lotta, mito, mitologia, morale, partenza, pensiero, pessimismo, poesia, pregiudizio, psicologia, resilienza, resistenza, ricerca, risorgere, ritorno, schema, scuola, sistema, società, storia, strada, successo, tempo, Ulisse, viaggio, vita, vivere, volo on 1 aprile 2017 by Michele Nigro6 aprile 1989
“Il primo volo”
Un giorno per istinto un gabbiano ci provò
ma dall’alta scogliera una caduta pigliò:
si sentiva sicuro
il suo becco era duro
eppure qualcosa lo tradì
e rassegnato disse: “riproverò venerdì!”
Era un giorno di tempesta
ed il mare era in festa;
ecco che il gabbiano deluso
ancora una volta si ruppe il muso.
“Accidenti!” pensò l’uccello
“io questo mondo lo facevo più bello”
e tutto insicuro se ne tornò nel nido
gridando al vento: “di questo mare io non mi fido!”
Eppure il povero gabbiano inesperto
non aveva capito che il mare era lì per lui, certo.
Quante apparenze l’avevan fatto gonfiare,
ma è bastato un insuccesso per non farlo più volare.
Il vento dei libri non l’aiutava più:
lui cercava, scrutava, leggeva, ma il morale era giù.
Nel suo nido non trovava pace
e si ripeteva: “io non sono capace!”
Eppure il mare era lì, pronto a istruirlo
dalle alte scogliere fino in cielo a issarlo.
Allora tutti pensarono che il gabbiano era fesso
e che non sapeva combattere contro se stesso.
La comunità dei vecchi gabbiani decise:
“questo uccello la propria volontà uccise,
buttiamolo fuori dalla comunità adesso
forse imparerà la strada egli stesso!”
Ma un gabbiano più saggio disse:
“voi conoscete la storia di Ulisse?”
e tutti gli altri lo guardarono con le teste fisse.
“Da un’isola chiamata Itaca un giorno
Ulisse intraprese un viaggio che sembrò senza ritorno.
Il suo cuore era entusiasta
e diceva sempre: “si parte e basta!”
Nessuno lo poté fermare a terra
nemmeno la donna per cui avrebbe mosso guerra.
Era impaziente di obbedire e partire
aveva voglia di combattere e scoprire,
ma ahimè per vent’anni non trovò la via
ed il ritorno a casa diventò un’utopia.
Quindi, amici miei, come potete condannare
un giovane gabbiano che non ha trovato la via per volare?
Ulisse impiegò vent’anni e alla fine tornò
questa penna acerba in venti secondi a spiccare ci provò.
Allora, saggi gabbiani, perché non aspettiamo
e della storia di Ulisse ci ricordiamo?”
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