Bisognerebbe andarsene da questa terra,
lasciando non dico chissà cosa
ma almeno,
che ne so…
… un mezzo verso riuscito che non faccia vergognare santi e navigatori,
una canzoncina inventata per far addormentare i propri figli o quelli degli altri,
una foto che emozioni gli amici… e perché no, anche i nemici,
un racconto da lasciare nel cassetto pieno di sogni sgualciti,
la prima strofa di una ballata macchiata di caffè,
un sms poetico dimenticato nelle “bozze” e mai inviato,
una collezione di film scaricati illegalmente con eMule,
una libreria piena di libri usati comprati su CVL,
una fila eterogenea di cd con la migliore musica che ha fatto da colonna sonora a questa fottuta esistenza terrena,
una bottiglia vuota di Laphroaig con sopra infilata una candela mezza consumata per scrivere cazzate facendo finta che manchi la luce (come ora!),
un diario di viaggio con descrizioni e disegnini fatti in loco,
una forte delusione data ai genitori ma che vi abbia reso più liberi,
almeno un numero di “Poesia”,
i diari di quando abitavate a Napoli (se c’avete mai abitato, sennò di un’altra città del cuore),
le scarpe consumate con cui avete percorso la Francigena,
il primo libro di favole ricevuto in dono,
lo zaino delle vostre migliori avventure,
tutte le t-shirt dei concerti rock,
la collezione di sottobicchieri di quando frequentavate i pub,
le fotografie stampate prima dell’avvento degli smartphone,
lo scheletro del vostro primo gatto (chi non ne ha uno?),
e infine
una campana tibetana, regalo di un amore passato, da far suonare durante il vostro funerale, davanti a moglie e figli.
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