Archivio per studio

“Archetipi poetici”: videointervista a Pasquale Fernando Giuliani Mazzei

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 7 gennaio 2019 by Michele Nigro

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Ultima videointervista dedicata ad alcuni autori dell’antologia “Archetipi poetici”: Francesco Innella rivolge alcune domande al poeta e studioso Pasquale Fernando Giuliani Mazzei.
Differenze tra dialetto cilentano e napoletano, le antiche origini del cilentano, l’attuale situazione culturale, sociale e politica, come veicolare la cultura tramite i social media, il sincretismo tra cultura classica e cultura pop… E infine un accenno al libro scritto con Innella intitolato “La magia dei crocicchi” (Percorsi magici esoterici e parapsicologici).

videointervista realizzata presso “Artè – Sala da tè & caffè culturale”, Battipaglia (Sa). Videoripresa: Michele Nigro.

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“La ricerca di senso all’epoca dei social” presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 26 novembre 2018 by Michele Nigro

Giovedì 29 novembre 2018, ore 15.30

DIBATTITO

“La ricerca di senso all’epoca dei social: un’attuale querelle des anciens et des modernes.
Facilitazioni e deragliamenti nella ricerca di nuovi significati esistenziali attraverso le strategie comunicative dei social ed il loro uso ed abuso”.

FONTE: qui!

“Archetipi poetici”: videointervista a Francesco Innella

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 14 novembre 2018 by Michele Nigro

videointervista (in stile Diego Bianchi di “Propaganda Live”) presso “Artè – Sala da tè & caffè culturale”, Battipaglia (Sa).

Il poeta e saggista battipagliese Francesco Innella è uno dei curatori dell’antologia “Archetipi poetici” (AA.VV.) di recente pubblicazione: ho rivolto a Innella non solo domande riguardanti l’antologia ma anche lo “stato dell’arte” in ambito poetico, la lettura in Italia, la ricerca di una propria poetica, lo studio del linguaggio

The Zoological Song

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 7 aprile 2017 by Michele Nigro

Temevo il silenzio

secolare e stantio

di quei vuoti corridoi,

budelli sapienti, austeri

odore di incunaboli e fossili

nei dipartimenti

di zoologia. Gloriosi teschi

donati alla scienza o

rubati post mortem,

teorie ereditate per fede

laica

busti di nobili baroni

scheletri di passioni

estinte, come antiche specie

in disuso

espulse dalla storia naturale

e dai piani di Dio.

 

Con un torpore riverente

lasciai riposare la tradizione

e nomi di scienziati dinosauri

in vecchi giacigli

di formaldeide.

 

Il teatro “da camera” di Annibale Ruccello

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 1 novembre 2016 by Michele Nigro

Convegno di studi (7/8 novembreNapoli, Castellammare di Stabia). Un appuntamento per gli appassionati e gli studiosi di Annibale Ruccello, promosso dall’Università Federico II in collaborazione con il Comune di Castellammare di Stabia e lo Stabia Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello.

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Cristiani e musulmani nella Sicilia normanna

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , on 23 agosto 2015 by Michele Nigro

Ricevo da Giovanna Corradini e con piacere ritrasmetto il comunicato con il resoconto del convegno organizzato dal Comune di Buccheri il 20 agosto su “Cristiani e musulmani nella Sicilia normanna. Quale rapporto?”

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Il paradigma violento che in epoca normanna decretò la fine dell’Islam siciliano. Dal medioevo – al centro del convegno del MedFest di Buccheri – un monito per i tempi attuali.

Il convegno di Buccheri sul rapporto tra musulmani e cristiani nella Sicilia normanna si è dimostrato pari alle attese, per l’ampia partecipazione di pubblico e per il tenore molto qualificato della discussione, su una vicenda storica che, per quanto lontana nel tempo, non manca di agganci significativi con l’attualità. Gli studiosi invitati a relazionare, Carlo Ruta, Ferdinando Raffaele e Sebastiano Tusa (Ferdinando Maurici non è potuto essere presente ma la sua relazione sarà presente negli atti), si sono trovati a dipanare una tematica complessa, e la complessità è stata, a tutti gli effetti, il motivo dominante delle loro relazioni.

Entrata nel vivo, dopo il saluto del sindaco Alessandro Caiazzo e dell’assessore alla Cultura Francesco Interlandi, la discussione è stata aperta da Carlo Ruta, saggista e studioso del mondo Mediterraneo, che ha tracciato un quadro dei problemi che sul piano storiografico restano aperti, mettendo in rilievo cinque dati di fatto, storicamente documentati, che collidono con l’immagine di una Sicilia normanna pacifica e interculturale: 1) il graduale e inesorabile impoverimento economico e materiale dell’etnia musulmana nel Regnum; 2) il lento ma continuo arretramento dell’Islam siciliano dalle città e dalle campagne; 3) gli assalti e le stragi subiti dai musulmani di Sicilia in alcuni frangenti particolari, segno di una irriducibile conflittualità di terreno; 4) l’assenza dell’Islam siciliano nelle cronache e nei resoconti di viaggio successivi al XIII secolo, indizio di una dissoluzione etnica già avvenuta; 5) l’assenza, contestuale, di resti materiali che riconducano con certezza ai circa due secoli di storia arabo-islamica nell’isola: indizio di una continuativa opera di dissoluzione e rimozione. Il relatore ha quindi argomentato sui modi in cui progredì il paradigma violento che i dominatori adottarono nei riguardi delle etnie sottomesse e in particolare di quella arabo-berbera: paradigma che, sostenuto a vari livelli dai tre poteri ufficiali dell’epoca, le aristocrazie, gli episcopati e in modo più mimetico la Corona, ha finito per esporre l’etnia arabo-berbera di Sicilia a un destino tragico.

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L’e-taliano: scriventi e scritture nell’era digitale

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , on 14 aprile 2015 by Michele Nigro

La giornata di studio L’e-taliano: scriventi e scritture nell’era digitale propone cinque relazioni sulla lingua italiana nell’epoca digitale: partendo dai tratti generali del cosiddetto e-taliano (Giuseppe Antonelli, univ. di Cassino), si affronteranno alcuni aspetti della scrittura burocratica sul web (Sergio Lubello, univ. di Salerno) e verranno presentate alcune tipologie di scriventi digitali (Giuliana Fiorentino e Rita Fresu, univ. del Molise e univ. di Cagliari); chiuderanno la giornata alcune riflessioni sulle applicazioni didattiche delle risorse digitali (StefanoTelve, univ. della Tuscia).

La giornata si svolgerà in Aula Cilento il 22 aprile 2015, a partire dalle 11.

Per informazioni: slubello@unisa.it

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(FONTE)

Nasce l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , on 1 ottobre 2014 by Michele Nigro

Notizia prelevata da GIAP:

Nasce l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani.

L’estetica nel pensiero tardo-antico, medievale e umanistico

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , on 9 dicembre 2012 by Michele Nigro

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L’estetica nel pensiero tardo-antico, medievale e umanistico
Convegno del dottorato FITMU
17, 18 e 19 dicembre 2012, Aula dei Consigli dell’Ateneo; Campus di Fisciano (Università di Salerno)

Il Dottorato di Ricerca in «Filosofia, scienze e cultura dell’età tardo-antica, medievale e umanistica» (FiTMU) coordinato dal prof. Giulio d’Onofrio, attivo presso il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale, organizza, nel giorni 17, 18 e 19 dicembre 2012, presso l’Aula dei Consigli dell’Ateneo, il suo secondo convegno di studi, sul tema «L’estetica nel pensiero tardo-antico, medievale e umanistico».

L’iniziativa, organizzata con il patrocinio della Società Italiana per lo Studio del Pensiero medievale (SISPM), e con il contributo del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale, prosegue il ciclo di incontri inaugurati dal convegno organizzato nel 2010 sul tema «Princeps philosophorum, pater philosophiae. Platone nell’Occidente tardo-antico, medievale e umanistico». Il Convegno, cui prendono parte, in qualità di relatori, soltanto i dottorandi, i dottori in ricerca, i membri del Collegio dei docenti e i tutors del Dottorato FiTMU, ma che è aperto al pubblico in tutte le sue sedute e in particolar modo nei momenti di dibattito e confronto che seguiranno tutte le sessioni, prevede trentasei interventi, distribuiti in tre giorni di tre sessioni ciascuno (due mattutine e una pomeridiana).

Gli interventi, coprendo l’intero arco cronologico di interesse del Dottorato, esplorano il tema del bello e del giudizio estetico nella cultura filosofica di età tardo-antica, medievale e umanistica, per illustrarne i presupposti teorici e le declinazioni speculative che, nel corso dei secoli, si sono succedute incarnandosi in diversi e differenti sistemi filosofici. (Fonte della notizia)

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A proposito dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , on 26 agosto 2012 by Michele Nigro

Pubblico con molto piacere lo stralcio di un articolo di Alessia e Michela Orlando pubblicato su “Il Nuovo Monitore Napoletano” e riguardante il vergognoso epilogo della gloriosa storia della biblioteca dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Anche se qualcosa sembrerebbe muoversi! Vedremo…

<<Ieri… […] Finalmente si giunge all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Intravediamo l’avvocato Gerardo Marotta. Ci appare minuto, tenero. Gli sguardi si incrociano per pochi attimi. Noi diamo di gomito. Entrambe pensiamo: Che tenero! È pensieroso. Non facciamo nulla per distoglierlo. Sfioriamo i libri con lo sguardo. Dire che farlo è libidinoso forse sembra brutto, ma lo è. Notiamo i libri di Giordano Bruno e Benedetto Croce.

Quelli del filosofo torneranno utili per una serie di articoli pubblicati in Napoli Misteriosa. Saranno tra i più letti in assoluto. Quelli del nolano Giordano Bruno: saranno al centro del nostro racconto lungo SENZA MACCHIA. Giordano Bruno sarà da noi “usato” in maniera spudorata. Da quel momento in poi studiamo le sue tecniche di memorizzazione.

Avendo in mente la sua fine, mandato sul rogo a Roma, in piazza Campo de’ Fiori e le ceneri disperse nel Tevere, non potrà che essere da noi resuscitato. La sua energia contribuirà a dissolvere Madre Terra, questa Madre Terra violata di continuo, in un processo di cancellazione apparentemente indolore.

L’Energia giungerà a Napoli, si recherà al centro della navata della Cappella Sansevero. Sembrerà voler osservare il Cristo velato, tra le opere più note e suggestive al mondo. Quel Cristo per noi ha il volto di Gerardo Marotta. Ci vediamo, contemporaneamente, anche quelli degli operai, dei contadini, degli intellettuali che hanno dato e danno il sangue per una città. Nel silenzio assoluto. Nel disinteresse di certa politica che ancora non è stata mandata in pensione.

Oggi. Il bianco velo si strappa e attraverso quella ferita siamo trascinate nella cupa notte: «… il camion dei traslochi si appresta a caricare l’ultimo pacco di libri sfrattati dagli appartamenti dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Finiranno ammassati in un capannone a Casoria dove nessuno studente potrà più consultarli. Un patrimonio culturale costato all’avvocato anni di sacrifici e debiti. In quei pacchi rischiano di marcire dalla prima edizione italiana dell’Encyclopedie di Diderot e D’Alembert, agli scritti di Giordano Bruno e Benedetto Croce. Marotta li tocca con infinita tristezza.» Lo si legge in Il Nuovo Monitore, articolo firmato dalla Direttrice Antonella Orefice.

C’è una foto: Gerardo Marotta è quasi diafano. Con un velo di barba e l’evidente tristezza nello sguardo, al di là degli occhiali. Vorremmo essere con lui, dargli almeno una pacca sulle spalle. Forse è tardi. Forse avremmo dovuto farlo allora, nell’estate del 2007. Forse è colpa nostra se l’Istituto chiude. Ce ne assumiamo la responsabilità. Autolesioniste. Imprevidenti e incapaci a chi dopo noi avrà bisogno di consultare quei libri. Sputateci in faccia! Fatelo pure, avete ragione, ma non può finire così. Seguano atti responsabili agli appelli infiniti. Chi può faccia e lo faccia non presto, bensì ora…>>

Cari amici,

Ho appena letto e firmato la petizione online: «In favore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici»

http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2012N28319

Io personalmente concordo con questa petizione e penso che anche tu potrai essere d’accordo.

Firma la petizione e divulgala fra i tuoi contatti.

Grazie,
Michele Nigro

“La letteratura fantastica italiana” all’Università di Salerno

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , on 21 ottobre 2011 by Michele Nigro

Seminari del dottorato in Italianistica

Giovedì 27 ottobre, alle ore 15.00, nell’Aula Imbucci (ex Dipartimento di Scienze storiche e sociali; al primo piano, abbastanza vicino all’ingresso, SCALA H) dell’Università degli Studi di Salerno (via Ponte don Melillo – 84084 – Fisciano, SA), il prof. Guido Davico Bonino terrà un seminario su:

“La letteratura fantastica italiana”

intervista a Guido Davico Bonino

L’autore immergente

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 22 febbraio 2011 by Michele Nigro

Si fa un gran parlare di Autori Emergenti come se l’emersione editoriale fosse il vero obiettivo della scrittura… Ma da dove emergono questi nuovi eroi della penna? Dal mare, dal buio di una profonda caverna, dall’anonimato, dal silenzio della loro abitazione, da un ambito che non è letterario…?

L’emersione (c’insegnano i numerosi film di guerra ambientati nei sottomarini) è preceduta sempre da una cauta e saggia FASE PERISCOPICA: si getta un ‘occhio’ nel mondo esterno (tutto intorno, a 360°: ‘periscopio’ significa praticamente ‘guardarsi intorno’) per vedere se è veramente il caso di far emergere il resto del natante o se è meglio restare ancora un altro po’ con le chiappe a mollo! Se l’atto periscopico è superficiale e affrettato si rischia di essere un facile bersaglio per eventuali incursori aerei sempre a caccia (è l’unico mestiere in grado di gratificarli) di ottimisti emergenti.

È vero: uno degli scopi dello scrittore è anche quello di ‘farsi leggere’, di pubblicare insomma. Il passaggio su carta è un gesto naturale per chi sceglie la scrittura come mezzo per comunicare: un pittore vuole organizzare mostre per far vedere ciò che ha dipinto; un musicista vuole esibirsi in un auditorium; un regista desidera vedere proiettato in un cinema il film che ha appena girato… È normale. Eppure la ‘fase periscopica’ è fondamentale, direi vitale: è un momento romantico, faticoso, praticamente improduttivo. Ma necessario…

Leggere, leggere, leggere… Immergersi nella lettura. Assaporare generi, sottogeneri, avanguardie, retroguardie, stili personali, tentativi dimenticati dalla moda; valutare testo dopo testo lo sviluppo di una corrente, le ragioni di un autore e le variazioni del suo modo di scrivere nel tempo; fissare nella memoria trame e tecniche scritturali; catalogare le idee già consacrate da altri per non rischiare di diventare dei poveri epigoni; dare un nome alle ‘cose’; capire gli intimi meccanismi che fanno funzionare un testo e non solo emozionarsi dinanzi a una propria presunta ‘opera’ da gettare in pasto a un pubblico acritico. Esercitarsi all’umiltà. Guardarsi intorno, dal periscopio: per capire come è fatto il mondo prima di emergere e prendere finalmente una sana boccata d’aria marina.

Essere un autore immergente significa saper attendere sott’acqua, valutare da una quota periscopica le varie possibilità a disposizione: l’emersione in condizioni di sicurezza o la definitiva e rapida immersione verso quote più profonde per evitare il fuoco nemico (o peggio ancora, il ‘fuoco amico’). Durante la fase d’immersione le ‘pressioni’ non mancano: se il sottomarino è ben costruito saprà sopportare anche le più dure pressioni senza per questo implodere. Se lo scafo è resistente, il natante avrà la possibilità di attendere il passaggio del nemico sulla propria testa, in silenzio e a motori spenti, poggiato sul fondale marino e con poco ossigeno a disposizione. È vero, ci sono anche le ‘bombe di profondità’, i ‘motoscafi antisommergibile’, i ‘sonar’ e tante altre minacce, ma l’autore immergente conosce questi pericoli e li utilizza per diventare più forte in vista di una futura emersione. Essere un autore immergente significa allenarsi a ‘stare spenti’, saper resistere alle pressioni della finta notorietà e della vana gloria, al richiamo ingannevole del ‘presenzialismo editoriale’… Essere un immergente significa amare lo studio molto più del ‘successo’ e nutrirsi di un’esaltante solitudine ispiratrice; significa ‘riciclare’ il sapere acquisito in altre epoche, un sapere ufficioso e non monetizzato dal punto di vista ‘professionale’, per trasformarlo in ‘sapere di fatto’. Significa essere un “extraparlamentare dell’editoria” e seguire un impopolare filo invisibile ignorando dicerie, berlusconismi, analisi di mercato, gusti maggioritari… Confrontarsi con i grandi della storia senza perdere tempo inseguendo la ‘fuffa’ trasportata dal vento.

C’è molto da vedere anche sott’acqua: paesaggi letterari sottomarini fantastici, forme di vita scritturale insolite, ‘canyon’ inesplorati e ‘vette’ ignorate, passaggi segreti verso mondi interiori sommersi e sconosciuti… La vita dell’autore immergente, vero elogio dell’anonimato costruttivo, non è affatto noiosa ed è decisamente più interessante: nessuno che ti costringe ad andare in giro per promuovere il nulla o per ‘battere cassa’; non ci sono scadenze da rispettare, interviste da rilasciare, premi noiosi e party di beneficenza a cui presenziare… Padroni di se stessi e del proprio tempo. Una vera pacchia!

Emma Saponaro

"Cancella spesso, se vuoi scrivere cose che siano degne d'essere lette." (Orazio)

il giardino dei poeti

la poesia è la fioritura del pensiero - il miosotide non fa ombra alla rosa, ciascuno la sua bellezza

Pomeriggi perduti

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"Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi"

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L'uomo abita l'ombra delle parole, la giostra dell'ombra delle parole. Un "animale metafisico" lo ha definito Albert Caraco: un ente che dà luce al mondo attraverso le parole. Tra la parola e la luce cade l'ombra che le permette di splendere. Il Logos, infatti, è la struttura fondamentale, la lente di ingrandimento con la quale l'uomo legge l'universo.

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