Archivio per suono

Antologia “Archetipi Poetici”: intervista all’Autore Elio Parisi

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 30 novembre 2018 by Michele Nigro

versione pdf: intervista a Elio Parisi

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Antologia “Archetipi Poetici”: intervista all’Autore Elio Parisi

 

a cura di Francesco Innella e Michele Nigro

 

Qual è o quale dovrebbe essere, secondo te, la funzione della poesia nella società attuale? Chi fa poesia oggi, come si muove nel contesto socio-culturale o come dovrebbe muoversi?

Come ha dichiarato Irina Bakova, direttrice generale dell’UNESCO dal 2009 al 2017: “La poesia è una delle espressioni più pure della libertà linguistica. È un elemento fondante dell’identità dei popoli e incarna l’energia creativa della cultura, nella sua facoltà di rinnovarsi incessantemente”. Penso che tale dichiarazione serva egregiamente a definire la funzione della poesia nella società e che nel contesto socio-culturale il poeta debba esaltare le potenzialità  della lingua con cui si esprime. Plaudo, pertanto, alla istituzione nel 1999, da parte dell’UNESCO, della Giornata mondiale della poesia, che è celebrata il 21 marzo di ogni anno, a partire dal 2000, per valorizzare il ruolo dell’espressione poetica nella promozione del dialogo interculturale, foriero di pace nel mondo. Nel primo giorno di primavera, la stagione più poetica, si festeggia sia il risveglio della natura che la poesia, simbolo della creatività dello spirito umano.

Come nasce la tua poesia? Potresti “illustrarci” la tua poetica e dirci quali sono le caratteristiche peculiari del tuo linguaggio poetico? Quali poeti ti hanno ispirato?

Ogni tanto, molto di rado, vengo preso dall’estro poetico, così come mi lascio trasportare dal bisogno di esprimermi  usando i colori della mia tavolozza. Il mio linguaggio poetico, pertanto, è costituito dai suoni delle parole e dai colori delle immagini che rivedo dentro di me. Mi ispirano tutti i poeti degni di questo nome, a cominciare dal sommo Dante, inventore della lingua italiana.

Quale è stato il criterio con cui hai scelto le dieci poesie inserite nell’antologia “Archetipi Poetici”? Quale tra esse ti rappresenta di più?

Le poesie che ho inserito nell’antologia sono fra le più significative del mio mondo poetico. Forse quella che mi rappresenta di più è “Macchie di ginestra”.

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Poetry Sound Library

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 13 novembre 2018 by Michele Nigro

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Una mia poesia “Le cose belle di sempre”, letta dal sottoscritto, è presente sulla Poetry Sound Library, progetto sonoro ideato e curato dalla poetessa Giovanna Iorio. Sulla mappa cerca il mio girasole su Battipaglia (Campania) per ascoltarla!

Che cos’è Poetry Sound Library?

dal sito: Poetry Sound Library è un sogno: volevamo ascoltare le voci dei poeti e volevamo vedere da dove vengono. La mappa raccoglie voci e poesie nella lingua originale. Le poesie possono essere sostituite, ma solo un aggiornamento alla volta è ammesso sulla mappa. La voce dei poeti viventi di tutto il mondo è accessibile facendo clic sul girasole sulla mappa.
Questo è un progetto no-profit e non è richiesto denaro per far parte della mappa.
Per partecipare, collaborare, aderire al progetto o partnership, scrivere a:
poetrysoundlibrary@gmail.com 

Dietro Poetry Sound Library c’è un sognatore: la poetessa italiana e artista del suono Giovanna Iorio. Con sede a Londra, nel Regno Unito, è felice di darti maggiori informazioni sulla Poetry Sound Library Mao e sul progetto.
Per maggiori informazioni su Poetry Sound Library, scrivere a:
giovannaiorio96@gmail.com 

Tornando dal bosco…

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 3 settembre 2018 by Michele Nigro

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Ernst Jünger, nel suo “Trattato del ribelle”, intimava ai non piegati di “passare al bosco”, per coltivare in clandestinità le proprie idee… Un “consiglio” simile lo diede anche il buon Henry David Thoreau in “Walden ovvero Vita nei boschi”.

Tornando da una meravigliosa “passeggiata” in un bosco della mia terra, percorrendo una strada lastricata di pietre, che s’inerpica immersa in una galleria verde, conducendo il camminatore verso la cima di un monte definito sacro dagli “indigeni”, dove una grande croce di ferro illumina le notti della valle sottostante, confermando la presenza di un Cristo che veglia sugli uomini deboli e peccatori, mi sono chiesto a dispetto di Jünger e Thoreau: “cosa portiamo indietro con noi, invece, ritornando dal bosco?”

Panni impolverati, sudati, a volte infangati o con tracce d’erba; uno zaino da rimettere a posto, in attesa della prossima avventura; scarponi da lucidare; un po’ di muscoli indolenziti dalla salita e qualche piccola vescica sotto i piedi da bucare; le consuete riflessioni, che accompagnano il cammino, sulle esperienze esistenziali finite e sulla vita che, imperterrita, mi attende… Tutto nell’ordinario. Dopo una doccia rigenerante che lava via il sudore, è il turno delle foto naturalistiche scattate durante la salita (e la discesa) da “scaricare” sul computer: restano impresse nella mia mente — non lavate via insieme alla polvere — le immagini (più importanti di qualsiasi foto) della bellezza ammirata, pregata, celebrata, quella che fa arrestare il passo ogni dieci metri perché vuoi vedere e gustare quella parte di bosco da un’angolazione un tantino diversa dalla precedente. E sì perché la natura non si ripete, non è mai la stessa: ad ogni passo la combinazione tra rocce, terra, alberi, radici, arbusti, foglie cadute, rami secchi, tronchi marci, funghi, ciclamini, ragnatele, felci, dirupi che costeggiano il cammino, luce che trapela dall’alto attraverso il fitto fogliame, è destinata a mutare. Non esiste un risultato di questa combinazione uguale a un altro; e allora non puoi proprio perderti quel “quadro”, quell’istantanea irripetibile, quel fotogramma di un film documentario in cui sei attore, stavolta, e non spettatore passivo. Vuoi imprimerla in te la combinazione. E ti fermi cento, diecimila volte… Come a voler ridire, ancora incredulo, a te stesso più che alla natura: “ma è cosa mai che sei così bella?” E sai anche che ciò che immortali con la tua macchina fotografica sarà sempre poca cosa rispetto alla bellezza vista direttamente, attraverso la retina dell’occhio, grazie anche alla rielaborazione del nostro amato cervello.

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Per voce sola

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 19 aprile 2018 by Michele Nigro

La falsa posa umile, appartata

un istante prima di ghermire,

poetesse low profile con sguardi

di madonne truccate

sembrano dire

“guardami! guardami!”

e ancora “leggimi! leggimi!”

 

Un canto d’amore

dal suo becco arancio

posato su antenne

d’inezie televisive,

e il cemento di quartiere

le rassegnate tegole

nella quieta provincia

divengono giungla inattesa

rigoglioso bosco per cuori grigi

nel silenzio serale squarciato

da note brillanti, sincere

gorgheggi d’un’anima pennuta

senza spartiti

o glorie studiate.

“Scalo a Grado”, gruppo fb dedicato a Franco Battiato

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 31 marzo 2018 by Michele Nigro

È nato “Scalo a Grado”, gruppo Facebook dedicato al cantautore e musicista siciliano Franco Battiato. Qualcuno, forse, esclamerà: “Un altro!?”. È vero, la blogosfera e i social network pullulano di pagine dedicate a Battiato, ma la “linea editoriale” di questo gruppo in fieri è stata tracciata adoperando una “filosofia del togliere”, puntando a obiettivi contenutistici ben precisi – e non “Alzando solo polvere” -, visto che chi amministra “Scalo a Grado” proviene da esperienze simili in qualità di membro di gruppi e fan club, escludendo di conseguenza le negatività, le esasperazioni e i fanatismi riscontrati altrove.

Per iscriversi:

https://www.facebook.com/groups/scaloagrado/

cop arca di noè

DESCRIZIONE DEL GRUPPO

“Scalo a Grado”

Agnus dei qui tollis peccata
mundi miserere
dona eis requiem.

Lanciato ufficialmente la domenica di Pasqua dell’anno 2018 (1° Aprile, ma senza voler essere uno scherzo!), questo gruppo non poteva intitolarsi in altro modo, o così ci piace pensare.

“Fare scalo a Grado” significa fermarsi per leggere o venire a condividere scritti (propri o di altri autori) inerenti non solo la musica del cantautore siciliano Franco Battiato, ma anche le sue esperienze non musicali, il suo pensiero e i tanti affluenti culturali che lo hanno nutrito in tutti questi preziosi anni di attività; significa soffermarsi in un luogo sospeso tra la terra e il mare, un po’ isola e un po’ terraferma, al confine tra due nazioni immaginarie, tra il viaggio interiore e quello geografico, tra l’uomo che ricerca nel silenzio e l’artista che canta seduto su un tappeto.

Tutto questo, se vorrete, con una predisposizione al sincretismo, alla disappartenenza politica, religiosa e filosofica e alla multiculturalità. Al di là dei riti collettivi, non incoraggiati in questo gruppo.

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Passo di sera

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 11 novembre 2017 by Michele Nigro

Nuvole pance nero catrame

che sfiorate, gonfie di vendetta

le piccole vette del mondo,

freddo vento d’autunno

che risuoni tra forzuti rami

cigolanti come ossa di vecchi

e gialle foglie di cembalo,

accompagnate il passo

all’imbrunire del sereno

viandante di mezzo

verso la decadente

dimora dei ricordi ritmati

su strade percorse

a memoria eppure nuove

all’andare che ritorna!

 

Non è un suono novello

quello tra le fronde

sferzate da tocchi

di vento stagionato,

latore di parole usate

già dette altrove,

pettegolezzi e olezzi

di camino tra foglie arrese

a pensieri di passaggio.

Indicazioni di tempo (spiegate da un ignorante come me)

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 29 agosto 2017 by Michele Nigro

Indicazioni di tempo

(spiegate da un ignorante come me)

 “Signora mia, in che tempi viviamo!” (cit.)

… l’interpretazione è tutto nella vita!

 

Tempi lenti:

Larghissimo… c’è spazio per tutti, anche per chi non suona. Entrate!

Adagissimo… quasi quasi ordino un caffè al ginseng

Lentissimo… un brano al rallenty

Grave… sì, ma quanto è grave!? Rintraccio i familiari?

Largo o Lento o Largamente o Lentamente… insomma decidetevi!

Larghetto… che fa rima con fighetto. Però nun t’allargà!

Tenuto… non ho detto mantenuto!

Sostenuto… proprio non si regge in piedi, eh?

Adagio… chi va adagio, va sano ed è randagio!

Adagietto… parente del larghetto, ma un po’ più agile… meno chiatto

Andante moderato… come piace a Casini e Berlusconi

Andante… sì, ma “a ‘ndo andi?” chiederebbe Funari/Guzzanti

Vieni avanti Andantino!

Se fosse un Andante grazioso… beh, comincerei a preoccuparmi! (E non vi dico se fosse solennecon fuocodolce, tranquillodecisoappassionatomaestosomarzialeaffettuoso, agitatocon brioamabile. Capitolo a parte!)

Con moto o Mosso… io non uscirei in barca, poi fate voi…

Meno mosso, più mosso, un poco mosso… mari calmi, invece, sul versante adriatico! (La meteomusicologia è una scienza affascinante…)

Marcia moderato… per fascisti che se la prendono con calma

Moderato… non incline al facile litigio, insomma un buon democristiano della Prima Repubblica!

Tempi veloci:

Rapido… Lamezia-Milano (come la canzone di Brunori Sas)

Veloce… ma andate tutti di fretta? Rilassatevi!

Allegretto… hai alzato un po’ il gomito, dimmi la verità!

Allegro moderato… forse solo qualche bicchiere!

Allegro assai… se è di Napoli allora sarà assaje, a’ zeffun’… a’ beverun’… a’ migliara!

Allegro o Allegramente… l’importante è stare bene con se stessi

Vivace… ma intelligente

Ma non troppo… insomma una via di mezzo

Vivo… che è la prima cosa: la salute ha la priorità su tutto!

Vivacissimo… Professò, vi autorizzo a dargli due sganassoni!

Allegrissimo… No però, bere vino a scuola no!

Presto… che è tardi!

Prestissimo… che mi parte il direttore d’orchestra! Lo vorrei almeno salutare…

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I Soviet + L’Elettricità

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 10 agosto 2017 by Michele Nigro

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1917-2017
I SOVIET + L’ELETTRICITA’
Cento anni dalla rivoluzione russa – un secolo di CCCP

Un comizio musicale di Massimo Zamboni, con Angela Baraldi, Max Collini, Danilo Fatur, e con Cristiano Roversi, Simone Filippi, Simone Beneventi, Erik Montanari.

Martedì 7 novembre 2017, ore 21.00 – Prima nazionale
Teatro Augusteo , Piazzetta Duca D’Aosta n. 263, Napoli

I SOVIET + L’ELETTRICITA’ è uno spettacolo ideato e diretto da Massimo Zamboni dedicato al centenario della rivoluzione bolscevica del novembre 1917. Un comizio musicale che attingendo al linguaggio, alle parole d’ordine e ai simboli del socialismo reale, evoca il mito infranto della rivoluzione: della rivolta degli oppressi, del potere agli operai e ai contadini, della società senza classi e senza sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Quel mutamento epocale che riuscì a creare un immaginario collettivo per gli oppressi di tutto il mondo; il grande sogno che fece credere alla possibilità dell’uomo nuovo. Nel secolo odierno quelle passioni accese dalla rivoluzione d’Ottobre sono incagliate nei libri di storia, e forse l’unico modo sensato di riparlare oggi di CCCP, di ricordare la presa del Palazzo d’Inverno, è tornare a dar vita alle parole di allora, scontrandole con quelle dell’oggi, elaborandole in un testo drammaturgico moderno che non teme l’enfasi, l’utopia, ma nemmeno la disperazione.

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Orchestra da campo

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 25 giugno 2017 by Michele Nigro

Una voliera senza sbarre

accoglie l’infinito vivente,

sotto cieli azzurri

adornati di nuvole panna

un canto polifonico d’uccelli.

 

Ogni specie

una rotta nell’aria

una quota prestabilita

un’usanza

un richiamo innato,

incrocio armonico di cori pennuti

di naturali esigenze

di volatili vicende.

 

Un assolo di falco, dall’alto

azzittisce

il ciarlare di folle passeracee

il tututù tututù colombico

lo stridio rondinoso

l’orologiare dell’upupa

e i pettegolezzi cornacchianti

su antenne umane.

 

Un sottofondo di vento caldo

tra foglie suonate come fiati

ridisegna le correnti,

musica scaramantica

contro il fardello della gravità.

ODRZ legge “Limbo” (da “Nessuno nasce pulito”)

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 7 giugno 2017 by Michele Nigro

 

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Rispondendo all’appello “Leggi una poesia: in regalo una copia del libro…”, lanciato tempo fa su questo blog e su altri social, il gruppo musicale Industrial Noise degli ODRZ ha allestito un video reading, in perfetto stile noise music, della poesia “Limbo” tratta dalla raccolta “Nessuno nasce pulito” (ed. nugae 2.0) pubblicata nel 2016.

È sempre interessante, oltre che emozionante, assistere alla reinterpretazione artistica e alla decostruzione mediale di un proprio componimento: infatti ad essere “messi in discussione” non sono le singole parole o i versi che compongono la poesia, che restano sostanzialmente invariati, bensì i supporti comunicativi classici della poesia. Non più solo lettura lineare ma rimodulazione in chiave futurista del testo: il differente ritmo dei versi, il tono della voce adulterato dagli strumenti, la ripetizione di alcune parole (a volte anche gridate!) come a volerle sottolineare e incidere nell’acciaio, il tutto su un tappeto sonoro “rumoroso”.

Grazie ODRZ per questa esperienza!

♦

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ODRZ interpretano “Limbo”, poesia di Michele Nigro tratta dalla sua raccolta “Nessuno Nasce Pulito”. Avvolti in un ambiente industriale e accompagnati da una colonna sonora cupamente incantatrice, ODRZ affrontano il testo esprimendosi in una intrigante visione schizofrenica, sottolineando alcuni passaggi in maniera ipnotica. Un Limbo assoluto.

Musiche: ODRZ

Regia: Edoardo Deluca

 

Torniamo alla lira!

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 4 febbraio 2017 by Michele Nigro

… che avevate capito?

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“Nessuno nasce pulito”: la playlist – EPILOGO (vol.VII)

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 28 gennaio 2017 by Michele Nigro

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Giunge al termine questa carrellata tra “poesia” e musica, iniziata il 25 agosto 2016 (mentre le persone “normali” stavano al mare!) e ispirata alla mia raccolta: è stato divertente e interessante andare alla ricerca di brani che potessero in un certo modo abbinarsi ai contenuti. Come scrissi presentando il vol.I: “… Brani eterogenei che, rispettando l’ormai collaudata idea di webpoetry che coltivo da anni su questo blog (accostando parole, immagini e musica), sono stati scelti perché in sintonia con i versi durante la creazione dei componimenti…”.

Rieccomi a voi, dunque, per l’ultima volta, con il vol. VII della playlist creata su Spotify e dedicata a “Nessuno nasce pulito”… Per l’elenco bookstores in cui trovare e acquistare il libro, leggete qui o cercate nell’home page di questo blog (colonna di destra)!

Per ascoltare la settima playlist intitolata “EPILOGO”, cliccate qui!

(39 brani, 2 ore e 46 minuti)

Buon ascolto e, come sempre, buona lettura!

E arrivederci alla prossima idea! 😉

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Emma Saponaro

"Cancella spesso, se vuoi scrivere cose che siano degne d'essere lette." (Orazio)

il giardino dei poeti

la poesia è la fioritura del pensiero - il miosotide non fa ombra alla rosa, ciascuno la sua bellezza

Pomeriggi perduti

quasi un litblog di Michele Nigro

Mille Splendidi Libri e non solo

"Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi"

Poetarum Silva

- Nie wieder Zensur in der Kunst -

Leggo e cammino

Amo leggere, amo camminare e amo fare le due cose insieme (non è così difficile come sembra)

Maria Pina Ciancio

Quaderno di poesia on-line

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Riflessioni. Incontri. Contaminazioni.

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fantascienza e fantastico nei libri e nei film (ma anche altro)

Le parole e le cose²

Letteratura e realtà

L'Ombra delle Parole Rivista Letteraria Internazionale

L'uomo abita l'ombra delle parole, la giostra dell'ombra delle parole. Un "animale metafisico" lo ha definito Albert Caraco: un ente che dà luce al mondo attraverso le parole. Tra la parola e la luce cade l'ombra che le permette di splendere. Il Logos, infatti, è la struttura fondamentale, la lente di ingrandimento con la quale l'uomo legge l'universo.

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