versione pdf: intervista a Elio Parisi
Antologia “Archetipi Poetici”: intervista all’Autore Elio Parisi
a cura di Francesco Innella e Michele Nigro
Qual è o quale dovrebbe essere, secondo te, la funzione della poesia nella società attuale? Chi fa poesia oggi, come si muove nel contesto socio-culturale o come dovrebbe muoversi?
Come ha dichiarato Irina Bakova, direttrice generale dell’UNESCO dal 2009 al 2017: “La poesia è una delle espressioni più pure della libertà linguistica. È un elemento fondante dell’identità dei popoli e incarna l’energia creativa della cultura, nella sua facoltà di rinnovarsi incessantemente”. Penso che tale dichiarazione serva egregiamente a definire la funzione della poesia nella società e che nel contesto socio-culturale il poeta debba esaltare le potenzialità della lingua con cui si esprime. Plaudo, pertanto, alla istituzione nel 1999, da parte dell’UNESCO, della Giornata mondiale della poesia, che è celebrata il 21 marzo di ogni anno, a partire dal 2000, per valorizzare il ruolo dell’espressione poetica nella promozione del dialogo interculturale, foriero di pace nel mondo. Nel primo giorno di primavera, la stagione più poetica, si festeggia sia il risveglio della natura che la poesia, simbolo della creatività dello spirito umano.
Come nasce la tua poesia? Potresti “illustrarci” la tua poetica e dirci quali sono le caratteristiche peculiari del tuo linguaggio poetico? Quali poeti ti hanno ispirato?
Ogni tanto, molto di rado, vengo preso dall’estro poetico, così come mi lascio trasportare dal bisogno di esprimermi usando i colori della mia tavolozza. Il mio linguaggio poetico, pertanto, è costituito dai suoni delle parole e dai colori delle immagini che rivedo dentro di me. Mi ispirano tutti i poeti degni di questo nome, a cominciare dal sommo Dante, inventore della lingua italiana.
Quale è stato il criterio con cui hai scelto le dieci poesie inserite nell’antologia “Archetipi Poetici”? Quale tra esse ti rappresenta di più?
Le poesie che ho inserito nell’antologia sono fra le più significative del mio mondo poetico. Forse quella che mi rappresenta di più è “Macchie di ginestra”.
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