Archivio per uomini-libro

Libri usati su CVL

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 26 luglio 2018 by Michele Nigro

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Amo leggere, a volte scrivere; amo i libri quali strumenti di libertà e di crescita, e ho molta cura della mia libreria personale: il libro usato possiede un fascino particolare perché porta con sé un po’ dello spirito del lettore precedente.
Non ci sono “libri famosi” nel mio elenco, forse qualcuno capitato per caso…
Ho deciso di rimettere in circolazione su CVL alcuni testi già letti, semisconosciuti, fuori produzione, introvabili, prodotti in tiratura limitata, di autori “locali”, o che non rientrano più tra i miei interessi culturali, sperando che possano soddisfare altri lettori e cercatori. E perché credo che idee e parole non debbano arenarsi, ma continuare a camminare verso altri occhi curiosi.
Anche se usati, i miei libri sono sempre in ottime condizioni.

Lettori forti, rigattieri, archeologi del libro, feticisti dell’usato, collezionisti di autori falliti… Venite a me!

Benvenuti sul mio catalogo!

Michele

Per consultare il catalogo di LibroMike71 su CVL, cliccate QUI!

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“Nessuno…” su @leggoecammino

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 26 gennaio 2018 by Michele Nigro
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Domenica 28 gennaio 2018 alle ore 11, su INSTAGRAM l’amica lettrice @anna_maria_d_p durante la puntata live de “IL GIRO DEI BELLI” camminerà e leggerà alcuni versi tratti dalla mia raccolta “Nessuno nasce pulito”!
Come fare per vedere la DIRETTA? Basta seguire su Instagram @leggoecammino (Leggoecammino).
Leggere e camminare: il ritorno dei Peripatetici sui social!
p.s.: per rivedere la “porzione” di puntata che mi riguarda, vai qui!

Je voudrais pas crever

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 15 agosto 2017 by Michele Nigro

Sfornate libri, non figli; sfornate idee, storie, poesia, non altri esseri egoisti come voi, se non di più: i “gloriosi” frutti dei vostri lombi sono destinati a dimenticarvi tra le strade della vita, ed è naturale che sia così; un libro non dimentica mai il suo creatore, rimane legato alle sue origini, per sempre; anche se, proprio come i figli di carne, diverrà indipendente e sarà interpretato dalle masse umane pensanti che incontrerà, e reagirà in base alla propria personalità fatta di parole. Quando un figlio cresce vuol dire che voi non state ringiovanendo; quando un libro cresce e gira per il mondo, invece, l’autore è come se conquistasse l’immortalità, anche se il suo corpo morirà. Non importa quanto sia lungo il suo giro, quante persone incontrerà: nel momento del suo concepimento voi di diritto siete diventati abitanti dell’eternità. “Non fate crescere niente su questa terra” solo perché il vostro egoismo teme il confronto con la solitudine. Se pensate che creare un essere umano sia un atto d’amore per cui dover essere giustamente ripagati dall’universo e scrivere un libro no, allora vuol dire che non siete mai entrati in una casa di riposo per anziani abbandonati dalle famiglie.

E che l’intelletto, più di ogni altro dio assetato di prole, vi aiuti in quest’opera di indipendenza dalla paura di crepare senza aver generato.

Je voudrais pas crever, titolo originale della poesia Io non vorrei crepare di Boris Vian

Leggi una poesia: in regalo una copia del libro…

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 25 marzo 2017 by Michele Nigro

Leggi una poesia tratta dalla raccolta “Nessuno nasce pulito” che hai acquistato (cartacea o e-book): in regalo per te, un tuo familiare o per un tuo amico, una copia del libro.
Potrai leggerla in un video o inviare un file audio: il video (o il file audio) potrà essere pubblicato sul tuo canale Youtube (o su altre piattaforme di video sharing), direttamente nella fan page del libro che ha creato questo evento o inviato via e-mail a: mikevelox@alice.it (per essere in seguito pubblicato sul canale Youtube di “Nigricante” e nella fan page di “Nessuno nasce pulito”).
Non leggerla, però, dalle anteprime dei siti di self publishing: non fare il furbetto! 😉 E soprattutto non dimenticare di indicarmi (in privato ovviamente) il tuo indirizzo civico (se la copia la vorrai per te) o quello di un amico o un’amica a cui donare il libro: penserò io alla spedizione della copia cartacea e a svelare nella dedica di chi è stato il pensiero.
Non ci sarà bisogno di aggiungere musiche di sottofondo, scenografie o altri effetti speciali: m’interessano solo la VOCE e il VOLTO del lettore reale, mentre legge una poesia che ha toccato le sue corde. Non importa se userai microfoni sofisticati o il tuo smartphone, se la leggerai nella tua stanza davanti a una webcam o su una panchina al parco: l’importante è che sia la TUA poesia…
Buon reading!
A presto, Michele.
Segui l’evento qui!

p.s.: anche se ho dovuto indicare come scadenza l’8 aprile 2017 (per esigenze facebookiane!) in realtà è un EVENTO SENZA SCADENZA (che duplicherò)! Quindi avete tutto il tempo per allestire le vostre performance audio-visive… Spero vi divertiate!

codice QR dell’evento

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BOOKCITY MILANO 2013

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , on 7 febbraio 2013 by Michele Nigro

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BOOKCITY MILANO 2013

Città del libro e della lettura

21-24 novembre 2013

Dopo lo straordinario successo di pubblico registrato con l’edizione zero ritorna, dal 21 al 24 novembre 2013 BOOKCITY MILANO 2013. Città del libro e della lettura, manifestazione promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dal comitato promotore Bookcity composto da Fondazione Rizzoli Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, con il sostegno istituzionale di Camera di Commercio Milano nonché di Associazione Italiana Editori, Associazione Librai Italiani e Associazione Italiana Biblioteche.

Il 6 febbraio 2013 alle ore 15, nella Sala Conferenze di Palazzo Reale, si sono riuniti, insieme al comitato promotore, i rappresentanti del mondo editoriale, librario e delle biblioteche, per condividere tempistiche e specificità della nuova edizione e programmare i nuovi contributi in termini di idee e progetti, che dovranno essere presentati entro il 31 maggio 2013.

Con l’edizione del 2012, Milano ha confermato l’importanza del suo ruolo nel panorama culturale nazionale sostenuta dall’impegno e dalla passione di tutti gli editori che hanno preso parte all’evento e al pubblico, che ha risposto con entusiasmo, partecipando e talvolta affollando i trecentocinquanta eventi promossi nelle sedi centrali e periferiche (Castello Sforzesco, palazzi storici, teatri, biblioteche di quartiere, librerie) e nei luoghi più inconsueti (metropolitana, pasticcerie, carceri).

L’edizione del 2013, dal 21 al 24 novembre, prevede quattro giornate di programmazione (una in più rispetto all’edizione zero); il cartellone si preannuncia ancora più ricco di eventi che hanno il libro e la lettura come imprescindibili segnavia. Maggiore sarà il numero delle sedi e più numerosi i poli tematici (uno in particolare dedicato ai bambini e alle famiglie con iniziative distribuite in tutta la città).

I tempi di lavoro più ampi rispetto all’edizione trascorsa permetteranno a tutti i soggetti coinvolti una maggiore interazione, sia in termini di progettazione sia in termini di comunicazione, consentendo una scelta ragionata degli spazi più adatti per tipo di evento e di pubblico potenziale.

Il Castello Sforzesco resterà ovviamente il centro pulsante di BookCity con incontri, reading, spettacoli e animazioni.
Tra le novità è prevista una “Via della lettura”, che partendo proprio dal Castello si svilupperà come percorso dedicato alla lettura, lungo via Dante (Piccolo Teatro Paolo Grassi), il Cordusio, la Loggia dei Mercanti, Piazza Duomo, la Ca’ Granda, la Sormani, il Tribunale per arrivare fino alla Rotonda della Besana.

Maggiore attenzione sarà dedicata alle librerie e alle biblioteche, mentre per le scuole (a cui sarà riservato il primo giorno della manifestazione) è previsto un progetto di lungo periodo che, a partire da marzo 2013, contempli una serie di incontri e di laboratori sul tema della cittadinanza.

BookCity 2013 chiamerà a raccolta i gruppi di lettura già attivi in città e susciterà la costituzione di nuovi nuclei, per diffondere l’idea positiva della “viralità della lettura”.

Particolare attenzione verrà dedicata infine alla mappatura della filiera del libro a Milano, alla collaborazione con le comunità straniere, le scuole e le università, a progetti dedicati di scrittura e lettura nelle carceri.

Il sito web www.bookcitymilano.eu è attivo per fornire informazioni.
Per twitter l’hashtag ufficiale è #BCM13

Ufficio Stampa

Comune di Milano – tel. 0288453314 | Elena Conenna – Stilema tel. 0115624259

elenamaria.conenna@comune.milano.it

Anna Gilardi tel. 3355358312

Cristina Negri tel. 3453741892

Per scaricare il pdf del presente comunicato stampa: BOOKCITY_FEBB_2013_def

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Cibo

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , on 13 ottobre 2011 by Michele Nigro

Con la cultura non si mangia? Mangia la cultura…

<<Parafrasando un noto motto alimentarista – “Siamo ciò che mangiamo” – possiamo dire con altrettanta sicurezza che siamo ciò che leggiamo. E’ vero, una cattiva alimentazione o, nei casi estremi, la sua assenza, può portare l’essere umano alla malattia e alla morte del corpo; mentre, al contrario, sono esistite ed esistono persone che pur non avendo letto un solo libro durante la propria esistenza, dimostrano un’intelligenza e una saggezza grazie alle quali poter insegnare i segreti della vita anche al più dotto tra gli uomini.

Scrive Franco Battiato nell’introduzione del libretto che accompagna la sua opera musicale in tre atti intitolata “Genesi”, rivolgendosi a un immaginario interlocutore: “Sa che ho avuto la fortuna di incontrare eremiti che hanno scoperto cose a cui la scienza non arriverà mai?!”

Eppure, non sarebbe inconcepibile una vita senza libri?>>

(da “La bistecca di Matrix”, pag. 20)

Libri

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , on 12 ottobre 2011 by Michele Nigro

<<I libri, intesi non da un punto di vista editoriale e quindi commerciale ma soprattutto da un punto di vista prettamente spirituale (nel senso laico del termine), appaiono come strumenti imprescindibili per la conquista di quella Libertà negata a cui si faceva riferimento. Le idee contenute nei libri, seppur contestabili e perfettibili, devono essere considerate come dei fari luminosi nella buia notte dell’omologazione. Non ci potrebbe essere un vero e soddisfacente “elogio della diversità” senza il conforto e l’intervento fattivo di quei libri che nel corso degli anni c’hanno aiutato a diventare “diversi”. E non mi riferisco ai testi tecnici o scientifici che ci formano dal punto di vista professionale, bensì a quei libri che quasi casualmente incontriamo lungo il nostro cammino e che più di tutti determinano la nostra diversità.>>

(da “La bistecca di Matrix”, pag. 19-20)

Elogio della sottolineatura

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , on 7 settembre 2011 by Michele Nigro

Vi è mai capitato di cominciare a vedere un film e non ricordare di averlo già visto? Mentre altre pellicole vi restano stampate a fuoco nella memoria al punto tale da anticipare le battute degli attori? Perché un’opera d’arte (un film, un libro, un quadro, una musica) vi scivola addosso senza lasciare traccia mentre altre no? Ascoltando un brano musicale, osservando una tela dipinta, leggendo le pagine di un libro, il cervello sottolinea le parti più importanti, o meglio, quelle che ritiene istintivamente più importanti (se ce ne sono) in base all’esperienza, ai gusti, alla sensibilità, al momento, al tipo di ricerca che caratterizzano l’esistenza del soggetto a cui appartiene il cervello in questione. E sono proprio queste parti, questi dettagli che costituiscono i “marker” di un’opera, che la rendono indimenticabile. Non tutti sono capaci di individuarli e non tutte le opere posseggono dettagli memorabili: ma ciò dipende da caso a caso, da lettore a lettore. Un dettaglio insignificante per noi potrebbe essere fondamentale per qualcun’altro. È la democrazia della priorità.

Affermava Ennio Flaiano: “Giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.” È umanamente impossibile poter ricordare a memoria un intero libro, e forse è anche inutile: ci riuscivano, spinti da motivazioni urgenti, solo i famosi uomini-libro nel romanzo “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury. Noi comuni mortali dalla memoria corta, che non viviamo in una società che brucia i libri (non ancora!), possiamo concederci il lusso di concentrare la nostra attenzione sui dettagli.

L’arte della sottolineatura ha come obiettivo proprio quello di riuscire a condensare in poche frasi, in qualche stralcio di una certa consistenza, il concetto portante di un libro. Non tutto ciò che scrive uno scrittore è importante da ricordare: sarebbe presuntuoso e fuorviante ammettere il contrario. E non mi riferisco alla “trama” nel caso di un libro di narrativa perché anche in quel caso ci dilungheremmo: una storia raccontata in un libro di ottocento pagine possiede un nucleo breve e indipendente dal testo partorito dalla mente dello scrittore. Una complessa dissertazione, nel caso della scrittura saggistica, può ruotare intorno a una frase o a un brano; una poesia addirittura intorno a una singola parola o a un verso. Riuscire a isolare queste “parti” significa praticare l’arte della sottolineatura. E la matita, questo strumento così povero, è l’oggetto fondamentale di un’arte che non deve appartenere solo al noiosissimo periodo scolastico (durante il quale si tende a sottolineare troppo e male perché si crede erroneamente, così facendo, di memorizzare sottolineando tutto in vista di qualche interrogazione o di altre stupidaggini pseudo didattiche) ma anche a quello successivo. Bisognerebbe fare la punta alla matita anche durante la cosiddetta età della ragione.

Molti ancora oggi si ostinano a credere che memoria sia sinonimo di intelligenza solo perché imparano a memoria qualche poesia per stupire i parenti durante le cene. Scriveva Beniamino Placido: “Conoscere non significa ricordare, ma sapere in che libro andare a cercare.” La sottolineatura crea un legame eterno e inscindibile tra il lettore e il libro. E se siete degli utilizzatori di e-book non vi preoccupate: anche voi potrete continuare a sottolineare i vostri libri elettronici e ad aggiungere note ai lati.

Scrive Umberto Eco nel suo saggio “Come si fa una tesi di laurea”“Se il libro è vostro non esitate ad annotarlo. Non credete a coloro che dicono che i libri vanno rispettati. I libri si rispettano usandoli, non lasciandoli stare. Anche se lo rivendete a una bancarella vi daranno solo due soldi, tanto vale lasciarvi i segni del vostro possesso.” Quanta umile saggezza in queste semplici parole scritte da un grande uomo di cultura.

Ancora Eco in un suo articolo per Repubblica: “L’amatore della lettura, o lo studioso, ama sottolineare i libri contemporanei, anche perché a distanza di anni un certo tipo di sottolineatura, un segno a margine, una variazione tra pennarello nero e pennarello rosso, gli ricorda un’esperienza di lettura. Io possiedo una Philosophie au Moyen Age di Gilson degli anni cinquanta, che mi ha accompagnato dai giorni della tesi di laurea a oggi. La carta di quel periodo era infame, ormai il libro va in briciole appena lo si tocca o si tenta di voltarne le pagine. Se esso fosse per me soltanto strumento di lavoro, non avrei che a comperare una nuova edizione, che si trova a buon mercato. Potrei persino impiegare due giorni a risottolineare tutte le parti annotate, riproducendo colori e stile delle mie note, che cambiavano durante gli anni e le riletture. Ma non posso rassegnarmi a perdere quella copia, che con la sua fragile vetustà mi ricorda i miei anni di formazione, e i seguenti, e che è dunque parte dei miei ricordi.”

E dall’arte della sottolineatura e dell’annotazione bisognerebbe passare all’argomento altrettanto affascinante dei libri usati che nella maggior parte delle volte sono anche sottolineati e “adornati” con note a volte compromettenti perché in esse il lettore si confessa sotto istigazione dell’autore. Molti intravedono nella vendita dei libri usati sottolineati una svalutazione commerciale degli stessi: eppure quanta vita vissuta scaturisce da quei testi sapientemente maltrattati. E la cosa curiosa è che cambiando proprietario e subendo una seconda opera di sottolineatura, ci accorgiamo, senza stupirci più di tanto, che le parti che interessavano al precedente “padrone” non sono le stesse che interessano a quello successivo. Nuove sottolineature, una nuova sensibilità, un’altra angolazione di lettura, ricerche personalizzate che sondano altri aspetti e altre zone scritte del testo. Quindi la conferma che un libro dal punto di vista editoriale è unico, ma coesistono centinaia o migliaia di libri paralleli a quell’unico, tanti quanti sono i lettori.

Diffidate di quei lettori che non sottolineano i propri libri: si tratta di persone insicure e garbatamente ipocrite che hanno paura di imparare e di evidenziare ciò che conta in un testo. Persone che si atteggiano a intellettuali. Il vero intellettuale è uno che sporca! Temono di offendere l’autore, valorizzano il “volume” a cui accennava Flaiano e così facendo conservano intatta, dietro le pagine immacolate delle loro inutili letture, una certa propensione al qualunquismo.

Emma Saponaro

"Cancella spesso, se vuoi scrivere cose che siano degne d'essere lette." (Orazio)

il giardino dei poeti

la poesia è la fioritura del pensiero - il miosotide non fa ombra alla rosa, ciascuno la sua bellezza

Pomeriggi perduti

quasi un litblog di Michele Nigro

Mille Splendidi Libri e non solo

"Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi"

Poetarum Silva

- Nie wieder Zensur in der Kunst -

Leggo e cammino

Amo leggere, amo camminare e amo fare le due cose insieme (non è così difficile come sembra)

Maria Pina Ciancio

Quaderno di poesia on-line

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Riflessioni. Incontri. Contaminazioni.

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L'uomo abita l'ombra delle parole, la giostra dell'ombra delle parole. Un "animale metafisico" lo ha definito Albert Caraco: un ente che dà luce al mondo attraverso le parole. Tra la parola e la luce cade l'ombra che le permette di splendere. Il Logos, infatti, è la struttura fondamentale, la lente di ingrandimento con la quale l'uomo legge l'universo.

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