Archivio per vita

È stato molto bello…

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 15 febbraio 2019 by Michele Nigro

“… È stato molto bello
Finisce la tarda estate
È stato molto bello
Si prolungano le ombre oltre la sera
Non domandarmi dove porta la strada
Seguila e cammina soltanto…” (f.b.)

NIGRICANTE

blog esperienziale di Michele Nigro

11 aprile 2010 – 15 febbraio 2019

Grazie!

Da oggi in poi mi potrete leggere sul nuovo blog “Pomeriggi perduti”!

Asintomatico

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 27 gennaio 2019 by Michele Nigro

Non è la singola ferita

letale e divina

da cui sgorga

la morte certa

ma i milioni di aghi quotidiani

che sottili attraversano gentili

il corpo andante dell’uomo

testardo e distratto

a condurti, silenziosi e

senza sangue,

verso la fiduciosa scena

del “vediamo

come va a finire!”

immagine: Adamo ed Eva (qualche anno dopo)”

di Pawel Kuczynski

A Michele Nigro…

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 28 dicembre 2018 by Michele Nigro

Grazie all’amico Davide Morelli per queste sue parole di fine anno che porterò con me dall’altra parte, nel 2019…

via A Michele Nigro… auguri di buone feste:

“… Più passa il tempo e più sono rare le parole che ci possono aprire ferite nell’animo. Sono pochissime le parole che centrano il bersaglio. È uno dei rari pregi della maturità. Tu sei un poeta e sai benissimo cosa significa essere responsabili pienamente delle parole, che hanno sempre un peso. Essere poeti non è uno scherzo perché significa subire spesso il peso intollerabile della sofferenza e della solitudine…”

poesia-es-liberacion1

 

Spiriti felini

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 26 dicembre 2018 by Michele Nigro

Le rivoluzioni giovanili

nascono da insoddisfazioni familiari.

 

Gli animali, invece,

quando mutano i tempi

e gli odori diventano nemici,

semplicemente

vanno via.

(Napoli, 20 gennaio 2003)

… addio Micetta, e grazie per il tuo amore! (26/12/2018)

Teomondo Scrofalo

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 21 dicembre 2018 by Michele Nigro

Cosa affliggeva il primo
uomo che schiacciò
sotto i piedi stanchi
di una storia non scritta
quei gonfi acini
aggrappati alla vite
per farne nettare
agli dei terreni
sconfitti per natura?
È nata prima l’afflizione
o la sua inebriante cura
casuale, fermentata per
una dimenticanza del fattore?
Non lo sapremo mai
eppure
brindo a te!, crudele vita,
al calare del sole invitto
dopo le torture in nome
del bene supremo
e le carezze per farsi perdonare
dopo il sudore del viavai
inutile come una bestemmia
in punto di morte
quando la religione
del bicchiere tinto
al suono di campane di vetro
richiama i suoi fedeli
alla preghiera della sera.
opera pittorica del fantomatico autore kitsch
Teomondo Scrofalo)

“Non andartene docile in quella buona notte”, Dylan Thomas

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 18 dicembre 2018 by Michele Nigro

La poesia “Non andartene docile in quella buona notte”, letta in questo video da Michele Nigro, è tratta dalla raccolta “Poesie – Dylan Thomas” ed. Einaudi 2002, a cura di Renzo S. Crivelli, traduzione di Ariodante Marianni.

 

Cinque Terre

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 12 dicembre 2018 by Michele Nigro

a George Gordon Byron

Gli inerpicarsi sudati

in strane, inattese

primavere d’inverno

su nere rocce salate

scavate dal ritmo naturale

di una poesia infinita,

essere giovani di nuovo

tra spruzzi feroci

dal mare natalizio

che ignora

i non degni di Byron.

 

La sete di altri scorci

inesplorati, senza futuro

e sprazzi di storia

nel rosso tramonto che

annuncia speranze d’orizzonte,

una preghiera involontaria

diventa strada tra pietre

antiche

come voci evocate.

 

Proteggimi, pieve di costiera!

agitata da onde di tempo,

al tremolio di devote candele

con spuma di persi pensieri

hai salutato nei secoli

schiere di ignoti partenti

su legni

verso lontane fortune.

Mi occupi

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 24 novembre 2018 by Michele Nigro

Ignara del tuo futuro esserci

e del dolore

nel guardare altrove,

mi occupi,

posare gli occhi

sul volto simile

di chi non sei tu,

per salvarmi dall’oblio,

gesti ripetuti

sulla pelle di domani

crudele riverbero del noi,

mi occupi,

all’orizzonte, forse

nuove terre per la semina,

eppure, mi occupi sovrana

con truppe di ricordi

e presidi

di sguardi mai spenti.

(immagine:

Anouk Aimée e Jean-Louis Trintignant

tratta dal film Un homme et une femme

di Claude Lelouch – 1966)

Antologia “Archetipi Poetici”: intervista all’Autore Fabio Paolucci

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 23 novembre 2018 by Michele Nigro

versione pdf: intervista a Fabio Paolucci

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Antologia “Archetipi Poetici”: intervista all’Autore Fabio Paolucci 

 

                         a cura di Francesco Innella e Michele Nigro       

                                                             

Qual è o quale dovrebbe essere, secondo te, la funzione della poesia nella società attuale? Chi fa poesia oggi, come si muove nel contesto socio-culturale o come dovrebbe muoversi?

La poesia dovrebbe essere, oggi come lo è stata ieri, uno strumento per conoscere noi stessi, la natura umana, ed il mondo che ci circonda. La funzione è prettamente sociale, in una società in cui i rapporti interpersonali sono diventati più virtuali che reali. Chi fa poesia oggi è un sognatore, un utopista, che vive intensamente i propri sentimenti: trasmettendoli agli altri, cerca in qualche maniera di spingere il prossimo alla riflessione e all’introspezione e, quindi, di migliorare la società in cui viviamo.

Come nasce la tua poesia? Potresti “illustrarci” la tua poetica e dirci quali sono le caratteristiche peculiari del tuo linguaggio poetico? Quali poeti ti hanno ispirato?

La mia poesia nasce lontano, nella fanciullezza. Mi capitava di avvertire sentimenti e sensazioni talmente forti da opprimermi, fino a quando non le traducevo in versi, dandomi una sorta di liberazione leggendoli ed ascoltandone la musicalità, l’armoniosa composizione. Lo studio al liceo, prima, e all’università poi, delle materie umanistiche, mi hanno consentito di approfondire le mie conoscenze letterarie, utilizzando anche il latino, una lingua “morta” che riesce ad essere ancora oggi molto vibrante ed energica, quasi a trasmettere il concetto che nulla passa e può “rivivere”, se lascia segni forti. Dei poeti che mi hanno ispirato, direi, “tutti e nessuno”, da Catullo a Leopardi e da Trilussa a D’Annunzio, per citarne alcuni.

Quale è stato il criterio con cui hai scelto le dieci poesie inserite nell’antologia “Archetipi Poetici”? Quale tra esse ti rappresenta di più?

Le ho scelte tra quelle, scritte anni fa, che più rappresentano il mio modo di essere e di vivere. Probabilmente, maggiormente “Eco delle Radici”, una poesia che mi è stata ispirata dal forte legame che ho con la mia terra, con le mie radici, il Sannio e la Campania, quasi a colmare con tutto l’amore possibile quelle carenze e le grosse difficoltà che si trova a dover subire proprio per il mancato senso di appartenenza e di rispetto da parte di chi, fino ad oggi, l’ha “amministrata”.

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Ciao!

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 22 novembre 2018 by Michele Nigro

L’economia sul saluto

spietata e sincera

si dipana tra le strade d’inverno,

slalom tra volti del passato

guardando altrove

verso nuove speranze

lontano dal nostro vissuto

non mi fermi

non ti fermo

non ci fermiamo a divagare

risparmio energie per spiegare

e avere ragione con ritardo.

Sono il presente

solo il presente

sono il presente – mi ripeto – che

sarà il passato di domani.

 

Antologia “Archetipi Poetici”: intervista all’Autore Vittorio Orlando

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 18 novembre 2018 by Michele Nigro

versione pdf: intervista a Vittorio Orlando

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Antologia “Archetipi Poetici”: intervista all’Autore Vittorio Orlando

 

a cura di Francesco Innella e Michele Nigro

 

Qual è o quale dovrebbe essere, secondo te, la funzione della poesia nella società attuale? Chi fa poesia oggi, come si muove nel contesto socio-culturale o come dovrebbe muoversi?

La funzione della poesia nell’attuale società è quella di risvegliare la coscienza del singolo uomo e di tutta l’umanità. Desideroso di cambiamento, il poeta ha la funzione di sollevare il velo. Di smascherare l’illusione. “Temo l’olocausto di moribonde e frali anime. Veggente di un futuro tragico”.

Come nasce la tua poesia? Potresti “illustrarci” la tua poetica e dirci quali sono le caratteristiche peculiari del tuo linguaggio poetico? Quali poeti ti hanno ispirato?

La mia poesia nasce dalle mie esperienze di vita. Il mio lungo viaggiare nel Mediterraneo. Soprattutto la conoscenza della Grecia, di città come Corinto, Mileto, Atene, del Peloponneso e di tutte le sue isole nel Mediterraneo e della Turchia. La passione per la storia, per l’arte e l’archeologia. Lo stile poetico è classico e moderno allo stesso tempo. Ricercato come è del ricercatore. Scava dentro la terra e dentro il cuore. Mi hanno appassionato le letture dell’Odissea e dell’Iliade di Omero, le opere di Dante e la letteratura classica.

Quale è stato il criterio con cui hai scelto le dieci poesie inserite nell’antologia “Archetipi Poetici”? Quale tra esse ti rappresenta di più?

Ho scelto le poesie che considero più vicine al mio sentire e che sono di monito. Vivo in una nazione che continua a illudere la popolazione con vane promesse e usa il potere nelle forme più diaboliche. I riferimenti nelle poesie sono rivolti a una certa politica di sinistra che si mostra in un modo e agisce in un altro. L’italiano sottomesso e deriso, beffeggiato. Libertà ostentata che nasconde invece il controllo e la totale manipolazione delle menti. L’immoralità dei politici, il potere di controllo e di decisione che le banche hanno, sono questi i temi delle mie poesie. La povertà che aumenta. Non esiste più la classe media. La cultura non ha più alcun valore. Ciò che conta sono i soldi e più ne hai, più hai il diritto di comandare e decidere. Un sistema di forte individualismo, indifferente ai bisogni dell’altro. “Beati i viandanti, che percorrono impervie strade, beati i solitari, beati i saggi che non hanno patria”. Una Patria ormai perduta: “Piango la perduta Patria!”

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Emma Saponaro

"Cancella spesso, se vuoi scrivere cose che siano degne d'essere lette." (Orazio)

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Pomeriggi perduti

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