Michele Nigro è perfettamente consapevole dei suoi mezzi espressivi e nella premessa dell’opera espone lucidamente la sua dichiarazione di poetica. Tre a mio avviso sono le cose da tenere in conto nella premessa dell’autore: 1) la nascita della poesia è “un fatto misterioso”; 2) la poesia “ci salva ogni giorno”. Infatti secondo Nigro la religione è inutile quando si è poeti perché la poesia è spiritualità, raccoglimento interiore, preghiera; 3) bisogna sempre porre attenzione all’ “evoluzione neurolinguistica” del creatore.
Le composizioni di Nigro sono frutto di un “pensiero poetante”. Particolarmente originali sono l’uso di un linguaggio apparentemente quotidiano (mai totalmente ordinario) e l’utilizzo di quella che viene chiamata “intertestualità secondaria” in quanto fa riferimento spesso a testi di canzoni (ad esempio F. Battiato). Il poeta, citando canzoni, non ha timore di essere considerato anticulturale (per compiere certe operazioni è indiscusso il suo background). Non gli importa neanche di disquisire sulla vexata quaestio riguardante le differenze tra poesia e canzone d’autore. Credo che citare testi di canzoni sia un modo per rimarcare la capacità comunicativa di alcuni cantautori e anche un modo per prendere le distanze dal poetichese, un linguaggio troppo ricercato ed aulico. L’autore adopra talvolta anche termini informatici perché questa è l’epoca del digitale, anche se non è un nativo digitale. Non solo, ma un’altra cosa originale è che trascende la logora distinzione tra privato e politico. Questa raccolta è la dimostrazione oggettiva che un poeta dovrebbe autocensurarsi il meno possibile e non lasciare troppe cose nel suo cassetto per eccesso di pudore. Non dovrebbe mai eliminare scarti e varianti, ma offrirli al pubblico come ha fatto il Nostro.
Parafrasando una famosa battuta di Woody Allen, mi verrebbe da dire: “Dio è morto, Marx è morto e anche la televisione non si sente troppo bene”. Quando mi riferisco alla televisione, però, non intendo dire i ‘contenuti televisivi’ (per discutere sulla qualità dei programmi trasmessi ci vorrebbe un post dedicato) bensì alla televisione oggetto, alla televisione elettrodomestico.
La tecnologia informatica è prodiga di novità che spesso, un po’ per pigrizia, un altro po’ per diffidenza, passano inosservate e non vengono sfruttate a pieno. L’elettrodomestico televisione è morto perché oggi possiamo sostituirlo perfettamente con il nostro personal computer: non mi riferisco ai video su YouTube copiati dal palinsesto e suddivisi in tante parti (poco pratico e noioso), ma alla possibilità di vedere in diretta sul pc la maggior parte dei programmi televisivi trasmessi dalle principali emittenti esistenti in Italia: la Rai prima fra tutte. La tv in streaming, sembra paradossale dirlo ma è così, rende obsoleta persino la recente e tanto decantata ‘rivoluzione’ avviata dal digitale terrestre. La televisione sta morendo perché è di fatto un oggetto inutile! Oggi c’è la possibilità, utilizzando il nostro computer, di navigare in rete e contemporaneamente di fare zapping e registrare i vari programmi.
Se non amate lo streaming (perché la vostra velocità di connessione a internet lascia a desiderare o per una serie di motivi tecnici che riguardano il vostro caso) esiste la possibilità di vedere il digitale terrestre direttamente sul pc anche in un altro modo. Come? Con una normale antenna che tramite un dispositivo usb (ogni pc possiede una o più porte usb) permette di trasformare il vostro notebook o il desktop che avete in casa, in una vera e propria televisione capace di captare i canali in chiaro del digitale terrestre (vedi foto).
Lo scopo di questo post non è certamente quello di fare pubblicità a questa o a quella marca di ricevitori per tv digitale terrestre (sarebbe anche inutile dal momento che il mercato è più veloce della nostra capacità di adattamento e tra qualche settimana potrei essere costretto a smentire parte di questo post perché esisteranno nuove soluzioni che renderanno i miei ‘consigli’ superati!), ma di evidenziare una rivoluzione tecnica che prima o poi renderà obsoleto il possesso dell’elettrodomestico televisivo come lo conosciamo noi ora e di conseguenza renderà improponibile il pagamento del cosiddetto ‘canone televisivo’. In particolar modo la normativa che regolamenta il nostro canone Rai dovrà subire delle radicali modifiche: sarà difficile, infatti, far rientrare nella categoria degli “… apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni…”anche i computer portatili (o i desktop) provvisti di ricevitori per tv digitale terrestre (o, peggio ancora, quelli che utilizzano lo streaming), dal momento che una semplice antenna usb (facilmente smontabile) rappresenta un optional del pc e non la sua caratteristica principale.
La Rai attualmente attinge ‘acqua’ da due pozzi: da quello del canone e da quello della pubblicità. Ma come ci ricorda un famoso personaggio storico vissuto circa duemila anni fa: “… non si possono servire due padroni!” La Rai dovrà scegliere, prima o poi, se servire le lobby economiche e partitocratiche (che vorrebbero influenzare i contenuti) o il ‘popolo pagante’ che vuole un’informazione libera e variegata (dal momento che si va sbandierando il fatto che la Rai è un ‘servizio pubblico’).
La rivoluzione che auspico in questo post non è ancora realizzabile e quindi sono costretto a rettificare il titolo affermando che la televisione non è ancora morta ma è sicuramente in coma: saremo noi in futuro a decidere se staccare la spina. Siamo ancora troppo pigri e siamo ancora troppo affezionati ai nostri divani e ai nostri schermi LCD per attuare uno stravolgimento simile, ma la tecnologia in futuro saprà stupirci e ci aiuterà a scegliere. I presupposti ci sono.
E quando ciò avverrà, quando potremo finalmente disdire il canone senza preoccuparci di ‘ritorsioni’ o altre lungaggini burocratiche atte a demoralizzare l’utente, perché l’elettrodomestico televisivo avrà finalmente fatto la stessa fine dei dischi in vinile, sarà divertente osservare la reazione di personaggi come il viceministro Roberto Castelli nel momento in cui non potranno più affermare con arroganza: “… non voglio pagare il canone per ascoltare Travaglio!” Libera informazione in libero mercato.
I recenti casi di Raiperunanotte e Tutti in piedi dimostrano in maniera lapalissiana che si può fare televisione superando la televisione: ma ci troviamo ancora in un ambito ‘sperimentale’ e l’Italia arriva come al solito con un certo ritardo agli appuntamenti evoluzionistici.
E anche i contenuti televisivi possono essere influenzati tramite la creazione di web tv capaci di realizzare una sorta di ‘giornalismo partecipativo televisivo’: basti notare quante trasmissioni televisive utilizzano video tratti da YouTube (o altro materiale messo in rete) precedentemente ‘caricati’ da utenti privati non appartenenti alle ‘maestranze’ televisive. Ma questo è un altro discorso…
"Poesie minori Pensieri minimi"
sottotitolo: "materiali di risulta"
raccolta di Michele Nigro
(edizioni nugae 2.0 - 2018)
LEGGILA GRATIS, ORA!
FREE DOWNLOAD!
(per leggere e/o scaricare il PDF pronto per la stampa: cliccare sull'immagine di copertina)
...
Dimensioni formato PDF: 12,7×20,32cm – 5”×8”
ATTENZIONE: i formati MOBI-KINDLE, EPUB, AZW3, LIT,
utili per i fruitori di ebook reader, potranno essere richiesti
via e-mail direttamente all'Autore:
mikevelox@alice.it
"CALL CENTER - reloaded"
racconto social fantasy
di Michele Nigro
su STREETLIB STORES
(per l'acquisto cliccare sull'immagine)
DISCLAIMER
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Il curatore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda i siti ai quali è possibile accedere tramite i collegamenti posti all'interno del blog stesso, forniti come semplice servizio agli utenti della rete. Il fatto che il blog fornisca questi collegamenti non implica l'approvazione dei siti stessi, sulla cui qualità, contenuti e grafica è declinata ogni responsabilità. Il curatore del sito non ha alcuna responsabilità per le segnalazioni riportate nei commenti e per i loro contenuti. Ciascun commento inserito vincola l'autore dello stesso ad ogni eventuale responsabilità civile e penale. Le immagini pubblicate sono state trovate sul web e giudicate di pubblico dominio. Chiunque, potendo vantare diritti su di esse, volesse chiederne la rimozione può scrivere all'indirizzo di posta elettronica del curatore: mikevelox@alice.it
L'uomo abita l'ombra delle parole, la giostra dell'ombra delle parole. Un "animale metafisico" lo ha definito Albert Caraco: un ente che dà luce al mondo attraverso le parole. Tra la parola e la luce cade l'ombra che le permette di splendere. Il Logos, infatti, è la struttura fondamentale, la lente di ingrandimento con la quale l'uomo legge l'universo.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.