Evasione
<<… L’evasione non è più intesa, come indicato nel pensiero marxista ed esistenzialista (Heidegger), come “l’atteggiamento di colui che si sottrae all’impegno politico o esistenziale, rifugiandosi nel formalismo, nella vita banale o in una situazione di fuga” ma, al contrario, poiché non sono più affidabili i parametri in base ai quali individuiamo la realtà esistenziale intenzionalmente obnubilata dal mondo dell’economia o la politica intesa come azione vera e non spettacolare diretta alla gestione dello Stato, l’evasione diviene un valore innegabile da ricercare ed esercitare costantemente proprio in vista di una riscoperta di ciò che il Sistema preferisce tenere nascosto.
Per liberarsi da questa prigionia sensoriale e informativa c’è chi sceglie l’allucinazione in tutte le sue forme: un deleterio elogio della fuga – da non confondere con l’evasione salvifica – che diviene estraniazione al contrario, ovvero non più causata dall’essere parte di un feroce ingranaggio consumistico deciso dai padroni, ma da un autoesilio difeso con l’aggressività e dal rifiuto totale della ricerca dialogante e compassionevole. Infatti il primo passo per il raggiungimento della propria libertà va compiuto in direzione della comprensione e accettazione degli stati mentali e culturali del prossimo, non per forza cristianamente inteso….>>
(da “La bistecca di Matrix”, pag. 5-6)
1 aprile 2020 a 11:23
L’ha ripubblicato su Pomeriggi perdutie ha commentato:
Per liberarsi da questa prigionia sensoriale e informativa c’è chi sceglie l’allucinazione in tutte le sue forme: un deleterio elogio della fuga – da non confondere con l’evasione salvifica – che diviene estraniazione al contrario, ovvero non più causata dall’essere parte di un feroce ingranaggio consumistico deciso dai padroni, ma da un autoesilio difeso con l’aggressività e dal rifiuto totale della ricerca dialogante e compassionevole.
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15 ottobre 2011 a 11:07
[…] primo equivoco da evitare è quello di una lettura pensata in funzione dell’evasione: abbiamo già detto in precedenza che l’evasione propriamente detta conduce l’uomo a un totale […]
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26 settembre 2011 a 10:29
….”il primo passo per il raggiungimento della propria libertà va compiuto in direzione della comprensione e accettazione degli stati mentali e culturali del prossimo, non per forza cristianamente inteso….>> dici tu… e hai ragione ! Anche il buddismo, fa della compassione il suo cardine !!!
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26 settembre 2011 a 10:45
Il sistema tende a controllarci tenendo ognuno di noi separato dagli altri (paradossalmente anche mentre digitiamo sulla tastiera del pc, come in questo istante, illudendoci di essere in contatto con il mondo tramite il web… facendo rete). Evadere potrebbe anche significare “non utilizzare più i mezzi di comunicazione messi a disposizione dalla tecnica e dall’economia dei potenti”…
Grazie per aver letto il mio post.
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25 settembre 2011 a 18:26
Complimenti MIchele, devo dire, come minimo, nient’affatto banale! Immagino tu conosca già la serie Il Prigioniero, con Patrick McGoohan. Un saluto, Andrea.
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25 settembre 2011 a 18:50
Serie come quelle dovrebbero mandarle in onda in prima serata, al posto di Ferrara, i pacchi, i quiz, le fiction sui preti, sui carabinieri… ecc. ecc.
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