Berlusconi e il ‘cut-up’ di Burroughs

“Che combini?” – chiese la donna.

“Niente… Sto facendo a pezzi Berlusconi!” – rispose l’uomo senza scomporsi.

“Dopo, però, metti tutto a posto!” – intimò la donna.

“Non preoccuparti!”


Tempo fa su questo blog proposi un esperimento basato sull’utilizzo della cosiddetta tecnica del cut-up ampiamente e magistralmente sfruttata in ambito letterario (e non solo) dallo scrittore statunitense William Burroughs. Il potere ‘rivoluzionario’ insito nel cut-up di Burroughs consiste nella sua capacità di de-costruire il segnale apparentemente puro e corretto emesso dalle nuove e vecchie dittature mass-mediatiche: una de-costruzione che, in maniera sorprendente e direi anche avvilente, svela tutta l’impotenza di questo ‘giochino dadaista’ dinanzi all’autonomia sub-liminale della parola sradicata dalla frase e solo superficialmente divenuta nonsense. Il cut-up ha il merito di disegnare la mappa, non evidenziabile in altri ‘ragionevoli’ modi, degli intimi meccanismi che stanno alla base del CONTROLLO.

Verrebbe quasi da chiedersi: a cosa serve allora la ‘frase logica’? A cosa serve la sintassi? Sarei tentato di rispondere: a nulla! Quella che noi definiamo ‘comprensione’ è solo la componente conscia, manieristica, convenzionale, epidermica, visibile, udibile, dell’atto comunicativo (qualunque esso sia): in realtà, nei sotterranei della percezione, si nascondono meccanismi ben più inconsciamente sofisticati e capaci di ‘titillare’ i centri arcaici dell’Homo sapiens.

Il cut-up è in grado di interrompere (tagliandole fisicamente: dall’inglese cut up = ‘tagliare a pezzi’), questo sì, le linee logiche di associazione esistenti nel testo o nella sequenza musicale; non riesce però (se il ‘taglio’ viene effettuato a un livello medio, cioè non riducendo il testo in singole parole ma in frasi più o meno lunghe) a disattivare le connessioni associative in maniera radicale. Una frase, da sola, può conservare ancora una certa ‘pericolosità’ anche se sconnessa dal resto del testo e quindi priva di logicità testuale. Grazie all’esperienza del cut-up applicato al testo possiamo comprendere la differenza tra LOGICA e SENSO LOGICO. L’inintelligibilità del testo non coincide con il potere evocativo della singola parola. In una civiltà come quella attuale, abituata alla mediazione rapida e poco faticosa dell’Immagine, la ‘parola’ diventa icona, diventa diapositiva singola, autonoma, unicellulare, indipendente, provvista di senso logico anche quando siamo stati in grado di eliminare la logica dal contesto in cui la parola stessa è stata concepita e ‘allevata’. Il ‘senso’, facendo leva sul potere immaginifico della parola, ‘parla’ (espressione inflazionata in questi ultimi venti anni per motivi politici che tra poco affronteremo) alla pancia della gente. Dimenticando volontariamente fuori dalla porta la ben più necessaria logica. E questa regola vale in misura tanto maggiore, quanto più è semplice il testo. Una frase complessa, se scomposta, è più vulnerabile: il potere immaginifico in essa contenuto perde la sua energia strada facendo, attuando un taglio sempre più draconiano sul testo. Paradossalmente il cut-up, eliminando per sua natura proprio la ‘logica’ dal testo letterario e politico, ci permette di individuare le ‘centraline’ indipendenti del Controllo mass-mediatico.

Ed è così che è nata in me la necessità di sperimentare la tecnica del cut-up non più su un testo letterario (scomodando nuovamente il povero Manzoni e i suoi Promessi Sposi), bensì su uno scritto avente valenza sociale e politica: un messaggio del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rivolto ai lettori del suo fan club. Il messaggio risale al periodo precedente al voto di sfiducia alla camera e al senato del 14 dicembre 2010.

Messaggio del Presidente del Consiglio

“Care amiche e cari amici, la missione che vi affido questa settimana è quella di aiutare gli italiani a capire questo momento politico così assurdo, così contrario all’interesse del Paese, così lontano dagli interessi veri della gente. Vi chiedo anche di mobilitarvi fin da ora per organizzare per sabato 11 e domenica 12 dicembre una grande manifestazione e una raccolta di firme a sostegno all’azione del governo per non tradire gli elettori, allestendo punti di incontro e di dialogo con gli italiani nei gazebo, nelle piazze e nei teatri delle vostre città. So che molti di voi anticiperanno questa mobilitazione già dalla prossima settimana e quindi credo riusciremo a mettere in campo una mobilitazione, un’azione davvero efficace. Il nostro governo, lo sapete, è il governo del fare, del fare quello che la gente chiede alla politica, cioè quello di cui il Paese ha bisogno. Gli altri parlano, noi facciamo. In questi due anni abbiamo risolto tutte le emergenze vecchie e nuove: il problema tragico dei rifiuti a Napoli e Campania è riemerso per incapacità delle amministrazioni locali: ho dato il via a un’operazione che in meno di due settimane porterà Napoli al suo dovuto decoro. Abbiamo agito con grande tempestività ed efficacia dopo il terremoto in Abruzzo e la Corte dei conti e l’Autorità sul controllo dei lavori pubblici hanno fatto giustizia di tutto il fango che era stato buttato addosso alla Protezione civile…” (continua qui)

Fase 1

“Facciamo a pezzi Berlusconi!”

La tecnica del cut-up è sostanzialmente semplice da realizzare ed è applicabile a qualsiasi testo: una volta stampato il testo da cutupizzare su un foglio bianco che sacrificheremo per la ‘causa’, non ci resta che scegliere la modalità di taglio. La forma più usata di cut-up (come si vede anche da alcuni video presenti in rete raffiguranti proprio Burroughs mentre illustra il ‘suo’ cut-up) consiste nel tagliare in quattro parti il foglio contenente il testo scelto dando a queste parti così ottenute un nuovo ordine. A questo punto già il testo è da considerarsi ‘alterato’, ma volendo si possono ‘spezzettare’ le sezioni ricavate in ulteriori parti più piccole e così via fino ad arrivare alle singole parole. Cercando, però, di lasciare intatte le frasi o le parole, a seconda del grado di taglio che decidiamo di applicare al testo. Unire due parti di due parole, per crearne un’altra nuova rappresentante un grugnito senza senso più che un neologismo avente un preciso significato, sarebbe ridicolo e grottesco e non servirebbe a niente dal punto di vista ‘rivoluzionario’!

La tecnica del cut-up in fin dei conti è personalizzabile, pur tenendo conto dell’unica regola appena esposta riguardante l’integrità delle parole. Io ho scelto di tagliuzzare il messaggio di Berlusconi in tante striscioline quanti sono i righi del foglio e in seguito ogni singola strisciolina in due, tre o più parti rispettando l’integrità delle parole come già ricordato. Nella foto sottostante il risultato del mio ‘tagliuzzamento’.

Fase 2

“Componiamo un nuovo testo”

In maniera del tutto casuale e senza concentrarci sul pezzo di frase o sulla parola che intravediamo nel ‘mucchio’ (un po’ come quando su certi giornaletti dal dentista ammazziamo il tempo con dei test psicologici che ci intimano di non pensare troppo alla risposta, se vogliamo un risultato genuino), ricomponiamo un nuovo testo ricollocando a suon di colla le striscioline su un foglio. In questo ‘nuovo testo’ la sintassi, la punteggiatura e tutte le altre regoline, come si può facilmente intuire, vanno a farsi benedire! Ma per una giusta causa… Non importa se dopo una strisciolina che termina con una virgola incollate un pezzo che comincia con la maiuscola. I nostri scopi travalicano certe ‘forme’: al centro della nostra ricerca c’è il significato della parola e non la sua ‘bellezza’.

Al termine della vostra ‘opera di incollatura’, il risultato potrebbe essere simile a questo:

ovvero

Messaggio del Presidente del Consiglio

Versione ‘cut-up’

<<con chiarezza, agli italiani. E avrà il dovere di per tutta la vita dal marchio del Gli altri parlano, noi facciamo. In Stato insomma, con noi, è tornato a fare lo Stato. l’informatica nella pubblica e anche più orgoglioso di sé, é d’instabilità. la gente chiede alla politica, cioè amministrazione, dove si è ridotto pagamento puntuale Sono convinto che non ci porterà Napoli al suo dovuto decoro. coerenza, il rispetto Una crisi di credibilità quella di nuove elezioni. spiegare il perché. A questo governo ricorderete, il 29 settembre scorso, credito delle piccole e medie imprese; dello strada della Grecia e dell’Irlanda. Per arrivare a questo sanno e la lealtà alla giustizia Abruzzo e la Corte dei conti Vi chiedo anche di mobilitarvi fin da ora per 28 dei primi incontro e di dialogo con un salto nel buio, con un consenso elevato, il abbiamo Se qualcuno da allora avesse e l’Autorità sul controllo dei lavori pubblici latitanti abbiamo abolito del tutto I’Ici e irresponsabile, che ci ha riportato indietro al basata su agli oltre 18 milioni di pensionati; questa settimana è i parlamentari eletti nel messo Da alcuni mesi tuttavia sulla prima casa; abbiamo rilanciato abbiamo favorito l’accesso le grandi opere delle infrastrutture, abbiamo garantito il Abbiamo assicurato che in meno di due settimane quest’ultima nonostante le proteste beni sequestrati, manifestazione e una raccolta di ricordatevi sempre che gli altri parlano, in carcere e la difesa dei baroni fatta da chi è meglio di altri Paesi, a sostenerci con il loro la fiducia che il Parlamento ci rinnoverà Milano-Roma, l’alta velocità ferroviaria il governo del fare, del fare quello che organizzare per sabato 11 e con la nostra la riforma della scuola primaria, della Abbiamo un governo che è stato scelto assurdo, così contrario all’interesse hanno fatto giustizia di tutto il fango diplomazia settimana e quindi credo riusciremo perché il senso di responsabilità, la firme a sostegno all’azione del governo abbiamo abolito 375mila fiducia occasionale, da una crisi politica, irragionevole pagamento puntuale delle pensioni portato appalti, una fiducia convinta e continuativa. al Parlamento, sia al Senato sia alla Camera, a mettere in campo una per l’energia nucleare; andassimo alle elezioni lavorare perché sono convinto che per non tradire gli elettori, allestendo punti di credere intimamente nell’assoluta necessità di E abbiamo restituito prestigio e italiane che operano nel mondo. questa mobilitazione già dalla prossima che siamo aperti a ragionare, come di risorse senza precedenti per programma riforme: il federalismo fiscale la vita pubblica in Italia è paralizzata quella di aiutare Parlamento il voto espresso dagli italiani. nostro governo. In quelle aule, l’assenteismo del 40 per cento. Lo questi due anni abbiamo risolto e l’impegno della Abbiamo agito con grande tempestività suoi linguaggi, ai suoi vizi, ai suoi egoismi tradito gli elettori e sarà segnato scuola secondaria e dell’università, gli italiani a tutte le emergenze vecchie e nuove: il che fate e che farete. E commerciale, abbiamo Nessuno le vuole perché sanno che se ci porterebbe in fretta sulla stessa sarà bisogno di nuove elezioni, per costruire un Paese più libero, più nelle scorse lealtà nei confronti dei nostri elettori. Però abbiamo introdotto il merito e verso gli elettori, la necessità di evitare leggi inutili e avviato una grande stagione di voglio sottolineare che restiamo abbiamo sostenuto il reddito dei 30 lo sapete, è e che ha fatto dimenticare la tutte le idee che possono migliorare Il nostro governo, Per questo il 13 dicembre chiederemo domenica 12 dicembre una grande Queste pregiudizio, se non con l’impegno quanto riguarda la politica estera, significa fuori dalla crisi economica noi e voi non lo consentiremo. che noi invece facciamo. consenso più ampio di tutta la legislatura. io personalmente non ho mai smesso di e gli straordinari risultati del nostro governo. Le cambiato idea, dovrà dirlo, l’obiettivo chiarissimo di ribaltare in opposizioni di sinistra hanno settimane. fragili margini numerici. Necessitiamo di e resteremo sempre aperti a discutere del Paese, così lontano dagli la riforma della giustizia civile; l’obiettivo che non abbiamo smesso più pericolosi, con 20 miliardi di i lavoratori precari e autonomi. la cassa integrazione, a cui abbiamo frappone alla conquista del potere pensionati e delle famiglie più deboli; Chi non lo farà avrà autorevolezza all’Italia in campo internazionale. Il 14 dicembre non ci accontenteremo di una dell’Italia, in senso liberale, ho dato il via a un’operazione che devono eliminare Silvio evitare il ritorno al voto. Vogliamo realizzare alla vecchia partitocrazia, ai non c’è un’altra alternativa se non nei teatri delle vostre città. So che abbiamo ottenuto un voto di fiducia della coerenza rispetto al nostro dagli italiani. L’Italia oggi ha bisogno di salito sui tetti, un gran bello spettacolo; che era stato buttato addosso alla moderno, più sicuro, più giusto molti di voi anticiperanno ho sempre sognato e, come lavoro e profitti a molte imprese sempre, con tutti, senza alcun con chi ci sta quel patto di mobilitazione, un’azione davvero efficace. di dipendenti pubblici e il rinnovato. Grazie per quello che avete fatto, abbiamo tutelato i posti di il Parlamento ci assicurerà la fiducia, abbiamo sostenuto i consumi problema tragico dei rifiuti a Protezione civile. Abbiamo portato l’Italia con incentivi a numerosi settori produttivi; tutto meno che di paralisi e sentiero liberale. E’ questo quello che Continueremo quindi a legislatura del quale ho parlato per un solo giorno di perseguire. E voto, sino al completamento della legislatura. capire questo momento politico così anche per quanto riguarda il tratto Napoli e Campania è riemerso per riavviare l’Italia su un il 14 dicembre con uno slancio Berlusconi, ostacolo insuperabile che si abbiamo rilanciato e completato, di piazza organizzate dalla sinistra Questa è l’unica condizione per e stiamo rilanciando le centrali la nostra azione. Il cambiamento sostenere pubblicamente e Abbiamo protetto il risparmio; sapete, in genere riesco a realizzare i miei sogni. incapacità delle amministrazioni locali: Care amiche e cari amici, centrodestra saranno lavoro con una quantità ma anche alla Camera. straordinaria azione li sbaraglieremmo tutti. tradimento e della slealtà. gli italiani nei gazebo, nelle piazze e un nuovo voto di fiducia al da parte loro. Ma non ci riusciranno: stipendio agli oltre 3 milioni e mezzo interessi veri della gente. costretti a stare con noi, oltre 6.700 mafiosi. Per ammesso per la prima volta anche ed efficacia dopo il terremoto in Ci impegneremo dopo sono tutte ragioni per le quali non solo al Senato, la missione che vi affido quello di cui il Paese ha bisogno.>>

Fase 3

“L’analisi del nuovo testo e le vie del decondizionamento”

Se Berlusconi (o un qualsiasi altro politico) leggesse in piazza un discorso del genere, perderebbe centinaia o forse migliaia di elettori nel giro di pochi minuti e verrebbe sicuramente interrotto dai suoi collaboratori ancor prima di arrivare alla fine del primo rigo. I titoli dei quotidiani, il giorno successivo, titolerebbero: “Berlusconi impazzito!” Sottotitoli: “Discorso senza senso. I suoi medici personali ipotizzano un ictus.”

Analizzando attentamente il nuovo testo venuto fuori grazie al nostro giochino di ‘taglia e incolla’ ci accorgiamo, tuttavia, che alcune frasi non hanno assolutamente perso la loro ‘carica virale’ dal punto di vista comunicativo. Le frasi evidenziate in grassetto, ad esempio, svolgono autonomamente una funzione immaginifica che ha un ‘senso logico zonale’ anche se si tratta di frasi prive di logicità se rapportate al nuovo contesto. Sono frasi preesistenti formate anche da due sole parole (e che hanno cambiato solo posizione nello spazio a causa del cut-up) oppure frasi create ex novo da quella casualità che caratterizza la tecnica in questione.

Ci sono frasi ‘ad effetto’ per tutti i gusti: frasi che soddisfano i leghisti e frasi per le ‘vecchiette’; frasi per i tipi pragmatici (i numerosissimi “abbiamo…”) e frasi rassicuranti per le donne; frasi per i napoletani e frasi per i terremotati abruzzesi; frasi per quelli che combattono la mafia e frasi per gli stessi ‘mafiosi’; frasi per gli amanti della tecnologia e del progresso e frasi per gli ecologisti e i risparmiatori; frasi mistiche per credenti e frasi laiche; frasi per famiglie, pensionati, cassintegrati, disoccupati, imprenditori, casalinghe… Frasi d’attacco, di difesa e di apparente dialogo. Frasi palesemente populiste che non abbandonano mai la superficie dell’argomento: diffondere una falsa informazione di facciata senza scendere in quei particolari che potrebbero accendere interrogativi chirurgici nella mente dell’elettore. Il linguaggio di Berlusconi, unito all’ordine vestiario, allo splendore derivante da un benessere che è reale e sotto gli occhi di tutti, alla macchina scenografica che dispone in maniera scientifica gli elementi vincenti intorno alla figura del ‘miglior presidente di tutti i tempi’, creano nell’elettore o nel potenziale elettore uno stato d’animo ‘sereno’ (parola costantemente utilizzata dal premier).

In altri casi sono le singole parole a ottenere un ‘effetto magico’ sulla gente: parole come “facciamo”, “abolito”, “pagamento”, “decoro”, “rilanciato”, “lealtà”, “giustizia”, “elevato”, “garantito”, “fare”, “responsabilità”, “fiducia”, “completamento”, “tutelato”, “protetto”, “azione”, “stipendio”, “missione”, “riavviare”, “sognato”, “efficace”, “famiglie”, “straordinari”, “merito”, “costruire”, “tempestività”, “libertà” e molte altre, infondono calore e speranza in chi le ascolta, anche se facenti parte di un discorso che non possiede più né la testa, né tanto meno la coda.

Qualcuno potrebbe giustamente obiettare: “ma questa analisi potevamo farla anche senza la tecnica del cut-up e soprattutto senza sporcarci le mani di colla!” E’ vero, forse! Ma così come il cut-up è stato necessario in letteratura per liberare la scrittura – come qualcuno ha detto – dalla camicia di forza sequenziale e figurativa del romanzo (ovvero in quel caso per liberare l’immaginazione del lettore – la parola è un’immagine autonoma e non la cellula schiava di un tessuto – e per liberare lo stesso scrittore da regole opprimenti anche a costo di beccarsi l’accusa di “promulgare un culto di inintelligibilità”), allo stesso modo il cut-up applicato al linguaggio politico riesce a smascherare i meccanismi di sensibilizzazione (e quindi di Controllo) adottati dai mass-media e dai potenti che li usano, e a isolare i vari gruppi di informazioni riducendoli a unità autonome e controllabili da parte del ricevente, nella fattispecie l’elettore che non ha intenzione di essere ingannato. Il cut-up è utile per smontare la cosiddetta grammatica culturale dominante: dove il termine ‘dominante’ s’intende riferito non solo al dominio politico, bensì anche a quello culturale in senso lato, commerciale, religioso, estetico…

Risvegli

Riconoscere il ‘senso logico’ delle singole unità informative formanti il messaggio di Berlusconi, dopo averle liberate dalle impalcature logiche del testo sensato grazie alla tecnica del cut-up, significa avere la possibilità di attuare una difesa concreta e non basata semplicemente su un’emotività ideologica e appassionata, oserei dire ‘partitica’. Essere in grado di affrontare, smontandola, ogni singola unità informativa di un discorso significa evitare di lasciarsi travolgere dallo tsunami apparentemente logico di un testo integro.

La stragrande maggioranza degli elettori di Berlusconi ha ‘donato’ il proprio voto dopo essere stata travolta dallo tsunami apparentemente logico di un testo integro. Nessuno ha applicato (e come avrebbero potuto?) la tecnica del cut-up durante la fase della scelta politica: tutti i suoi elettori hanno continuato a leggere il testo (scritto o ‘recitato’) proposto dal ‘sogno degli italiani’ senza applicare un minimo di criticità. Chi è avvezzo a un certo tipo di tecnica scritturale ha una maggiore probabilità di giungere a tali conclusioni: la cecità mediatica, purtroppo, è un male diffuso e non tutti hanno la voglia, il tempo, la forza e la teoria necessarie per intraprendere la strada meno battuta menzionata nella nota poesia di Robert Frost.

Ecco perché il grande comunicatore Silvio Berlusconi continua a vincere indisturbato. Il problema della cecità mediatica non è un problema italiano: attualmente tutti i politici delle moderne democrazie del pianeta si affidano ai mass-media. Gli italiani, ma non solo loro, hanno bisogno del ‘fattaccio’ per risvegliarsi: i segni per realizzare il risveglio erano e sono sotto gli occhi di tutti. Il testo di Berlusconi, anche se apparentemente ricco di informazioni reali e di ‘fatti’, si rivolge al lato emotivo, viscerale dell’italiano medio che non ha, a quanto sembra, gli strumenti mentali, linguistici e culturali per smontare e contrastare tale testo.

E tutto questo Silvio lo sa!

6 Risposte to “Berlusconi e il ‘cut-up’ di Burroughs”

  1. […] Se, al contrario, fosse vero che la parola (intesa come discorso, nel nostro caso “politico”) ha superato l’immagine (fermo restando l’ipotesi di una separazione netta tra parola e immagine) non si spiegherebbe come mai certi esperimenti di Burroughs abbiano invece dimostrato l’esatto opposto ovvero che il potere virale di certe parole-immagini resta immutato anche dopo accurata “vivisezione” del discorso politico tramite cut-up (anche in questo caso sono costretto ad autocitarmi per dei trascorsi sperimentali su un prodotto politico nostrano: Silvio Berlusconi. Leggi qui!). […]

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  2. […] Se fosse vero che la parola (intesa come discorso, nel nostro caso “politico”) ha superato l’immagine (fermo restando l’ipotesi di una separazione netta tra parola e immagine) non si spiegherebbe come mai certi esperimenti di Burroughs abbiano invece dimostrato l’esatto opposto ovvero che il potere virale di certe parole-immagini resta immutato anche dopo accurata “vivisezione” del discorso politico tramite cut-up (anche in questo caso sono costretto ad autocitarmi per dei trascorsi sperimentali su un prodotto politico nostrano: Silvio Berlusconi. Leggi qui!). […]

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  3. L’ha ribloggato su Pomeriggi perdutie ha commentato:

    La stragrande maggioranza degli elettori di Berlusconi ha ‘donato’ il proprio voto dopo essere stata travolta dallo tsunami apparentemente logico di un testo integro. Nessuno ha applicato (e come avrebbero potuto?) la tecnica del cut-up durante la fase della scelta politica: tutti i suoi elettori hanno continuato a leggere il testo (scritto o ‘recitato’) proposto dal ‘sogno degli italiani’ senza applicare un minimo di criticità. Chi è avvezzo a un certo tipo di tecnica scritturale ha una maggiore probabilità di giungere a tali conclusioni: la cecità mediatica, purtroppo, è un male diffuso e non tutti hanno la voglia, il tempo, la forza e la teoria necessarie per intraprendere la strada meno battuta menzionata nella nota poesia di Robert Frost.

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  4. Complimenti davvero per il tuo lavoro. (:

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  5. gran bel lavoro. cose note ma fai sempre bene a rinfrescarle.

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