Elogio del culo
“Elogio del culo” è il titolo di un pamphlet “culofilo” scritto dal maestro del cinema erotico Tinto Brass. Un libretto di circa trenta pagine caratterizzato da un linguaggio piccante e irriverente ma anche da una densità filosofica e artistica che tradisce la presunta volgarità insita nell’argomento. L’autore, scegliendo come forma letteraria quella del dialogo di tipo socratico, conduce il lettore verso la scoperta delle virtù non solo estetiche di una delle parti anatomiche più belle del corpo femminile. “Tesi: Il culo è lo specchio dell’anima. Antitesi: Ognuno è il culo che ha. Sintesi: Mostrami il culo e ti dirò chi sei” esordisce così in maniera aristotelica Tinto Brass, approfondendo in seguito il suo elogio con un dialogo, tra sé e un suo alter ego scettico, in cui applica la maieutica socratica. Partendo da un simpatico battibecco sulla distinzione tra erotismo e pornografia, tra contemplazione e azione, si giunge alla formulazione di un decalogo (ribattezzato dall’autore DECULOGO) in cui si analizzano i diversi aspetti metafisici della parte anatomica in questione: poetico, metaforico, antropologico, etico, religioso, filosofico, psicologico, estetico, politico, pragmatico. Il culo in tutte le sue declinazioni.
Qualcuno potrebbe dire: “Ma c’era proprio bisogno di questo libricino, dal momento che i migliori rappresentanti del pensiero del regista sono i suoi stessi film?” Il valore aggiunto di questa pubblicazione consiste nell’andare al di là, nonostante le foto (la CULO GALLERY a cura di Gianfranco Salis) che corredano il dialogo, del sensazionalismo cinematografico e dello scandalo visivo: il culo per Tinto Brass è arte, culto del bello (il nonno di Tinto Brass era il pittore Italico Brass), filosofia, joie de vivre, potere… È Libertà, Verità, Anarchia. È ispirazione poetica, un grimaldello eversivo e controculturale, un richiamo sessuale primario, un capolavoro estetico. Uno specchio dell’anima.
Un modo di pensare che potrebbe essere facilmente confuso con il problema mediatico dello sfruttamento del corpo della donna, oggi attualissimo: l’erotismo, soprattutto quello privato e non cinematografico, è un valore naturale che dona dignità solo a chi sa usarlo in maniera consapevole e volontaria. L’obiettivo di Tinto Brass è quello di fare “piazza pulita di obsoleti pregiudizi moralistici”, partendo da vaste letture liberatorie. Molto spesso un finto idealismo moralistico fa più danni di un sano e dignitoso esistenzialismo. Cerchiamo il divino lontano da noi stessi, e invece afferma il regista nel suo decalogo: “Perfino religiosamente il culo è una rivelazione: è il tocco della Grazia che ti fa ritrovare la Fede originaria nella Donna a immagine e somiglianza di Dio […] Per chi è ateo, agnostico o miscredente è comunque un miracolo della Natura, un piccolo frammento di Universo capace, come le Ninfee di Monet, i Girasoli di Van Gogh, le Bottiglie di Morandi, di dare un senso al non-senso dell’esistenza.”
3 settembre 2019 a 13:42
Qualcuno di voi lo ha in versione pdf?
Me lo inviereste: sem.g.86@gmail.com?
Grazie!
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11 luglio 2019 a 12:41
L’ha ribloggato su Pomeriggi perduti.
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8 Maggio 2017 a 20:43
ragazzi dove posso trovarlo elogio del culo pare si introvabile..se qualcuno lo possiede e lo vuole vendere lo pago 20 euro
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8 Maggio 2017 a 21:28
Mi dispiace, non ho una copia in più… altrimenti volentieri.
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9 Maggio 2017 a 01:51
Grazie lo stesso, se vedi in giro per la rete qualcuno che lo vende avvisami!. Io sono impazzito a cercarlo ;-(
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19 Maggio 2014 a 18:39
vedasi , se si vuole,
http://pingapa.blogspot.it/2013/12/marcel-zang-ode-au-cul.html
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23 aprile 2012 a 12:52
[…] “Elogio del culo” di Tinto Brass (saggistica) https://michelenigro.wordpress.com/2012/04/03/elogio-del-culo […]
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21 aprile 2012 a 10:58
[…] “Elogio del culo” di Tinto Brass (saggistica) https://michelenigro.wordpress.com/2012/04/03/elogio-del-culo […]
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4 aprile 2012 a 16:12
Anche guardando solo la copertina c’è da restar senza parole!
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4 aprile 2012 a 16:10
“Molto spesso un finto idealismo moralistico fa più danni di un sano e dignitoso esistenzialismo”. Forte. Bel commento e argomento stuzzicante. Ho sempre pensato che Tinto Brass è stato oggetto di un prolungato fraintendimento, frutto di una lettura scontata e superficiale del suo modo d’intendere il Cinema e l’Arte in generale. Insomma, grufolando grufolando le cose interessanti le dice, diversamente da chi, sempre più spesso, suole parlarsi addosso e mostrare il suo Ego al mondo. Son cose che mi fanno pensare che, a volte, preferisco i versi animali agli sproloqui.
– Fran
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3 aprile 2012 a 20:05
Condivido appieno tesi e conclusione del pamphlet di Tinto Brass e il relativo tuo ottimo commento.
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