
Nuvole pance nero catrame
che sfiorate, gonfie di vendetta
le piccole vette del mondo,
freddo vento d’autunno
che risuoni tra forzuti rami
cigolanti come ossa di vecchi
e gialle foglie di cembalo,
accompagnate il passo
all’imbrunire del sereno
viandante di mezzo
verso la decadente
dimora dei ricordi ritmati
su strade percorse
a memoria eppure nuove
all’andare che ritorna!
Non è un suono novello
quello tra le fronde
sferzate da tocchi
di vento stagionato,
latore di parole usate
già dette altrove,
pettegolezzi e olezzi
di camino tra foglie arrese
a pensieri di passaggio.
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This entry was posted on 11 novembre 2017 at 13:36 and is filed under nigrologia with tags attesa, autunno, cammino, conoscenza, consapevolezza, decadentismo, distanza, emozione, esistenza, esistenzialismo, evocazione, immagine, libertà, lontananza, memoria, mondo, natura, parole, passaggio, pensiero, poesia, poeta, ricerca, ricordi, ritmo, ritorno, sapienza, sensazione, sensibilità, sentimento, silenzio, solitudine, spiritualità, strada, suono, tempo, Terra di Mezzo, tramonto, viaggio, voce, web poet, web poetry. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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