La donna che si veste
Carica di pudica sensualità
mi appare dopo una notte
la donna che si veste.
Ricopre gradualmente
con femminea destrezza
tutti gli angoli meravigliosi
che il vento della passione
aveva scoperto.
La donna che si veste
è la mia donna.
E fra non molto
si troverà nel mondo
portando con sé
il nostro segreto d’amore.
Ma solo io posso osservarla
nei momenti più intimi
mentre ricostruisce
la sua maschera
di tacchi e borotalco.
La donna che si veste
è una passione al contrario,
è un’opera d’arte
che nasce dalle piccole cose,
fino alla bellezza terminata
che esce dalla porta
calda di creme
e di ultime carezze.
La donna che si veste
è una moviola dispettosa
che fa rivivere gli attimi
prima della fusione,
lontana
dalla volgarità pubblica
di nudità televisive.
Pornografi vaganti e infelici
si commuovono
riscoprendo l’amore
sul sagrato
di un seno ricoperto.
La donna quando si riveste
non vuole dirti addio!
Ma è come un album di ricordi
che ti rimanda
al prossimo sogno
e al prossimo incendio.
È come un riassunto di prelibatezze
che solo lei può gestire.
Non ti dannare piccolo uomo
nel vederla rivestita.
Mille accessori
sparsi ovunque,
riprendono il loro posto
e la loro forma
sul corpo
della donna che si veste.
Sospiri nostalgici
dinnanzi alla bellezza coperta.
E allora con la memoria
e la fantasia
ricostruisci i luoghi
dove sono seppelliti i suoi tesori
lontani da occhi stranieri
e da mani conquistatrici.
Solo tu hai la mappa
della donna che si veste.
23 marzo 2011 a 17:11
io queste opere le ho lette in anteprima;)
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23 marzo 2011 a 17:17
Sì, mi ricordo: a Napoli. E tu mi prendevi in giro (giustamente) perché come componimento ammetto che è orribile… 🙂
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