Una finta gentilezza da receptionist
s’infrange sulla scogliera tagliente e vera
di chi ha conosciuto l’umanità dell’io
l’odore del sesso senza inutili sorrisi.
La pelle interiore urla le proprie ragioni
anche quando è rivestita di maniere,
pretende sincerità ad ogni angolo del paese.
L’intimità allenata di anime scorticate
scandaglia con fare esperto i cuori educati della strada,
al dolore vivo propongono trucchi, giochi e frasi d’ufficio
ma gli occhi ormai sanno più di quel che le labbra dicono.
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