Questo libricino di Franco Battiato rappresenta la raccolta di tutti i testi ascoltati nell’omonimo documentario in dvd: rileggere con i propri occhi quello che è stato ‘detto’, però, ha un altro effetto. Pur essendo un libro semplice, essenziale e strutturato in maniera elementare, “Attraversando il bardo” (sottotitolo: “Sguardi sull’aldilà”) sorvola un argomento potentissimo e che riguarda ogni essere vivente, e in particolar modo l’essere vivente cosciente: la morte. Al di là delle credenze religiose, degli approcci filosofici, della predisposizione all’esoterismo, del proprio essere atei, agnostici o credenti, quello che colpisce di questo libro/documentario è il coraggio dimostrato nell’accostare, sul versante escatologico, due mondi tenuti separati troppo a lungo: quello della spiritualità e quello della scienza. Un certo tipo di ricerca ‘trasversale’ esiste da tempo: da decenni un manipolo di “fisici hippie” (per dirla alla Kaiser David) e di uomini in cerca di Dio, tentano di percorrere un cammino comune non minato da antichi pregiudizi scolastici e ciechi dogmatismi. Quello che religioni e filosofie hanno cercato di descrivere nei secoli passati, oggi la scienza – e in particolar modo la fisica quantistica, anche grazie ai progressi compiuti in ambito sperimentale – comincia a spiegarlo, adoperando modelli plausibili confortati da dati scientifici, superando un atavico pudore dettato dalla delicatezza dell’argomento che sembrava essere dominio assoluto dei presbiteri o, molto peggio, dei maghi. Anche se il linguaggio usato in ambito religioso per descrivere determinati fenomeni conserva un’impronta che in molti definirebbero “fantasiosa” (perché nel corso di certi periodi storici la rappresentazione sintetica – diciamo pure “artistica” – di antiche saggezze era molto più efficace di una loro incompleta spiegazione scientifica), e non poteva essere diversamente dal momento che in passato occorreva comunicare importanti verità a un’umanità non istruita e non avendo a disposizione dati sperimentali, ci si rende conto che molto sta cambiando: l’accesso a certe tematiche scientifiche è stato facilitato in questi ultimi tempi e quindi risulta più agevole parlare liberamente di “fisica dell’immortalità”.
Ma il cammino è ancora lungo; come ho scritto in un mio post dedicato all’opera “Telesio” di Battiato e alla teoria dell’universo ologramma: <<… Da tempo si stanno ponendo le basi, seppure in forma esoterica, per lo sviluppo di una “spiritualità quantistica”, nonostante le varie religioni di stato, prima fra tutte quella cattolica, abbiano scoraggiato e continuino a scoraggiare i propri fedeli nel compiere ricerche spirituali scomode e alternative, forse perché impaurite dalla prospettiva di perdere un potere di mediazione escogitato per soddisfare delle esigenze di natura politica ed economica. L’invenzione dell’eresia (compresa quella scientifica) è servita e serve tuttora a difendere un vacuo ritualismo che non fa progredire l’umanità di un millimetro e che solo in rari casi è collegabile a piani d’interpretazione superiore, non confondibili con un “sacro magico” fatto di improbabili interventi divini. Non a caso i cosiddetti mistici, catalogati frettolosamente come santi o nella peggiore delle ipotesi come “pazzi”, sono una rarità in tutte le religioni e dovrebbero invece rappresentare l’occasione per una vera evoluzione spirituale e scientifica. Sugli altari delle chiese, durante le celebrazioni, insieme alle sacre scritture bisognerebbe leggere anche brani tratti da testi di fisica quantistica. Forse il Dio che abbiamo imparato ad antropomorfizzare nel corso dei secoli (incolpandolo di non intervenire in sciagure umane che non capiamo) è quell’ordine implicito così difficile da raggiungere e persino da intuire. L’ingerenza basata su dogmi incancreniti, però, è più conveniente della ricerca di una verità che trascende le organizzazioni religiose. Se la ricerca fosse orientata verso livelli alti, le guerre, gli odi interreligiosi, la difesa di certi principi non negoziabili, persino le quotidiane questioni di orgoglio nelle quali ci perdiamo, diventerebbero scorie: ma la storia, anche quella privata, c’insegna che non sempre le cose vanno così…>>
“Attraversando il bardo” è un’opera che dona serenità: la consapevolezza di possedere una mente che “non ha inizio” (e che di conseguenza non ha un termine), che siamo in interazione col tutto, che la morte non è la fine ma un’opportunità straordinaria di conoscenza ed è una festa per l’anima, sono verità che la nostra cultura materialistica da sempre mantiene a una certa distanza, e che al contrario potrebbero donarci già in vita un’autentica pace interiore. Serenità e pace non illusorie o instillate per fede, ma derivanti da una nuova coscienza.
“La Via Interiore” è la recente pubblicazione poetica dell’amico “esoterico” Francesco Innella, basata su temi che in passato hanno occupato le nostre discussioni “alte” davanti a un caffè e che spero continueranno a occupare i nostri incontri futuri…
Il testo è una raccolta di poesie esoteriche incentrate sulla ricerca interiore. Una via dell’anima che sottostà in tutte le liriche. Il lettore potrà accedere a numerosi percorsi ed investigare su temi molto dibattuti. Fondamentale è come le varie correnti esoteriche emergano nel testo. Il buddismo, la gnosi, l’alchimia, il sufismo, i misteri della morte, il samsara e il Karma. Una trasposizione poetica di argomenti che mi hanno sempre appassionato. Una immersione nella vita spirituale, che si nasconde dietro il nostro effimero apparire.
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Alcune settimane fa nel forum del Battiato Virtual Tributeuna discussione intitolata “Ensemble” aveva dato vita in pochi giorni a un “thread polemico” contenente ben 47 risposte da parte di vari utenti (registrati e “guest”) appartenenti al BVT, il più importante sito italiano non ufficiale riguardante la figura umana e artistica del musicista siciliano. Nonostante l’oggetto della discussione fosse un ensemble su un palco a Venezia (concerto del 16 luglio 2010) di Battiato e Charles Aznavour, alcune considerazioni personali di stampo fiabesco e “metafisico” da parte di alcuni utenti del forum (nella fattispecie considerazioni riguardanti il lato “magico” di Battiato percepito da una utente di nome Irene), hanno suscitato l’indignazione “illuministica” da parte di altri (Mario & Co.), più propensi a un approccio razionale e scientifico nei confronti dell’esperienza culturale e musicale di Battiato. A causa dei toni accesi utilizzati in alcuni commenti, il moderatore del forum ha così pensato di eliminare totalmente la discussione che nel frattempo, come direbbero gli esperti di forum, era diventata decisamente “OT” ovvero Fuori Tema. Pur rispettando la decisione del moderatore, ripropongo qui il mio unico intervento facente parte del thread cancellato. Non amo le polemiche, ma non sopporto nemmeno le censure e le cancellazioni indiscriminate tanto per fare un po’ di pulizia o per dotarsi di una purezza artificiale e asettica. I “fan club” esistenti nella Rete, seppur virtuali, sono formati da persone in carne e ossa che ascoltano musica e vanno fisicamente ai concerti: i contrasti tra “scuole di pensiero” fanno parte del gioco dialettico e ognuno dei membri del fan club osserva l’ “oggetto” del suo fanatismo da una differente angolazione che è il risultato di un’esperienza e di uno “studio” personale fortunatamente non uguali per tutti.
Non avendo avuto l’occasione di leggere l’intero thread nel contesto in cui è nato, per molti di voi alcuni nomi e la maggior parte dei passaggi formanti il seguente scritto risulteranno ovviamente enigmatici… Vi prego, allora, di concentrarvi solo ed esclusivamente sullo “spirito” ironico del mio intervento e sul suo significato “pratico” che spero cogliate.
(Mi correggo: il thread “incriminato” non era stato cancellato ma solo “spostato” nella retroguardia, all’interno dello stesso forum, per dare spazio a un “Ensemble-2” svuotato dalle polemiche e pronto ad accogliere i commenti riguardanti il vero argomento. Chiedo scusa al moderatore!)
“Salve a tutti!
Ho avuto lo stomaco (o il fegato, scegliete un po’ voi l’organo che preferite) di rileggere questo intero “commentario” nato – se lo sapessero gli interessati, sai quante risate! – da un duetto innocente tra Battiato e Aznavour. Ma soprattutto, da quel che ho capito, da un’esperienza “quasi mistica” vissuta da Irene. Esperienza da leggere e rispettare, superando le differenze uomo-donna…
Al di là delle “Confessioni” di S. Manolo (se abbia visto o meno i genitori fare sesso quand’era piccolo; se sia affetto dal “complesso bandistico” di Edipo & Fratelli… ecc. ecc. francamente la cosa mi interessa pochissimo!) e delle complesse valutazioni psicanalitiche di Rosario, credo che alcuni punti sollevati da Mario (almeno nella prima parte del commentario; da qui il mio scherzoso “Grazie Mario!”) siano assolutamente da prendere in considerazione perché evidenziano, tra il brusio di chi ha tutto il sacrosanto diritto di sognare e di vedere ali dove meglio crede e addosso a chi crede, un approccio piuttosto immaturo da parte di alcuni utenti (chi se ne frega del colore della camicia di Battiato a Venezia?) nei confronti della musica e di Autori/musicisti (come Battiato) che tutto sommato raggiungono certi livelli “semplicemente” studiando, leggendo, riascoltando (cito il Nostro da “Inneres Auge”: “… Ma quando ritorno in me, sulla mia via, a leggere e studiare, ascoltando i grandi del passato… mi basta una sonata di Corelli, perchè mi meravigli del creato!”) e non parlando con la Madonna!
Credo che Mario abbia avuto il coraggio di “cristallizzare” una sensazione che anch’io ho provato in alcuni momenti, leggendo certi commenti (forse anch’io, ora non ricordo, nel mio piccolo ho contribuito alla confusione… chissà!) di fan di questo sito/forum (anche se ho il grave sospetto che alcuni avatar usati qui appartengano alla stessa persona affetta da evidenti problemi di sdoppiamento della personalità: certi “stili” sproloquianti e vacui si somigliano troppo per appartenere a persone diverse!)
Ho sentito parlare (da parte di personaggi che forse hanno cominciato ad ascoltare Battiato dalla Cura in poi e credono già di sentire gli atomi vibrare!) di “modi di sentire”, di livelli di risveglio, di “sensibilità particolari” dovute all’età, ai capelli bianchi, alla lombo-sciatalgia, al “vissuto” che grava su alcuni di voi (come se gli altri se ne andassero a spasso senza vivere, condannati a vagare nel limbo della loro mediocrità estetica e sensoriale), alle esperienze “alte”, alle visioni mistiche, ai dialoghi con i santi, ai giorni di digiuno e di silenzio, ai cicli karmici, al dialogo con il divino tra una bolletta del gas da pagare e la cena da preparare al marito violento, alle centinaia di migliaia di vite che v’inseguono perché anche alcuni di voi, come Battiato, credono nella reincarnazione…
Io capisco che le tematiche sollevate dai brani di Battiato siano “fuori del comune”, ma c’è francamente il bisogno di riportare la ricerca a quote umane e da lì, eventualmente (ma non per forza!), trascendere… Leggo spesso COMMENTI INCOMPRENSIBILI, per non dire inutili, fintamente complessi ma vuoti, “poeticheggianti” (per non dire farneticanti), forzatamente metafisici, “misticheggianti”, commenti che vorrebbero possedere un carattere etereo, sacro, esoterico, quasi come se fossero “preghiere” e che invece dovrebbero rimanere chiusi nei cassetti mentali di chi sente il bisogno di condividere un “sentire” inappropriato e stupidamente ermetico!
Per non parlare di gente sfaccendata che filosofeggia sull’utilità o meno di rendere pubblica un’iniziativa sociale di Battiato perché ci sarebbe il rischio, così facendo, di interrompere il flusso cosmico tra Battiato, l'”essere di luce” (ahahah!), e il regno della divina modestia a cui appartengono i Grandi!!!
“Datti alla lirica!” – parafrasava Battiato nel 1996, durante un’intervista da Costanzo, una nota esclamazione inizialmente dedicata all’ippica.
Diamoci un consiglio a vicenda: smettiamola di drogarci!
Finiamola di farci i suffumigi con l’incenso rubato in chiesa, di compiere riti satanici con i testi delle canzoni di Battiato sminuzzati e mescolati con la polvere di ossa di musicisti dissotterrati; finiamola di usare questo forum per cercare di “scimmiottare” una ridicola complessità d’animo sperando così di assomigliare al “maestro”… Battiato, amiche e amici, è “semplice” nella sua complessità.
Invece di vedere ali, code, antenne, aloni, aure, esplosioni solari, campi elettromagnetici intorno a Sgalambro, scie protoniche che escono dalle gengive di Battiato, cerchiamo di andare alla radice culturale e musicale dei suoi testi e della sua musica.
Cerchiamo, cioè, di fare quello che questo luogo virtuale sta cercando di fare, e di fatto fa, da anni.
Direbbe Battiato, parafrasandolo: “…il Battiato Virtual Tribute è un dono!”
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sottotitolo: "materiali di risulta"
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L'uomo abita l'ombra delle parole, la giostra dell'ombra delle parole. Un "animale metafisico" lo ha definito Albert Caraco: un ente che dà luce al mondo attraverso le parole. Tra la parola e la luce cade l'ombra che le permette di splendere. Il Logos, infatti, è la struttura fondamentale, la lente di ingrandimento con la quale l'uomo legge l'universo.
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