Archivio per capitalismo

Libri usati su CVL

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 26 luglio 2018 by Michele Nigro

cvl nigro

Amo leggere, a volte scrivere; amo i libri quali strumenti di libertà e di crescita, e ho molta cura della mia libreria personale: il libro usato possiede un fascino particolare perché porta con sé un po’ dello spirito del lettore precedente.
Non ci sono “libri famosi” nel mio elenco, forse qualcuno capitato per caso…
Ho deciso di rimettere in circolazione su CVL alcuni testi già letti, semisconosciuti, fuori produzione, introvabili, prodotti in tiratura limitata, di autori “locali”, o che non rientrano più tra i miei interessi culturali, sperando che possano soddisfare altri lettori e cercatori. E perché credo che idee e parole non debbano arenarsi, ma continuare a camminare verso altri occhi curiosi.
Anche se usati, i miei libri sono sempre in ottime condizioni.

Lettori forti, rigattieri, archeologi del libro, feticisti dell’usato, collezionisti di autori falliti… Venite a me!

Benvenuti sul mio catalogo!

Michele

Per consultare il catalogo di LibroMike71 su CVL, cliccate QUI!

Foto0172

Intervista monodomanda di Roberto Guerra su “Call Center – reloaded”

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 22 Maggio 2018 by Michele Nigro

ebook e cartaceo

Michele Nigro alias Nigricante, il reloaded per il racconto “Call Center” e in edizione cartacea. Una metafora attualissima sul destino socioeconomico e psicosociale del nostro tempo, tra avvento irreversibile della robotica e dell’automazione, e il suo impatto reale nel mercato del lavoro non attrezzato per pilotare la mutazione in atto. A ruota libera, che ne pensi?

Non è attrezzato perché mancano (ancora?) le basi per una definizione seria e politicamente strutturata del lavoro stesso in quest’epoca di cambiamenti: così facendo il tutto viene delegato agli squali del pseudoliberismo economico. L’ideologia è scomparsa, la politica offre soluzioni da “paghetta” settimanale giusto per restare a galla dal punto di vista elettorale. Gli unici ad avere le idee chiare su come sfruttare i lavoratori sono gli aguzzini aziendali che masticano risorse umane, delocalizzano, licenziano, assumono facendo firmare contratti in bianco… Fanno i loro comodi indisturbati: e siamo arrivati ai braccialetti di Amazon per sapere quante volte vai a pisciare! Quale sarà il prossimo stadio dell’automazione e dell’efficientismo? E noi glielo lasceremo fare per esigenze impellenti? È solo il mercato del lavoro ad essere impreparato o è impreparato anche il sistema politico che dovrebbe regolamentarlo, proteggendo i cittadini che a quel sistema dà energia nelle urne? Da qui il voto di protesta dello scorso 4 marzo…

Continua a leggere

Lavoro, neoliberismo, consumismo… e il “mostro” della new economy

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 17 marzo 2018 by Michele Nigro

Call_Center-cover

Di seguito vi propongo un ampio stralcio dell’intervista al sottoscritto da parte dello scrittore neofuturista Roberto Guerra (che ha curato anche la nota introduttiva alla mia pubblicazione). Per leggere l’intera postfazione/intervista e, ovviamente, il racconto “Call Center – reloaded” che ne costituisce, diciamo così, la “premessa narrativa”, eccovi il link.

(r.g.) “Call Center – reloaded”, quando la Fantascienza diventa quasi neorealismo digitale o cibernetico?

(m.n.) Non credo si tratti di fantascienza, anzi sono certo di non aver scritto fantascienza (volendo forzare la ricerca di un’analogia, potremmo individuare elementi in comune con la cosiddetta “fantascienza sociologica” anche se in questo caso ci troviamo dinanzi a una distopia attuale e non proiettata nel futuro!). In occasione della pubblicazione (per ironia della sorte, proprio su Amazon!) della prima edizione di “Call Center” ho usato l’espressione, che riconfermo nella seconda, social fantasy per descrivere un sottogenere del fantastico caratterizzato da storie ambientate nella nostra realtà ma contenenti – in coincidenza con il climax della storia come nel caso del mio racconto – risvolti surreali, bizzarri e grotteschi. Nel Novecento si parlava di realismo magico (Buzzati, Borges, Màrquez) in riferimento a opere letterarie in cui elementi soprannaturali emergevano da contesti quotidiani e reali. Non parlerei, invece, di neorealismo perché il mio tentativo di spiegare la condizione in cui vive l’uomo del terzo millennio si sposta da un piano realistico a uno fantasioso.

“Call Center – reloaded” è un racconto simbolico: il “mostro” che appare nella storia è il simbolo di un sistema economico e culturale più grande e più forte di noi. Quel mostro è in noi, è nutrito da noi. Siamo noi: anche se nel racconto è altro da noi, è all’apparenza fuori dalla nostra volontà ed è disprezzato come se non ci appartenesse, in realtà lo ri-scegliamo ogni giorno, lo sosteniamo perché ne abbiamo bisogno, addirittura lo votiamo quando diamo forza politica a governanti e leggi che di fatto schiacciano il lavoratore (vedi riforma Fornero e Jobs Act del governo Renzi). Ogni volta che permettiamo all’economia, e in particolare al profitto di pochi, di sorpassare la politica, i diritti civili, la nostra stessa coscienza in qualità di consumatori, noi diamo forza al mostro! Nel racconto io critico un certo tipo di “lavoro liquido”, senza o con pochi diritti, ma chi è che lo incentiva? Siamo noi stessi: abbiamo abbracciato la comodità dell’e-commerce, ci sentiamo “superiori” e “civilizzati” quando la nostra vita appare migliore grazie a prodotti che illusoriamente ci rendono onnipotenti e brillanti; ma dietro le quinte di questa vita facile si nascondono le sofferenti maestranze del marketing, i nuovi schiavi dell’era digitale. Quando da casa, seduti davanti al nostro computer, clicchiamo su un ordine d’acquisto, siamo realmente consapevoli del meccanismo da noi stessi avviato? È recente la protesta sindacale cominciata dai lavoratori Amazon di Piacenza (ma non sono i soli!) a causa dei massacranti turni di lavoro e delle conseguenti ripercussioni psico-fisiche: se qualcuno pensa che a essere “duri” siano solo il lavoro in miniera o quello nell’industria siderurgica, vuol dire che non ha ben compreso il carattere subdolo dei nuovi lavori legati alla cosiddetta new economy.

[…]

Roby-Guerra

Roberto Guerra

Continua a leggere

“Call Center – reloaded”, un racconto social fantasy

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 10 marzo 2018 by Michele Nigro

png

Seconda edizione (ebook e cartaceo) dedicata, tra gli altri, ai lavoratori Amazon di Piacenza, “Call Center – reloaded” è un racconto social fantasy pubblicato in prima edizione nel 2013: alcune scomode verità socio-economiche e culturali riguardanti i nostri tempi, evolvono in una specie di realismo magico lovecraftiano crudele e inesorabile. Partendo da temi caldi quali il lavoro, la precarietà, la mancanza di sicurezza economica in un futuro nebbioso, l’Autore cerca di descrivere la condizione ambigua dell’uomo moderno e ne approfitta per toccare il cuore dell’inganno consumistico: il lavoro è diventato un prodotto e i lavoratori-consumatori sono dei complici più o meno consapevoli. La “liquidità baumaniana” ha preso il sopravvento in ogni settore. L’informazione carpita dai “profili”, la conoscenza dei desideri, diventano risorse preziose per un Sistema che non lascia scampo. La libertà è un’utopia luminosa ma per conoscere la verità (e quindi riscattarsi dalle regole del Sistema) bisogna avere il coraggio di scendere in zone oscure, di sé stessi e del mondo lavorativo disumanizzato. E incontrare il “mostro”…

Continua a leggere

“CALL CENTER – RELOADED”… coming soon!

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 22 febbraio 2018 by Michele Nigro

IMG_20180222_171610

“Non importa chi vincerà il 4 marzo: il ‘mostro’ ha già vinto!”

“CALL CENTER – RELOADED”, un racconto Social Fantasy di Michele Nigro, dedicato ai lavoratori Amazon di Piacenza…

Prefazione e postfazione/intervista a cura di Roberto Guerra.

PROSSIMAMENTE!
COMING SOON!

1917 – 2017

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 7 novembre 2017 by Michele Nigro

“… le barricate in piazza le fai per conto della borghesia
che crea falsi miti di progresso…” 

(Up Patriots to Arms, Franco Battiato)

Anche se è autunno e

cadono solo foglie innocenti

stanotte si esce tutti insieme

disarmati idealisti da tastiera, sotto la pioggia

a riprendere, cent’anni dopo, il palazzo

d’inverno della nostra noia a colori,

ma non aspettateci

in piedi e nemmeno seduti, sazi, caldi di vodka

sconfitti, rassegnati, persi nella rete.

 

Aspettateci ballando, tra un’atomica

e la conquista della Luna

in compagnia di capitalisti moscoviti

e dei nuovi poveri connessi

sui cadaveri delle lotte di classe

e di scioperi disabitati.

 

Nell’America bigotta

le suocere sono letali

come il fucile di Oswald,

l’algoritmo di Zuckerberg

sfrutterà la vostra rivoluzione

smorzata dai regali di Natale

e i negri arruolati negli slum di Brooklyn

non parlano russo,

copritevi stanotte con fogli di Pravda

perché la chiave del cancello, stavolta

è quella sbagliata.

(immagine: L’assalto al Palazzo d’Inverno

in un francobollo russo emanato nel 1987

per il 70° anniversario della Rivoluzione d’ottobre,

con un dipinto di V. A. Serov)

La pizza secondo Ikea

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 8 marzo 2017 by Michele Nigro

… idea proposta da Nigricante al colosso svedese…

Giù le mani dal Corto Circuito!

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 18 ottobre 2016 by Michele Nigro

… ricevo e ritrasmetto…

cortocircuito

[Roma] Giù le mani dal Corto Circuito! Giù le mani dagli spazi sociali. Un Corto Circuito in ogni quartiere!

La Federazione Lazio del P. Carc esprime piena solidarietà alle compagne e ai compagni del CSOA Corto Circuito per l’operazione di sgombero messa in campo dalle “autorità” e il conseguente sequestro dell’area tacciata di “gravi abusi edilizi”. L’accanimento contro il Corto Circuito (ripetutamente colpito ma incessantemente difeso dagli attivisti e dalle masse popolari del quartiere e della città), si spiega solo alla luce del ruolo politico che esercita da circa 30 anni a Roma, in virtù del quale non è solo uno dei padri delle occupazioni romane, ma è soprattutto uno dei motori importanti della lotta di classe romana: al servizio di questa il Corto Circuito ha costruito, in uno dei quartieri periferici di Roma, uno spazio accessibile alle masse popolari (la scuola e la palestra popolare, ma non solo) per svolgere attività che la società sempre di più nega e rende appannaggio esclusivo di ricchi e padroni: il diritto all’istruzione, allo sport, alla socialità e all’aggregazione sana, l’integrazione dei migranti, la difesa dell’ambiente, ecc.

Per questo “le mani sul Corto Circuito”, sono le mani sul diritto delle masse popolari a fare politica, a interessarsi di quello che succede nel mondo e a organizzarsi dal basso per cambiarlo. Questo è il motivo principale per cui la difesa della sua agibilità politica va assunta da chiunque oggi ha a cuore la costruzione dell’alternativa politica a Roma e nel paese intero.

D’altra parte lo sgombero del Corto Circuito, mostra l’urgenza di “dare le gambe” a quanto emerso il 4 ottobre nell’assemblea “Consultazione Popolare” dove a centinaia hanno sottolineato che nessuno si salva da solo e che le mille vertenze e battaglie in corso, nei vari campi (lavoro, casa, ambiente, istruzione, ecc.) possono trovare una soluzione positiva solo in una mobilitazione unitaria che punta a costruire un  nuovo sistema di potere popolare, che nasce dal basso (si fonda sul ruolo attivo e sulla crescente partecipazione delle masse popolari) e che svolge una doppia funzione:

rende la città ingovernabile ai poteri forti, tramite la mobilitazione e l’organizzazione popolare nella attuazione pratica delle soluzioni ai problemi più urgenti (casa, lavoro, manutenzione e vivibilità del territorio, emarginazione sociale, ecc.), alimenta e organizza la disobbedienza e il sabotaggio di tutte le regole imposte dal governo centrale e locale che solo se affrontate collettivamente (come affare pubblico e non questione privata), diventano un “problema” per le autorità centrali e locali;

– costruisce la nuova governabilità delle masse popolari, che potenzia il lavoro e l’attività che già centinaia di comitati, reti e associazioni svolgono nei nostri territori e in virtù del quale esistono “sacche di resistenza” in cui la barbarie del capitalismo fatica a fare terra bruciata: le mille strutture popolari (scuole, palestre, centri di accoglienza e integrazione per i migranti, centri di difesa e tutela delle donne, ecc.) che esistono a Roma sono già una rete organizzata e coordinata dove si impara ad occuparsi dell’individuo soprattutto occupandosi del collettivo e lavorando nel suo interesse.

Per il ruolo che già svolge, questa “rete” è già un embrione di governo del territorio alternativo a quello della politica borghese, conosce le questioni di cui è necessario occuparsi, ha già delle soluzioni pratiche e conta già su una certa disponibilità delle masse popolari a mobilitarsi per attuarle. In questo senso lo sviluppo del “controllo popolare” non può che accelerare il processo che porta le masse popolari a governarsi, se si pone l’obiettivo di costruire un comitato in ogni posto di lavoro, strada, caseggiato che agisce da “nuova autorità” locale, che afferma ciò che è legittimo su ciò che è legale.  E’ questo il movimento che fa schierare nella pratica e non solo a parole, le amministrazioni locali (comunale e municipale), spingendole, con le buone o con le cattive, ad usare mezzi, fondi e risorse per provvedere alle questioni più urgenti che oggi affliggono la vita delle masse popolari romane e secondo priorità e decreti che vengono dal basso!

Continua a leggere

Wall

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 22 novembre 2015 by Michele Nigro

Copia di Foto2053

Muro di capricci politici e divisioni studiate

di famiglie separate nella notte, cemento di stato

padre a est, madre a ovest, speranza senza bussola

una mano tra il filo spinato saluta lontano

non lascia tracce sulla sabbia rastrellata,

muro di fredde guerre

da riscaldare al sole mortale dell’atomo.

Muro contro muro

abbattuti da fallimenti ideologici

e da colori ragazzi

mescolati dai fari assassini

di sentinelle devote,

da traballanti economie

e lunghe file per l’aria.

Un tricolore francese

 su vecchie mura nemiche

e un leitmotiv marsigliese

segnano nuovi giorni

di dolore e sangue,

e nuovi mattoni

per moderne paure

a oriente del progresso.

Pensieri ribelli dipinti

e lasciati fiorire sul Muro del potere,

da luogo bizzarro della storia

a meta turistica.

Un filo d’umana follia

unisce le diverse forme

dell’assurdo

tra un selfie e un currywurst.

(immagine: Muro di Berlino – East Side Gallery,

novembre 2015 – foto by M. Nigro)

Satollite

Posted in nigrologia with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 27 dicembre 2014 by Michele Nigro

“Mangia. Mangia piccolo Michel, mangia.

Se non mangi non puoi morire.”

(dal film “La grande abbuffata” di Marco Ferreri)

news_img1_65539_abbuffata

Fuggi lontano in compagnia di un digestivo morale

verso terre anoressiche e senza cibo

mentre un satellite satollo

controllato da forze gastriche inerziali

orbita intorno al pianeta Tavola.

Il corpo saziato dalle feste comandate (ma da chi?)

si aggira in cerca dell’anima sfrattata dal gusto,

armate di trigliceridi in tenuta ischemica

occupano le nude piazze arteriose dell’essenza.

Spiriti non spirituali e leccornie per condannati a morte

annebbiano gli alti propositi dei digiuni falliti.

L’autodigestione dell’Occidente

ricomincia così, come ogni anno

da una grande abbuffata

tra schiamazzi untuosi e finte bollicine

inutili discorsi a nazioni in declino

e colpi di pistola alla tempia del mondo

coperti dai botti colorati della speranza.

Emma Saponaro

"Cancella spesso, se vuoi scrivere cose che siano degne d'essere lette." (Orazio)

il giardino dei poeti

la poesia è la fioritura del pensiero - il miosotide non fa ombra alla rosa, ciascuno la sua bellezza

Pomeriggi perduti

quasi un litblog di Michele Nigro

Mille Splendidi Libri e non solo

"Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi"

Poetarum Silva

La scrittura in tutte le sue forme

Leggo e cammino

Amo leggere, amo camminare e amo fare le due cose insieme (non è così difficile come sembra)

Maria Pina Ciancio

Quaderno di poesia on-line

LucaniArt Magazine

Riflessioni. Incontri. Contaminazioni.

Fantascritture - blog di fantascienza, fantasy, horror e weird di gian filippo pizzo

fantascienza e fantastico nei libri e nei film (ma anche altro)

Le parole e le cose²

Letteratura e realtà

L'Ombra delle Parole Rivista Letteraria Internazionale

L'uomo abita l'ombra delle parole, la giostra dell'ombra delle parole. Un "animale metafisico" lo ha definito Albert Caraco: un ente che dà luce al mondo attraverso le parole. Tra la parola e la luce cade l'ombra che le permette di splendere. Il Logos, infatti, è la struttura fondamentale, la lente di ingrandimento con la quale l'uomo legge l'universo.

internopoesia.com/

Il blog di Interno Poesia

Iannozzi Giuseppe - scrittore e giornalista

Iannozzi Giuseppe aka King Lear -scrittore, giornalista, critico letterario - blog ufficiale

Emanuele-Marcuccio's Blog

Ogni poesia nasce dalla meraviglia...

DEDALUS: corsi, testi e contesti di volo letterario

Appunti e progetti, tra mura e spazi liberi

i sensi della poesia

e in pasto diedi parole e carne

La Camera Scura - il blog di Vincenzo Barone Lumaga

Parole, storie, pensieri, incubi e deliri

La Mia Babele

Disorientarsi..per Ritrovarsi